Montesano, il varietà e i dubbi di Totò

Montesano, il varietà e i dubbi di Totò Montesano, il varietà e i dubbi di Totò All'Alfieri dal 14. Al Gioiello un nuovo spettacolo «a tenuta» da venerdì 10. Miriam Mesturino è Marie Curie all'Erba: si ride VI ricordate di Totò, quando chiedeva «Nojo vulevòn savuar» in quell'improbabile lingua che solo lui sapeva parlare ma lasciava dentro ben più dell'eco di una risata? Ecco, Enrico Montesano proprio da quella domanda è partito, per andare oltre, per sapere che cosa fare in un mondo complicato come il nostro. Non sono quisquilie, ha pensato il comico romano, tanto che «Nojo vulevòn savuar» è diventato uno spettacolo vero e proprio, scritto insieme a Vaime, Vianello e Fano e che arriverà da martedì 14 al 19 dicembre all'Alfieri per la stagione del Fiore all'Occhiello. Non mancherà il corpo di ballo, per quello che si preannuncia un varietà dal sapore di un tempo diretto dallo stesso Montesano, che còsi racconta l'impresa: «In quella famosa domanda non c'è soltanto una curiosità toponomastica, ci sono significati che vanno al di là della domanda stessa. Per esempio, il mondo dove vuole andare? L'uomo dove vuole andare? La complessa e contraddittoria società mondiale dove vuole andare? Orbene, per allontanarci, almeno per un paio d'ore, da questi seri quesiti, la domanda che io mi faccio parafrasando quella del Principe è solo un pretesto per tornare alla rivista». E come può essere una rivista oggi? Una voce amica, un Virgilio sui generis, farà da guida al mattatore per guidarlo tra soubrette e siparietti all'insegna del divertimento con comico, spalla, balletto, attrazioni, sketches, passerella. Ci sarà proprio tutto, solo in veste modernizzata e multimediale per essere al passo con i tempi, sottolinea un ironico Montesano. E nei teatri di TorinoSpettacoli, due le novità in arrivo. Venerdì IO dicembre al Gioiello debutta la nuova commedia «a tenuta», «Apra bene la bocca» ancora di Vera Matthews, in programma fino al 13 febbraio ma pronta ad andare avanti nel caso il pubblico gradisca, come è già accaduto a «Swish Swish» o «Forbici Follia» per fare qualche titolo. Il lavoro, diretto da Andrea Dosio e Girolamo Angione, nasce dall'esigenza di coniugare con una buona dose di umanità temi attualissimi e sane risate, e trae spunto dall' esperienza di medico di Eva Mesturino a contatto ogni giorno con la gente dell'ambulatorio. E' questo l'ambiente in cui si muovono i personaggi, interpretati da Guido Ruffa, Carlotta lossetti e Andrea Beltramo: un giovane medico, sua moglie e il suo migliore amico. E sotto sotto c'è un giallo, perché il medico ha un segreto e così anche i suoi cari e perfino il suo segretario, alle prese con pazienti particolarissimi e con l'intervento del pubblico che come sempre è chiamato in causa a sorpresa. Ancora per II Fiore all'Occhiello ma al Teatro Erba, prota- genista in scena da giovedì 15 dicembre al 23 gennaio sarà la coppia Miriam Mesturino-Roberto Sani in «Marie Curie, la scoperta dell'amore», al debutto ufficiale dopo l'anteprima estiva nelle distillerie Mazzetti di Altavilla. Si tratta di un «vaudeville scientifico» di Jean Noél Fenwick, scrittore di punta della odierna scena francese e brillante autore della pièce, tradotta per l'occasione da Valeria Cavalli e diretta sempre da Andrea Dosio. Ambientato nel leggendario laboratorio dei coniugi Curie, il lavoro racconta l'incontro di due menti straordinarie e di due esseri umani complementari. La commedia è un calibratissimo meccanismo teatrale che riesce a miscelare tutti gli ingredienti della grande tradizione francese leggera, tanto che a Parigi le repliche hanno superato quota mille. Entrate e uscite a sorpresa, malintesi, suspense, battute al fulmicotone e situazioni esilaranti, il tutto parlando seriamente di uranio, radioattività, premi Nobel con contomo di esperimenti, provette e alambicchi: incredibile ma vero, tanto che in Francia Fenwick è stato premiato con il Molière (alle 21, festivi alle 15,30, tei. 011.5623800). Enrico Montesano, sotto Miriam Mesturino in «Marie Curie»; in alto Carlotta lossetti

Luoghi citati: Fano, Francia, Parigi