«Stiamo lottando contro il tempo» di Maurizio Molinari

«Stiamo lottando contro il tempo» UN MEDICO DEL TEAM DI EMERGENZA DELL'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ' «Stiamo lottando contro il tempo» L'Oms: «Va garantita subito la disponibilità di acqua potabile» intervista Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK --n ERprevenire la diffusio''r ne delle epidemie stiamo lottando contro il tempo, i disastrati hanno bisogno di acqua potabile ma il maggiore ostacolo viene dalla logistica perché nelle zone colpite non c'è quasi più nulla». Paolo Piva, 51 anni, medico originario di Verona, fa parte del team di emergenza che è stato creato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Osm) per far fronte al dopo-tsunami e parlando al telefono dalla sede di Ginevra spiega quale è 16 scenario delle operazioni di soccorso in svolgimento. Perché ritiene che si tratti di una lotta contro il tempo? «Nella prevenzione delle epidemie il fattore cruciale è il tempo. In questo momento migliaia di persone si trovano in zone a rischio, hanno sete e possono finire per bere in ogni momento acqua infetta. A una settimana dallo tsunami nessuno può dire a che punto sia avanzata la contaminazione delle fonti idriche ma il periodo di incubazione delle epidemie è notoriamente breve. Bisogna arrivare a loro il prima possibile, aiutandoli ad avere accesso soprattutto all'acqua potabile». Quale è la difficoltà maggiore che state incontrando nelle operazioni di soccorso? «Gli aiuti e le donazioni stanno affluendo ed esistono in ogni parte del mondo diversi rimedi all'acqua contaminata, ma il vero problema è la logistica. Basta tenere presente che nella provincia di Aceh sull'isola di Sumatra, nelle zone più colpite dalle onde-killer, non vi sono più telefoni, elettricità, strade e ponti. Ciò significa che non si possono usare automobili né camion, che molti villaggi sono del tutto isolati, che non hanno avuto alcun contatto. In queste condizioni raggiungere 1 disastrati è molto difficile. Passando i giorni la possibilità di epidemie aumenta perché la devastazione portata dallo tsunami rende possibile la contaminazione delle fonti idriche, a cominciare dai pozzi, a causa del contatto con carcasse di animali, corpi morti o feci e altri tipi di rifiuti». Potendo arrivare in tempo nelle zone colpite dallo tsunami che cosa è più urgente distribuire? «Ciò che serve è rendere accessibile acqua potabile al più vasto numero di persone possibile e curare chi ha ingerito in questi giorni acqua contaminata. Dunque bisogna distribuire ogni tipo di tavolette per disinfettare l'acqua, come anche raggiungere i bambini con i medicinali necessari per fare fronte alla eventuale manifestazione di diarrea. Uno dei sistemi più usati e rapidi in Occidente per rendere l'acqua potabile in genere è l'uso dei filtri per i rubinetti, ma nella zona di Aceh l'acqua non esce più dai rubinetti delle abitazioni, non vi sono più le tradizionali condutture funzionanti ed un grande numero di pozzi potrebbe essere già «avvelenato, è sufficiente che ima conduttura fognaria vi si riversi dentro». Le navi militari americane sono salpate dal porto di Hong Kong e dall'isola Guam verso le zone colpite con depuratori d'acqua. «I depuratori servono, sono una delle soluzioni possibili, ma averne di perfetti in funzione fra un mese sarebbe troppo tardi. Bisogna agire in fretta». Usando ad esempio gli elicotteri? «Gli elicotteri sono mezzi utili per raggiungere le popolazioni più isolate, ma quanti ve ne sono di disponibili? Quali elicotteri ha lo Sri Lanka? Nelle condizioni in cui siamo ne servirebbero migliaia in missione». Quali sono i tipi di epidemie che più incombono sulla popolazione civile? «Il problema di fondo è il contatto fra corpi morti, cibi, acqua e feci. Basta una mosca che si sposta da un posto all'altro per portare l'infezione da cui può scaturire l'epidemia. In questa situazione il rischio maggiore sono le malattie diarroiche incluso il colera, particolarmente preoccupanti quando toccano bambini di pochi mesi o anni». Come operano i team dell' Organizzazione mondiale della sanità che sono già presenti sul posto? «Abbiamo delle basi avanzate nelle singole nazioni colpite, in ognuna delle quali il lavoro piji importante nella distribuzione degli aiuti viene svolto dal personale locale, che sa come muoversi sul terreno, affiancato da esperti di lotta alle epidemie inviati da fuori e da traduttori per farsi capire». ^ém H problema PWB più grave è che molte zone sono isolate Anche i filtri applicati ai rubinetti non sono utilizzabili perché le condutture sono saltate e i pozzi ormai awelenati 99 étjfe Gli elicotteri ^W sarebbero un mezzo efficace ma ne servirebbero migliaia soltanto nello Sri Lanka. E basta una mosca per portare l'infezione e A A poi l'epidemia 77 Il pericolo delle epidemie L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l'allarme sul rischio di epidemie nelle zone colpite dal maremoto. di domenica scorsa. L'acqua contaminata potrebbe scatenare malattie infettive e far aumentare il numero delie vittime MALARIA Colpisce soprattutto nel Sud Est asiatico a causa della grande quantità di acqua stagnante e del sovrappopolamento | Le aree principali in cui è diffusa la malaria ' 7 COLERA È un'infezione dell'intestino. Provoca una forma grave di diarrea che può disidratare e uccidere chi ne è colpito I batterio viene ingerito con alimenti (quasi sempre acqua) contaminati da materiale fecale 1. La zanzara 2. Questo | Anopheles punge si annida nel ; l'uomo e gii inietta fegato dove ; il plasmodio si trasforma j e si moltiplica ' 3. Si diffonde pòi nuovamente nel sangue e penetra nei globuli rossi, distruggendoli 4. Un'altra zanzara può succhiare il sangue delia persona infetta e trasmetterla a un'altra ALTRI RISCHI DENGUE Trasmesso da zanzare della specie Aedes aegypti è molto frequente in Asia. I sintomi sono emorragie, vomito e difficoltà respiratorie L'incubazione ^ dura da 12 ©1. a 48 ore 0 Il bacillo attacca l'intestino tenue o Si manifestano diarrea, vòmito e dolori addominali Situazione acuta ■Grave disidratazione «Ipotermia (temperatura sotto i anormali valori) * Chiazze sul collo o sul tronco 1 La morte sopravviene nel 30-600Zo dei casi * Una tempestiva terapia di fleboclisi per reintegrare il fabbisogno idrico riduce la mortalità all'I Vo EPATITE E Frequente in India, Pakistan e Cina. Si trasmette attraverso acqua e alimenti. Sintomi: vomito, febbre e malessere generale DISSENTERIA g Infezione provocata da diversi s microrganismi. s Sintomi: diarrea, sangue nelle feci, v crampi e febbre 5

Persone citate: Paolo Piva

Luoghi citati: Aceh, Asia, Cina, Ginevra, Hong Kong, India, New York, Pakistan, Verona