Lear, la via faticosa della venta di Monica Bonetto

Lear, la via faticosa della venta A IV RE A Lear, la via faticosa della venta Herlitzka diretto da Calenda al Giacosa Officina H tra luce e musica con Roy Paci E B stata scritta all'inizio " del Seicento, la tragedia di «Re Lear». Eppure, sembra parlare di questi nostri giorni cupi con la lucidità e la precisione che manca a tanto nostro teatro contemporaneo. Racconta di un re, potente e rispettato, che perde onori, prestigio, privilegi e affetti e si ritrova vecchio e solo, perseguitato da spettri che lo spingono verso la pazzia. Ma soprattutto racconta di un uomo che decide di reagire al dolore e alla vecchiaia, che non si fa sopraffare dal destino, che usa la propria sofferenza per trovare nuovo vigore e con esso tentare di deviare il corso degli eventi. . E tutto questo in un mondo che ha abdicato di fronte all'immoralità, che nega la realtà, minimizza la perdita di valori, giustifica imbelle guerre e violenza con il piglio beffardo e indolente di chi ha scelto solo il proprio tornaconto. Dal buio del dramma shakespeariano emerge il dramma del nostro presente, ipocrita, acquietato dalla convenienza, diviso tra sentimento e azione, dove è sempre più difficile - e sono parole di Shakespeare - «dire ciò che sentiamo e non ciò che conviene dire». Come sa ancora fare invece Cordelia, figlia devota, capace di distillare parole dall'appassionata moralità del suo cuore. E'questa la direzione nella quale si è mosso il regista Antonio Calenda quando si è trattato di allestire la trage- dia per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: riconoscere in «Re Lear» «i fondamentali valori che possono dare un senso e una ragione alla vita, la capacità di vivere e morire con la consapevolezza che l'esistenza non è il gioco capriccioso del destino, ma un faticoso cammino verso una verità che, sebbene tutto cerchi di allontanarci da essa, esiste e può essere conquistata». Lo spettacolo giunge martedì 14 (e in replica mercoledì 15 dicembre) alle ore 21 al Teatro Giacosa di Ivrea. Vi recitano uno straordinario Roberto Herlitzka, Daniela Giovanetti, Luca Lazzareschi, Alessandro Preziosi, Giorgio Lanza, Rossana Mortara e Osvaldo Ruggieri. Il giorno prima invece, lu¬ nedì 13, all'Auditorium Officina H, nell'ambito della stessa stagione teatrale eporediese, va in scena alle 21 un curioso esperimento teatral-musicale ideato, scritto,, diretto e interpretato da Oreste Valente e Roy Paci. Attore e regista il primo, eclettico musicista il secondo (trombettista con Manu Chao, inventore e direttore della Banda Ionica, autore delle sigle televisive dei programmi di Fiorello) i due' artisti hanno assemblato materiali letterari e sonori tra i più diversi e li hanno uniti sotto un comune denominatore: la luce. L'operazione è stata intitolata «La luce fa spettacolo» e su quella che è divenuta nei secoli «la metafora più ricca della tradizione occidentale» è stato costruito uria sorta di poemetto musicale nel quale abitano le suggestioni più diverse della letteratura europea e mondiale, della filosofia, dell'arte e della scienza, della musica e della religione. Vi sono hrani tratti dalla Bibbia, dal Cantico dei Cantici, ma anche dall'opera di autori come Dante, Kavafis, Pirandello, Catullo, Platone, Emily Dickinson, Montale, Borges, Leopardi, Sofocle e molti altri. Alla composizione del testo ha collaborato Viridiana Casali; le musiche originali sono naturalmente di Paci, mentre l'ideazione delle luci si deve a Stefano Rossi. Per entrambi gli spettacoli, info 0125/64.11.61. Monica Bonetto Roy Paci; sopra gli attori di «Re team Dario Vergassola al Teatro Matteotti di Monealieri giovedì 16

Luoghi citati: Friuli, Ivrea, Venezia Giulia