Gilardino è già milanista «La Juve si può battere c'è rìusdta la Reggina»

Gilardino è già milanista «La Juve si può battere c'è rìusdta la Reggina» LA RIVELAZIONE DEL 2004 GIOCA PER ANCELOTTI E IL PROPRIO FUTURO Gilardino è già milanista «La Juve si può battere c'è rìusdta la Reggina» Da ragazzo tifava per i bianconeri, ora può fermarne la corsa «Ma voglio segnare un gol solo per aiutare il Parma a salvarsi» Marco Ansaldo Guarda la classifica dal fondo e la vista gli rode più di quanto si possa immaginare. Alberto Gilardino non immaginava di cominciare il nuovo anno così in basso, nel Parma che è penultimo e che faticherà a salvarsi, come un uovo di cui è rimasto soltanto il guscio e la forma. Lui è stato il calciatore italiano del 2004, spuntato come nelle favole. «Sportivamente parlando è stato l'anno più bello della mia vita, pieno di soddisfazioni ed emozioni», ammette. Da rincalzo sulla panchina del Parma, dove Adriano l'aveva tenuto a mollo prima di andarsene all'Inter giusto un anno fa, all'esordio in Nazionale con Lippi, dopo l'Europeo Under 21 vinto da protagonista e la medaglia di bronzo alle Olimpiadi. Sono cambiate molte cose in dodici mesi. Intanto è franata la squadra che aveva resistito all'arresto di Tanzi e al crollo della Parmalat con un carattere cementato da Prandelli e dalle difficoltà: le individualità non sono malaccio, il problema è che non c'è più nessuno, tra tanti giovani, che abbia l'esperienza per condurre gh altri per mano. Se ne è andato Baldini, il nuovo allenatore che lontano da Empoli tiene fino all'inverno poi lo cacciano, era già successo a Palermo. E' partito pure Sacchi, l'Arrigo, il direttore di un'area tecnica tanto efficace che lo dimostra la classifica e questo deve aver solleticato il masochismo del Real Madrid: a uno così come negare una milionata di euro all'anno? Dei simboli di un Parma per cui tanti tifarono l'anno scorso, perchè faceva simpatia e ne aveva bisogno, rimane solo lui, Alberto Gilardino da Biella. E ancora per poco. Per quanto assicuri di non sentirsi «frustato perchè sono rimasto qui», era convinto di andarsene l'estate scorsa. Lo volevano tutti e ha fatto la fine della Bella Maria. Leggeva che il Milan l'avrebbe preso a gennaio, invece non si muoverà fino a giugno: soffrirà per tenere a galla in serie A l'isola fehce dove non si sorride più. Gli rimangono cinque mesi, poi il Parma sarà costretto a venderlo perchè dovrebbe pagargli un ingaggio troppo alto, roba da club ricco che non è più. Il futuro è altrove. Il Real si è un po' eclissato e poi chissà se è un affare andarci, rischiando la fine di Owen. La Juve ha rinunciato a costruire con Gilardino e Ibrahimovic la coppia meglio assortita per i prossimi dieci anni: è diffìcile che si rifaccia sotto adesso che ha rinnovato il contratto a Trezeguet, semmai pensa a Cassano. La Roma tra¬ balla nei conti, non c'è neppure la presenza di Prandelli a fare da richiamo. Tutto dice Milan: è la soluzione più naturale. Finisce Pippo Inzaghi e arriva uno che segna altrettanto e che sa anche giocare a calcio. Un affare per tutti. Giovedì Gilardino potrebbe segnare, a Parma, i suoi primi gol «rossoneri» dopo la rete inutile segnata al Milan in un match che il Parma non meritava di perdere: se ferma la corsa della Juve, a Milanello gh preparano la stanza e il tappetino con la scritta «Benvenuto». «Non è impossibile battere la Juve. Lo ha fatto la Reggina perchè non possiamo riuscirci noi?», dichiara l'attaccante sul sito del Parma. «Non ci sentiamo assolutamente inferiori a nessuno, siamo in una posizione di classifica che non ci permette di fare sconti o di accontentarci di un pareggio: l'ultima partita dell'aimo vecchio ci ha portato la batosta dei cinque gol con la Roma, deve cambiare il vento oltre al calendario». Lui, che da ragazzino dormiva con la maglia della Juve in camera, ha perso lo smalto del tifoso. Forse c'è rimasto male. Si era illuso che i messaggi che gli arrivavano nei mesi scorsi da Torino fossero sinceri, invece non è successo niente quasi non avessero avuto fiducia nella sua esplosione e lo giudicassero troppo caro. Ha segnato sette gol, finora. Un anno fa ne aveva realizzati sei partendo da riserva .ma non si possono fare i paragoni con una stagione forse irripetibile. Adesso è già molto non sbracare in questo Parma. «Un gol alla Juve devo farlo per una sola ragione: ci giochiamo la salvezza e bisogna che ,segni le reti che servono a uscire da questa situazione». I quattro giorni a Parigi con la fidanzata e la settimana in famiglia gli hanno restituito un po' di serenità. Non è molto per affrontare la Juve ma è già qualcosa. Alberto Gilardino, è nato a Biella nel luglio ì 982: «Quello appena finito è stato l'anno più emozionante della mia vita»

Luoghi citati: Biella, Empoli, Madrid, Palermo, Parigi, Parma, Torino