Raddoppiati ì morti per catastrofi naturali

Raddoppiati ì morti per catastrofi naturali SOLO NEGLI ULTIMI DIECI ANNI SONO DECEDUTE OLTRE SEICENTOMILA PERSONE Raddoppiati ì morti per catastrofi naturali L'Onu confronta l'ultimo decennio con il precedente documento Gian Antonio Orìghi MADRID Morti per disastri naturali, catastrofi, sempre più in aumento, e quasi solo nei Paesi in via di sviluppo, mentre le persone coinvolte da terremoti, tsunami, inondazioni, crescono anno dopo anno. Fanno gelare il sangue nelle vene i dati contenuti nel rapporto, anticipato ieri dal quotidiano filo-socialista madrileno «El Pais», che l'Onu presenterà alla «World Conference on Disaster Reduction» che si terrà dal 18 al 22 prossimi neba giapponese Robe. Ma lo studio della Nazioni Unite, lanciando un monito per il futuro, lascia contemporaneamente aperta una speranza: molti decessi si sarebbero potuti evitare e dunque in futuro si potranno evitare. Il rapporto parte dalla constatazione che, dal 1994 al 2004 (escludendo la strage dello tsunami che ha colpito lo scorso 26 dicembre il Sudest asiatico e il cui bilancio non è ancora definitivo) sono morte 609.638 persone, mentre quelle coinvolte sono state ben 2 miliardi e 700 milioni, esattamente il doppio di quelle investite da catastrofi naturali negli anni '70. Neil' ultimo decennio, poi, i danni economici provocati ammontano alla stratosferica cifra di 506 miliardi di euro. La novità, raffrontando gli anni '70 con gli anni '90, è data dal fatto che le catastrofi si riproducono nella zona del pianeta più densamente abitata, l'Asia, che detiene il primato sia per persone coinvolte (il 90 per cento), sia per il numero delle vittime (il 50 percento). Parlando di terremoti, non è certo trascurabile - sosten- gono gli esperti - l'effetto catastrofico che hanno le scelte operate dall'uomo a danno dei propri simili. Il venezuelano Salvador Briceno, direttore della «Isdr», r«Agenzia per la riduzione dei disastri» dell'Orni, sottolinea: «La popolazione è sempre di più concentrata in zone vulnerabili, ragione per cui ogni volta le catastrofi coinvolgono più gente». Altro discorso, anche se la prudenza è massima, per uragani, siccità, inondazioni. Osserva Deborati Sapir, direttrice del belga «Center for Research on the Epidemiology of Disasters», associato alla Nazioni Unite: «Sembra che i fenomeni metereologici estremi siano dovuti al cambiamento climatico. Dobbiamo abituarci a subirne sempre di più e ad un'intensità maggiore». «Se poi distruggiamo ì boschi, costruiano case nei letti dei fiumi, è chiaro che si incrementerà il numero delle persone coinvolte dalla catastrofi», chiosa Sapir. Il rapporto sostiene che la cosa più importante per prevenire un tifone non è la sua intensità o la sua durata, «bensì lo sviluppo economico del Paese che colpisce». «L'uragano Jeanne ha cau- sato 3 mila morti ad Haiti e 20 nella Repùbblica Dominicana (i due Paesi si trovano sulla stessa isola caraibica, ndr) - constata Briceno -. E vero che la repùbblica Domenicana è più sviluppata che Haiti. Però il dato fondamentale è che Haiti ha distrutto i boschi, che hanno un ruolo fondamentale per trattenere le acque ed attenuare gli effetti degli uragani, mentre la repubblica Dominicana li ha mantenuti». C'è insomma anche l'operato dell'uomo che contribuisce ad aumentare gli effetti perversi della natura. Parlando delle inondazioni,che solo nel decennio '94-2004 hanno investito 1.530.490.689 persone, il direttore deir«Isdr» denuncia: «É vero che le pioggìe torrenziali aumentano e, con loro, le inondazioni. Ma, quando arriviamo sul posto, ci accorgiamo spesso che l'effetto è devastante perché si è edificato in aree inondabilì che una volta erano rispettate». Il rapporto Gnu rivela anche come nel conteggio dei danni economici non sì contemplino tanti «effetti collaterali» molto importanti. Irmgard Wallner, portavoce della «Munich Re», la maggior riassicuratrice del mondo in catastrofi della natura, commenta che nel 2004, nonostante lo tsunami del Sud-est asiatico, la sua compagnia guadagnerà tra gli 1,8 ed i 2 miliardi di euro. «Il maremoto dell'Indonesia - evidenzia Sapir - ha provocato pochi dei danni che quantificano le riassicuratrici che, per fare un esempio, non conteggiano il pescatore che ha perso la sua barca, né le donne rimaste vedove che devono adesso mantenere la prole e che sono destinate alla miseria». Il tema delle abitazioni sarà al centro anche di altri consigli che il Palazzo di Vetro lancerà nella città giapponese colpita, nel '95, da un terremoto che uccise 45 mila persone. «Vogliamo convincere il mondo che non solo uccidono le scosse telluriche, ma anche le case mal costruite - conclude Briceno -. E non sarà facile. Molti governanti, poi, pensano che le catastrofi siano fenomeni naturali, quasi divini, contro i quali non bisogna lottare. Bensì rassegnarsi e ricominciare. E cosi, i disastri garantiscono che i poveri continueranno a essere tali». «Le popolazioni sempre di più concentrate in zone vulnerabili per questo i cataclismi coinvolgono più gente» «Sembra che i fenomeni meteorologici estremi siano dovuti al cambiamento climatico Dobbiamo abituarci» DISASTRI NATURALI numero di persone coinvolte 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 SICCITA' 7,330.100 19,882.535 30.502.145 176.477.015 86.757.493 339.901,401 70,274.114 TERREM0TI 1.227,462 2.139,320 6.881.400 2,408,826 8,796,841 611.608 3,955,700 EPIDEMIE 334,311 879,459 476,548 1,030,908 200,976 969,159 125,956 TEMPESTREUME 614.580 36.386 725.246 27.686 213,161 103.986 1,839,908 CARESTJE 1,686.000 5.612,950 9.144,594 1.000,000 1,000.000 3,983.000 INONDAZIONI 44.956,366 290,072,569 149,969.693 62.505.835 34.494.674 277.408.430 166.827.751 FRAME 33,951 209.131 15,291 208,176 67,351 271,454 458.629 ERUZIONI 7,200 7,808 34.055 118.996 78.346 278.050 25,000 ANOMALE 29,000 - 1,300 17,260 - 1,720 INCENDI 53,159 166,904 18,830 39,035 5.739 26.124 8.833 TORNADO 13.594.067 26.784,268 23.889.154 15.459.454 30,645,189 110.694.349 10,781,408 TOTALE 69.866.196 345,791,330 221.658,256 259,293.191 162,259,770 734,249.281 254,297,299 MORTI 55,330 90.116 101.671 44.320 63,885 51.177 78.442 Inondazioni 550Zo Terremoti e maremoti 300Zo Inondazioni 300Zo Crolli e valanghe 30Zo Siccità 310Zo MORTI E PERSONE COINVOLTE PER CONTINENTE Cifre per milione di abitanti 17.888 Eventi H Meteorologici || Geologici Q Biologici 64043 34.380 z^6.000 Sg 4.000 gJ 52.000 ^ 0. '.ODO | j Ll L m AFRICA AMERICA ASIA EUROPA OCEANIA NUMERO DISASTRI 274 329 385 546 459 508

Persone citate: Briceno, Gian Antonio Orìghi, Pais, Salvador Briceno, Sapir, Wallner

Luoghi citati: Asia, Asia Europa, Haiti, Indonesia, Madrid