Ad Aceh il ritardo nei soccorsi aiuta i fondamentalisti islamici di Francesco Sisci

Ad Aceh il ritardo nei soccorsi aiuta i fondamentalisti islamici SI INTRECCIANO PROBLEMA UMANITARIO E CRISI POLITICA Ad Aceh il ritardo nei soccorsi aiuta i fondamentalisti islamici Si teme che affidare la distribuzione degli aiuti ai locali favorisca i ribelli. Nello Sri Lanka invece le Tigri tamil accettano di collaborare Francesco Sisci PECHINO Le operazioni di soccorso dopo lo tsumani che la settimana scorsa ha sconvolto i Paesi dell' oceano indiano, appaiono oggi la chiave per pace della regione. Due le aree calde, Sri Lanka e la provincia di Aceh a Sumatra, Indonesia. Il governo centrale indonesiano ha deciso mercoledì scorso di assumere il controllo diretto di Aceh vista la gravità della situazione. E' probabile che i morti lì siano oltre lOOmila, cioè più della metà delle vittime dello tsunami è ad Aceh. Inoltre con il caldo, fogne e infrastrutture distrutte, mol¬ te zone colpite hanno scarsità di cibo e acqua potabile. Si registrano già i primi tafferugli con la polizia. Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha esortato i soldati sul posto, di procedere all'invio di aiuti alle zone colpite al più presto. Ma il responsabile degh aiuti dell'Onu Michael Elmquist è pessimista. «Ci vorranno settimane prima di raggiungere le aree più isolate», ha detto alle agenzie di stampa. Sumatra è un'isola grande ima volta e mezza l'Italia, con 40 milioni di abitanti, ed Aceh è la culla del più forte movimento indipendentista dall'Indonesia, appoggiato poi da gruppi di fondamentahsti islamici collegati ai ribelli che agiscono nel sud della Thailandia e con Al Qaida. La mancanza e lentezza dei soccorsi rischia quindi di attizzare fiamme molto pericolose .L'arrivo di aiuti però potrebbe essere altrettanto pericoloso. Tali soccorsi potrebbero 1 arrivare da organizzazioni islamiche che intendono assistere insieme gli affamati e i ribelli. O viceversa gli aiuti potrebbero essere gestiti dalle autorità in maniera giudicata iniqua dai locali, e non è una soluzione affidare la distribuzione ai locali che li possono usare per sostenere solo i fedeli al proprio partito. Insomma è un comples¬ so e pericoloso problema politico e umanitario. A ciò si aggiungono oggi le difficoltà della Thailandia, che costituisce il polo di sviluppo economico della regione. Bangkok puntava sullo sviluppo dell'industria turistica proprio per creare opportunità di lavoro e crescita economica che togliessero fiato ai radicali islamici che da un anno cercano di far salire la tensione proprio nel sud. Alla fine del 2003, la Thailandia aveva condotto una operazione insieme a Malaysia e Indonesia per bloccare il traffico che portava armi dalla Thailandia ai ribelli di Aceh. Il traffico era stato bloccato ma proprio alla fine di quell'anno, fondamentahsti di Aceh avevano cominciato ad agire nel sud della Thailandia. Fenomeni analoghi si possono rilelavare in Sri Lanka, dove nell'ultimo paio di anni c'erano stati passi avanti nella pacificazione tra governo centrale e indipendentisti Tamil, le famigerate tigri Tamil, (la maggioranza della popolazione è locale singalese, mentre i Tamil sono emigrati in origine dal continente indiano). Proprio a Bangkok nel 2004 si erano tenuti una serie di colloqui molto positivi fra le parti. Gh aiuti, la divisione e organizzazione di tali aiuti (la zona più colpita è quella a maggioranza Tamil, orientale) potrebbe essere terreno fertile per dare adito a conflitti di interesse che sfocino poi in scontri aperti. Per ora qui i segni sono positivi. NeUe zone controllate dai ribelli, le tigri hanno detto che accetterano aiuti del governo. Hanno cominciato una opera di disinfezione e hanno bruciato cadaveri per prevenire le pestilenze. La priorità assoluta appare ahora Aceh, anche perché, visto che la partita in Iraq è ancora apertissima, occorre evitare nuovi fuochi di estremismo islamici. Inoltre tensioni indipen¬ dentiste in Indonesia potrebbero portare a una balcanizzazione dell'arcipelago che con 200 mihoni di abitanti è il più grande Paese musulmano del mondo. Al momento il governo tailandese pensa a due strategie principali: aiuti da istituzioni non islamiche, per diffondere tra la popolazione la consapevolezza della non ostilità del mondo non islamico, ripresa dell'industria del turismo locale che rimetta in circolo una attività produttiva. Segnali in entrambi i sensi dovrebbero arrivare rapidamente per soffocare sul nascere i pericoli pohtici, maggiori dei rischi di carestie e malattie. Un soldato indonesiano con la maschera antigas di pattuglia ad Aceh

Persone citate: Bambang, Crisi Politica, Michael Elmquist