Previsioni centrate Nei mutui vince chi sceglie il variabile

Previsioni centrate Nei mutui vince chi sceglie il variabile JPTTQSOLDl Previsioni centrate Nei mutui vince chi sceglie il variabile Per tutto il 2004 c'è stata attesa per un rialzo dei tassi dell'euro, che non è mai avvenuto ma pare sempre più vicino. Volendo ricorrere a un mutuo per l'acquisto di un appartamento, per il 2005 è forse consigliabile il fisso? Maria. C. (Internet) Glauco Maggi LA lettrice nella sua lettera ricorda che, nel febbraio scorso, questa rubrica aveva titolato «Ora è meglio il variabile», sulla base di uno scambio di considerazioni con il Sanpaolo Imi. Il 2004 è andato bene, finora, a chi aveva scelto la formula variabile; per un aggiornamento siamo così tornati a parlare con l'ufficio mutui della banca torinese, che nel luglio del 2004 ha nel frattempo ottenuto la certificazione ISO 9001 sul processo di progettazione dei mutui. «Il 65% della nostra clientela ha optato per il variabile, il 20% per u fisso e il 15% per formule miste, come i mutui bilanciati e quelli con opzione di rivedibilità», ha detto a bilancio dell'anno il responsabile Luciano Ambrosone, aggiungendo che si tratta di percentuali che rispecchiano l'andamento del sistema nazionale. «Quanto ai consigli, anche per il 2005 siamo ancora dell'idea che sulla scadenza breve dei 10 anni, e per acquirenti che non devono finanziare il massimo consentito, cioè l'80% del valore della casa, il tasso variabile resti vantaggioso». Nei mutui variabili, l'indice di riferimento è l'Euribor (tasso interbancario di riferimento determinato giornalmente come media dei tassi di interesse ai quali le banche operanti nell'Unione europea si scambiano e si remunerano i depositi a breve termine). L'Euribor a tre mesi, usato dal Sanpaolo Imi, è oggi al 2,17% (in leggerissimo rialzo rispetto al 2,09% di inizio anno) e costituisce la base per il calcolo della rata, che si ottiene sommando una maggiorazione detta spread, che è fissa per la durata del mutuo, ma che cambia a seconda delle durate. Per i mutui a 10 anni lo spread è dell'1,35%, a 15 dell'1,40%, a 20 dell'1,60% e a 25 dell'1,70%. Un mutuo aio anni, quindi, ha oggi una rata del 3,52% (2,17 + 1,35), che è confrontabile con quella del 4,90% del mutuo a tasso fisso sulla stessa scadenza. «La differenza di quasi un punto e quaranta in meno rende appetibile e piuttosto sicuro il mutuo variabile - spiega Ambrosone - anche se la nostra previsione è per un ritocco all'insù dei tassi da parte della Bce nel primo trimestre del 2005». Diverso il discorso per l'altro estremo della possibile clientela, ossia per chi deve ricorrere a mutui di 25 o 30 anni, e per l'intero 80% del valore dell'appartamento. «In questo caso - dicono al Sanpaolo Imi - conviene non rischiare e adattarsi al fisso, anche perchè l'ammortamento è assai più lento. Il ricorso al tasso fisso è molto più alto al Sud che al Nord per motivi culturali, cioè perchè le famiglie meridionali, più che le settentrionali, preferiscono avere una somma fissa e certa per cui impegnarsi, considerandola una scelta "i sicurezza"». In realtà, sul piano finanziario accedere a un tasso fisso significa rischiare di più, perchè è come scommettere-sperare che i tassi in futuro saliranno, assicurandosi nel contempo un livello più conveniente. Ovviamente, se i tassi restano fermi o scendono, il fisso diventa invece ancora più costoso del variabile e la differenza versata può essere considerata come un premio assicurativo che copre il rischio di forti balzi futuri dei tassi. E' chi punta sul variabile a non cercare di speculare sul trend, cioè ad accettare di pagare ima somma che fluttua come i tassi; se poi questi ultimi scendono o restano fermi tanto meglio, perchè si risparmia rispetto ai tassi fissi. Attualmente, essi variano dal 4,90% a 10 anni al 5,35% a 15; al 5,85% a 20; al 6,15% a 25 e al 6,50% a 30 anni. La distanza di costo tra una rata fissa (6,15%) e una variabile (3,87%, cioè 2,17% più 1,70 di spread) sulla scadenza più lunga disponibile nelle due formule, i 25 anni, è dunque oggi di 2,28 punti. Nel 2005, è destinata ad aumentare la concorrenza tra le banche e se ne può approfittare. Per clienti affidabili dal «rating» personale rassicurante per la banca non è impossibile trattare condizioni migliori di quelle ufficiali massime. A livello di sistema, almeno un cliente su 5 chiede e ottiene sconti sulle rate. glauco.maggi@lastampa.it Anche per il prossimo anno su scadenze brevi (le decennali) e a chi non deve finanziare il massimo consentito, ovvero l'80% del valore della casa, gli esperti consigliano questa soluzione

Persone citate: Glauco Maggi, Luciano Ambrosone