«Cenerentola» la magia di Ronconi di Armando Caruso

«Cenerentola» la magia di Ronconi stumista, spazza via il barocco e fa indossare ai cantanti eleganti costumi senza tempo costringendo Don Magnifico ad adomarsi d'una curiosa parrucca biforcuta. Tutti i protagonisti sono impegnati in una perenne gimcana per scansare specchiere, sedie sgangherate, divani sdruci- CAPOLAVORO BUFFODIROSSIIMIALREGIODA GIOVEDÌ' 16 «Cenerentola» la magia di Ronconi SE si vuole appioppare a tutti i costi l'aggettivo sublime ad un compositore, non si può che pensare a Mozart e Rossini. Con una differenza: che il salisbui-ghese è un «artista sublime», mentre il pesarese è da sempre considerato un «sublime artigiano». Ma qua!' è la differenza? L'interrogativo è ancora aperto. Tutti e due, però, avevano in comune la capacità di scrìvere in pochi giorni pagine immortali. Così «La Cenerèntola» che va in scena al Teatro Regio giovedì 16 dicembre alle 20,30, è stata scrìtta in meno di un mese, al pari del «Barbiere di Sivigha», grazie alla sollecitudine con cui Jacopo Fenretti aveva messo sotto il naso a Rossini la favola di Charles Peixault. Ma va detto subito che Ferretti tolse quel che di soprannaturale aveva la favola per ricondurre la vicenda a farsa e realtà, tipiche del teatro musicale del tèmpo, al cui spessore psicologico provvide Rossini, che insolitamente diede ai personaggi sentimenti amorosi che si sovrappongono felicemente al genere buffo. Elementi centrali del melodramma giocoso, sono naturalmente quelli tipici che incantano e divertono il pubbhco da quasi 200 anni. L'opera sopravvive ai tempi per la sua freschezza, la genialità dell'invenzione musicale, per i temi fiabeschi che tratta. Su tutta la poetica letteraria che ben si conosce, s'innesta con la consueta fantasia Luca Ronconi, regista padrone del teatro in musica e di parola, che trasformò già nell'allestimento del Rossini Opera Festival di Pesaro (1998 e 2000) il palazzo di Don Magnifico in una sorta di gran bazar dell'antiquariato, dovemobili e cianfrusaglie si accatastano, come improbabili grattacieli risucchiati verso l'alto da «magiche» forze. Carlo Diappi, bravissimo co¬ ti, residui del passato. Cenerentola, invece, vive accanto al suo simbolico camino, in attesa che il principe azzurro la conduca alla festa. L'allestimento, con le straordinarie scene di Margherita Palli, è stato rivisitato da Ugo Tessitore per adattarlo agh spazi del Regio ed alle sofisticate tecnologie del teatro. Straordinario il cast di stelle mondiali: Sonia Ganassi, nei panni di Cenerentola alle prese con la sua celeberrima aria «Nacqui all'affanno e al pianto»; il principe Don Ramiro è l'elegante tenore leggero Antonino Siragusa; Andrea Concetti è l'eclettico Don Magnifico; Dandini lo spassoso, bravissimo Roberto de Candia; Alidore sarà Marco Vinco; Clorinda, l'usignolo Linda Campanella; Tisbe, Silvia Mazzoni. Sul podio Enrique Mazzola. Coro diretto da Claudio Marino Moretti. Si replica fino al 31 dicembre. Armando Caruso «Cenerentola» la magia di Ronconi Sonia Ganassi, Cenerentola (anche sopra) Prima volta al Regio per Enrique Mazzola