Il mondo guarda alle urne della Palestina

Il mondo guarda alle urne della Palestina NEGLI ULTIMI SONDAGGI ABU MAZEN ARRETRA (52 PER CENTO) MA RIMANE LARGAMENTE IN TESTA Il mondo guarda alle urne della Palestina Oqqi si vota il successore di Arafat alla presidenza AldoBaquis TEL AVIV A due mesi dalla morte di Yasser Arafat, un milione e trecentomila palestinesi si recano oggi alle urne per sceghere il suo successore, che secondo tutti i sondaggi dovrebbe essere Abu Mazen (69 anni), il candidato di Al Fatah. Per conquistare la necessaria legittimità anche agli occhi di Hamas e Jihad islamica - che boicottano il voto - questi dovrà superare in maniera convincente due ostacoh: garantire un'alta percentuale di voto e riportare un netto margine di vantaggio sui suoi rivali fra cui spicca il dottor Mustafa Barghuti (51 anni), un leader pohtico indipendente. Nell'ultimo sondaggio d'opinione, reso noto ieri, Abu Mazen ottiene il 520Zo deUe preferenze contro il 250Zo di Barghuti. Se confermato dai fatti, un netto ribasso per il primo e una forte ascesaper il secondo. Suddivisi in una ventina di distretti elettorali (tra Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est), i palestinesi avranno a loro disposizione 1072 seggi in cui le procedure di voto saranno seguite da 22.400 osservatori, 800 dei quah giunti da decine di Paesi stranieri. Il voto avrà inizio alla sette di mattina e durerà 12 ore. In serata è previsto un primo exit poli, mentre i risultati ufficiah dovrebbero essere annunciati nella mattinata di lunedì Per facilitare le elezioni, Israele ha promesso un ridispiegamento di 72 ore deUe sue forze armate dai centri Urbani palestinesi, nel contesto di considerazioni generali di sicurezza. Su questo punto ieri si sono avute polemiche. Da parte palestinese è stato notato che la situazione sul terreno era rimasta sostanzialmente inalterata e che restavano numerosi impedimenti agh spostamenti della popolazione. Israele ha replicato che diverse facilitazioni ci sono comunque state: sono stati rimossi una quindicina di posti di blocco, è stata permessa la dislocazione di agenti palestinesi armati nei seggi e nei centri delle città cisgiordane, sono stati attivati uffici di collegamento con i servizi di sicurezza dell'Autorità nazionale palestinese allo scopo di coordinare le attività sul terreno. «Abbiamo tutta l'intenzione a far sì che il voto si svolga regolarmente», ha assicurato in serata il ministro degh Esteri Silvan Shalom. Ma sul terreno la situazione resta incandescente. Venerdì pomeriggio due militanti delle Brigate dei martiri di Al Aqsa (Al Fatah), dopo aver indossato divise dell' esercito israeliano hanno crivellato di colpi un'automobile su cui viaggiavano presso Nablus militari israeliani in licenza. Uno è morto, un suo compagno è stato ferito in modo grave, tre hanno riportato lesioni minori. Ieri a Sud di Gaza soldati israeliani hanno sparato contro una «persona sospetta», uccidendola: è poi emerso che si trattava di un maggiore della sicurezza palestinese, di 65 anni. Israele ha elevato una protesta formale per l'agguato all'auto dei militari, mentre il comandante della polizia palestinese Saeb al-Ajaz ha energicamente protestato per l'uccisione del suo ufficiale «in flagrante violazione - ha sottolineato-di tutte le convenzioni intemazionah». Ma entrambe la parti hanno presto mostrato di voler circoscrivere gli incidenti e di concentrarsi sulla sostanza: ossia sul buon esito deUe elezioni. «Un evento importante anche per Israele», ha sottolineato il leader laburista Shimon Peres, che lunedì dovrebbe assumere la carica di vicepremier nel nuovo governo Sharon. Oltre le dispute sulla dislocazione dei posti di blocco, è appunto questo il messaggio principale inoltrato da Sharon ad Abu Mazen: espulsa la destra nazionah- sta e religiosa dal governo e inclusi invece i laburisti, esiste a Gerusalemme la determinazione di realizzare il ritiro da Gaza e forse ulteriori ritiri dalla Cisgiordania. Anche a costo di andare verso uno scontro frontale col minaccioso movimento dei coloni. Abu Mazen, che a Gaza deve fare i conti con le milizie armate dell'Intifada, ha fatto sapere ieri che il rinnovo del Parlamento avrà luogo il 17 luglio 2005. Se quel voto sarà preceduto da una tregua, Sharon avrà avuto dall' Anp le condizioni ideali per realizzare il ritiro da Gaza, che dovrebbe iniziare negli stessi giorni. Manifesti elettorali con il ritratto di Abu Mazen (in alcuni accanto a Yasser Arafat) a Gerusalemme Est