Michela, la più amata dagli italiani

Michela, la più amata dagli italiani L'ANNO MAGICO DELLA CESCON APPLAUDITA E PREMIATA A TEATRO PER «GIULIETTA» E AL CINEMA PER «PRIMO AMORE» Michela, la più amata dagli italiani Protagonista del prossimo film di Giordana, un «carneo» per Ozpetek intervista Roberto Ravanello TORINO Quello che si è appena chiuso è stato per Michela Cescon un anno ricco di soddisfazioni e riconoscimenti professionah. L'attrice trevigiana di 33 anni ha viste consacrarsi il suo ruolo di primo piane nel teatro italiano e il monde del cinema accprgersi del suo talento. L'interpretazione della «Giulietta» di Federico Fellini le è valsa il premio Ubu e quello d'Associazione Critici, mentre il suo regista Walter Malosti ha ricevuto il Premio Histrio e la compagnia del Teatro Dioniso della quale fa parte si è aggiudicata il Premio Ubu per il miglior testo straniero messo in scena in Italia grazie ad «Inverno» di John Fosse. Michela Cescon, un 2004 da incorniciare? «Mi reputo molto fortunata, anche se per ottenere questi risultati ho tanto lavorato. Ho seminato ed era raccolgo. Sono serena». E anche il nuovo anno sembra nascere sotto i migliori auspici con il cinema che la chiama a gran voce. «Il cinema è arrivate da solo, senza che io lo cercassi e nemmeno pensavo di farle. Poi Matteo Garrone venne a vedermi nelle "Baccanti" alla CavaUerizza Reale di Torino e qualche tempo dopo mi propose "Primo amore". Dopo quel fihn le proposte sono iniziate ad arrivare, alcune molto interessanti e di giovani autori». Giovani, ma non solo. «Ho appena terminate le riprese del nuove film di Marco Tullio Giordana "Quando sei nato non puoi nasconderti" in Puglia e a Brescia». Che ruolo interpreta? «Non so quanto posso rivelare del film, comunque è una storia che parla di immigrazione e di ragazzi nella quale s'incrociano il romanzo di Maria Pace Ottieri che gh dà il titolo e "Capitani coraggiosi" di Kipling., Io sono una madre e Alessio Beni è mie marito». Dopo l'esordio con Garrone, imo dei nuovi registi più interessanti del panorama italiano, è arrivato Giordana ed anche Ferzan Ozpetek l'ha voluta con sé. «Dopo Matteo non poteva arrivarmi proposta migliore perché Giordana, oltre ad essere un grande artista, è una splendida persona. Mentre giravamo, avevo la sensazione di essere parte di qualcosa di grande. Un set ricco di mezzi e di idee. In "Cuore sacro" di Ozpetek ho fatto solo un carneo, perché ere già impegnata con Giordana, ma l'incontro tra nei è stato così piacevole che he voluto comunque partecipare. Anche qui sono una madre». E il teatro? «Certo non l'abbandono, anzi. Per quanto potrò, continuerò a fare cinema e teatro contemporaneamente. Intanto sarò impegnata altri quattro mesi con "Giulietta", poi sarò all'India di Roma con Anna Benaiute in "Lavorare fa bene" di Vitaliano Trevisan per la regia di Toni Servillo». Grandi nomi, ma già gh esor- di torinesi promettevano bene. «Il mio padre artistico è Luca Ronconi col quale ho studiate alla scuola del Teatro Stabile di Torino e che, nel '96, mi ha regalato il primo ruolo da protagonista in "Ruy Blas" di Victor Hugo. A 25 anni però ho capito che per crescere dovevo andarmene, così mi misi in contatto con Walter Malosti che accolse la mia prepesta con molta sorpresa. Ho avute il coraggio di rimettermi in gioco e oggi posso dire di aver fatto bene». Il sodalizio con Malosti, che il 13 e 14 gennaio curerà l'allestimento del debutto europeo al Piccolo Regio di Torino di «The sound of a voice» di Philip Glass, ha portato grandi risultati. «Fin dal nostro primo spettacolo, "Sogno di una notte di mezza estate", nel quale facevo Puck, mi innamorai professionalmente di lui. Ma "Giulietta" è sicuramente il nostro lavoro più bello. E dire chenon avevo il coraggio di farlo: stare da sola sul set e awicinanm a Giulietta Masina, che potevo aggiungere io? Pei he capite la forza del testo di Fellini era nelle parole». Le prossime date di «Giulietta» a gennaio; 11, 12, 13 a Firenze, 15 adAlba, 18 a Vercelli. ÉLàm II mio padre artistico è Ronconi ^^ Con lui ho studiato alla scuola dello Stabile. A 25 anni però ho capito che per crescere dovevo andarmene per questo ho incominciato a lavorare con Malosti 99 Michela Cescon protagonista di «Giulietta» di Federico Fellini con la regia di Walter Malosti, spettacolo per il quale ha vinto il premio Ubu