L'ex Raiss «Alle elezioni siate uniti e prudenti» di E. St.

L'ex Raiss «Alle elezioni siate uniti e prudenti» L'ex Raiss «Alle elezioni siate uniti e prudenti» BAGHDAD L'ex presidente iracheno Saddam Hussein ha lanciato una sorta di appello agli iracheni invitandoli a essere uniti e prudenti riguardo alle elezioni del 30 gennaio. Lo ha detto il portavoce del collegio di avvocati difensori riferendo quanto detto dall'avvocato che ha incontrato Saddam giovedì scorso in carcere. Nel corso di una conferenza stampa a Amman l'avvocato giordano Ziad Khassaouneh ha detto che quella di Saddam è stata una raccomandazione: «Il presidente ha chiesto notizie del popolo iracheno e ha insistito sulla necessità che gli iracheni siano uniti», ha riferito Khassaouneh. L'ex leader iracheno ha poi incitato i suoi compatrioti a unirsi citando versetti del corano e ricordando l'importante ruolo che nell'Iraq di oggi hanno i capi di tutte le comunità religiose. Un altro membro del collegio di difesa ha poi sottolineato che durante l'incontro di giovedì - il primo con uno dei suoi avvocati - Saddam ha detto che di fronte alle elezioni il popolo deve «essere prudente». Frattanto, una cinquantina di sospetti sono stati arrestati a Najaf in relazione all'attentato suicida di domenica, seguito di poco a un attacco analogo a Kerbala, l'altra grande città santa sciita dell'Iraq. Lo ha riferito il governatore provinciale, Adnan al-Zorfi, il quale nel corso di una conferenza stampa ha fornito pochissimi dettagli sulla retata, rivelando però che almeno una delle persone catturate è stata trovata in possesso di un passaporto rilasciato da un altro Stato arabo. Zorfi ha confermato che il numero dei morti provocati da un'auto-bomba, esplosa a 300 metri dal sacro mausoleo dell'Imam Ah, è salito da 48 a 52, e quello dei feriti da novanta a 145; la maggior parte di costoro starebbero però rimettendosi rapidamente. A Kerbala un'altra vettura imbottita di tritolo era saltata in aria davanti a una stazione degli autobus, nei pressi del mausoleo intitolato all' Imam Hussein, uccidendo' 14 persone e ferendone 57. Il bilancio complessivo al momento è dunque di almeno 66 morti e 202 feriti. Dietro i sanguinosi attentati c'è la volontà di distruggere l'unità dell'Iraq e fomentare una guerra di religione. Lo ha dichiarato alla stampa il primo ministro iracheno Iyad Allawi e alcuni alti responsabili sciiti gli hanno fatto eco, ma indicando mandanti diversi: i seguaci di Saddam Hussein. Gli leader .sciiti invitano alla calma. e a non cadere nella provocazione. Ma sulla matrice delle stragi c'è chi ha un'altra opinione. L'ayatollah Ah Khamenei, leader supremo dell'Iran, ha accusato Usa e Israele di essere coinvolti in maniera diretta o indiretta negli attentati di Kerbala e Najaf. «Sono certo ha affermato ■ che dietro questi fatti ci sono i servizi segreti americani e israeliani». Ieri undici persone sono state uccise e diverse altre ferite nel Paese in attacchi e attentati avvenuti a Nord di Baghdad. Tre delle vittime sarebbero stranieri, dei quali non è stata ancora chiarita la nazionalità. I tre ieri mattina erano in un convoglio di veicoli civili finito su una mina ad Achaki, presso Samarra. [e. st.]

Persone citate: Iyad Allawi, Khamenei, Saddam Hussein