«Bridget trionfa perché è se stessa» di Simonetta Robiony

«Bridget trionfa perché è se stessa» L'ATTRICE, TORNATA MAGRI SS IMA. HA TRASCORSO IL CAPODANNO A ROMA E PARLA DELL'EROINA CHE HA RESO FAMOSA «Bridget trionfa perché è se stessa» Zellweger: sono un po' goffa e vulnerabile anch'io Simonetta Robiony ROMA E magrissima Renée Zellweger, celebrata protagonista di «Chicago», «Cold mountain» ma soprattutto de «Il diario di Bridget Jones», la trentenne inglese alle prese con problemi di bilancia e di cuore nella quale si sono identificate folle di giovani donne occidentali. È talmemte magra da far sospettare di non aver mai preso, e quindi mai perso, i famosi dieci chih indispensabili per tornare ad indossare i panni di Bridget, come sostengono invece gh addetti al lancio di questo secondo capitele, in uscita da nei il 7 gennaio in 450 copie, sempre con l'onesto Colin Firth, il mascalzoone Hugh Grant, più la bellissima, ed è una novità, Jacinta Berrett. Si dovrebbero chiamare «noquel» i sequel non riusciti come questo «Che pasticcio, Bridget Jones», colpevole di mettere insieme una sfilza di scene mal legate tra loro, per di più affidate a ima nuova regista, Beeban Kidon, che, nel tentativo di bissare i 280 milioni di dollari incassati dal prime film, ha permesse agh attori di lasciarsi andare a mossette e mossettine francamente in eccesso. Comunque «Che pasticcio, Bridget Jones» ormai c'è, e la Zellweger, per lanciarle da noi, è arrivata a Roma per alcuni giorni, ha trascorso il Capodanno su consiglie di un amico all'hotel Eden, ha ammirato il panorama notturno incendiato dai fuochi d'artifìcio, ha riflettuto, aiutata dalle note dello «Schiaccianoci», sul destino atroce dei tanti paesi del sud est asiatico travolti dallo tsumani, in particolare su quello deUa Tailandia dove seno state girate^ alcune sequenze di questo film. «È imbarazzante star qui a parlare di cinema, considerare la mia vita fehce, pensare ai successi ottenuti, invece di discutere seriamente su cosa dovremmo fare tutti per aiutare quella gente. Alla tv ho visto la spiaggia su cui abbiamo girate: c'era un uomo in primo piano che piangeva perchè aveva perse tutto. Non è beUe festeggiare il nuove anno davanti a questa devastazione». Quanto ha influito il primo «Bridget Jones» sul secondo? «Abbiamo lavorate attentamente come fosse una cesa nuova in grado di camminare da sola sulle sue gambe». Anche lei come Bridget Jones soffre di gelosia? «Non nel suo modo sciocco e infantile, però. Comunque anche io sono un po' goffa, vulnerabile e romantica e se non mi controhe dico cose che sarebbe bene non dicessi in pubblico. Ma he obiettivi e ambizioni diverse». Lei è arrivata giovanissima a vincere un Oscar: cosa c'è oltre al cinema nel suo futuro? «La vita è una sorpresa di minuto in minuto. Comunque nel mio futuro c'è molto di più del cinema.-Vogho offrire im contributo personale nonostante sappia che sarà molto piccolo rispetto alla vastità dei problemi che affliggono il mondo. Non dico cosa vorrei fare per non renderlo ancora più irrilevante con le mie parole. Per il momento continuo a lavorare alla Carta internazionale dei diritti dei bambini e spero che il mondo possa avere un po' di pace». Bridget Jones rappresenta il modello femminile oppòsto a quello che ci viene dalla moda, dalla pubblicità, dalla televisione: secondo lei ha aiutato le ragazze a liberarsi da alcuni canoni estetici imposti? «Spero di sì. È grassotteUa. E golosa. Non trova un fidanzato. Ha genitori invadenti. Veste male. Ma alla fine trionfa perché è se stessa. Credo sia una cosa positiva». Si è molto letto della sua metamorfosi fisica: per lei è più facile ingrassare o dimagrire? «Non lo so. Quando deve calarmi nei panni di Bridget Jones sto più attenta a entrare nella sua psicologia che nel suo corpo». Sì, ma che dieta ha seguito per ingrassare? «Avevo un nutrizionista accanto che mi faceva mangiare in continuazione cibi sani e ricchi. Finito il film ho smesso e ho ripreso il mio peso normale. Certo adesso per un po' sto lontana dalla pizza». In questo momento ha i capelli nerissimi e Usci, ben diversi da quelli biondi e ondulati di Bridget Jones: il suo colore naturale qual è? «Non lo so più neppure io. Da bambina ero chiara. Sene diventata bruna per girare con la regia di Ron Howard "CiadereUa man", la storia di un pugile cui Russel Crowe che ne è il protagonista stava dietro da lungo tempo». Renée Zellweger in una immagine di «Che pasticcio, Bridget Jones!»

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