Dagli arii all'Islam i capolavori dell'antica Persia di Maurizio Assalto

Dagli arii all'Islam i capolavori dell'antica Persia ARCHEOLOGIA Dagli arii all'Islam i capolavori dell'antica Persia Maurizio Assalto NOTI ai greci come bàrbaroi per eccebenza, per via di queba strana lingua che abe coltivate orecchie ebeniche risultava un balbettio onomatopeico di indistinguibib «bar-bar», i persiani e la loro civbtà plurimibenaria hanno sempre sofferto di un pregiudizio eurocentrico che b ha confinati fra le culture periferiche, degne di interesse soltanto in occasione degli incontri-scontri con l'Occidente. Eppure la stessa posizione geografica, a cerniera tra Asia centrale. India e Estremo Oriente, Mesopotamia e bacino del Mediterraneo, era tale da fare deba loro regione (Eranshahr, paese degb arii, da cui Iran, dove si erano insediati intomo al 1500 a.C. provenendo da una problematica patria comune indoeuropea) la sede privbegiata per la fusione e rielaborazione di molti concetti che sono diventati parte integrante deba nostra identità. Di questa naturale apertura non poteva non risentire la produzione artistica, come si vede neba grande monografia Iran. L'arte persiana, curata per Jaca Book da Giovanni Curatola e Gianroberto Scarda (pp. 262, G90). Con b corredo di un eccebente apparato iconografico, e con sicura competenza (a cui purtroppo fa torto una incontrollata tortuosità accademica), i due autori seguono l'evoluzione deb'architettura, deba scultura e debe arti minori dab'età achemenide (550-330 a.C.) a quella ebenistica e dei Seleucidi, dalla dinastia dei parti Arsacidi a queba dei Sasanidi, fino aba varie fasi deb'era musulmana, dopo la conquista del 651. Mal'antico mondo iranico, sconfitto sul piano pobtico e militare, come la Grecia nei confronti di Roma si prende la rivincita sul piano culturale e artistico, impregnando di sé e determinando le forme espressive in cui vengono mediati i nuovi contenuti. Basta seguire gb interventi che si sono succeduti neba moschea Jum'a di Isfahan, a partire da un elemento architettomeo (l'iwan) di origine partica. E proprio a uno dei momenti più alti deba fase islamica è dedicato b rapporto Delle conditioni di Abbàs Rè di Persia, stilato ab'inizio del '600 dal patrizio romano Pietro deba Vabe dopo una lunga permanenza aba corte debo scià, di cui cercò vanamente l'alleanza in funzione anti-ottomana. fl suo resoconto - ora recuperato da Antonio Invernizzi, uno dei migbori studiosi di antichità del Vicino Oriente, nel volumetto Abbas re di Persia (ed. Zamorani, pp. 137, G13) - è un'autentica chicca, ricca di osservazioni argute sub'indole del sovrano, «corteggiano forbito», «capitano eccebente», «cavaberbizzarrissimo», sagace e previdente neb'arte del governo: un esempio per ipotenti europei deb'epoca, e anche per molti di oggi.

Persone citate: Antonio Invernizzi, Gianroberto Scarda, Giovanni Curatola, Zamorani

Luoghi citati: Estremo Oriente, Grecia, India, Iran, Mesopotamia, Persia, Roma, Vicino Oriente