Veneto, gemellaggi per la solidarietà di A.san
Veneto, gemellaggi per la solidarietà IL DECENNALE DELLA «CITTA' DELLA SPERANZA» Veneto, gemellaggi per la solidarietà PADOVA Da Vicenza a Treviso, da Padova a Venezia e presto anche a Rovigo: nel Veneto che produce dilaga un nuovo simbolo e chi arriva a Nordest non può non notarlo. Lo si incontra sui cartelli istituzionali che segnano l'inizio di un territorio, si vede a Malo come a Castelfranco, a Recoaro come a Tiene, presto sarà anche a Padova. Indica l'avvenuto gemellaggio con la Città della Speranza. Un fenomeno unico in Italia, nato in sordina e ora diventato punto d'onore per le amministrazioni di ogni orientamento politico. La Città della Speranza non ha sindaco né municipio: è una Fondazione, nata nel Vicentino dieci anni, il 16 dicembre 1994, per sostenere la costruzione di un ospedale da destinare alla cura delle leucemie infantili presso il Policlinico di Padova. C'è sempre un fatto, dietro ogni grande evento: in questo caso il fatto era la morte di un bambino colpito da leucemia, curato da ottimi medici in pessime strutture. Lo zio aveva giurato nel suo nome che nessun altro avrebbe dovuto soffrire così. Intorno al suo progetto dare un ospedale all'avanguarciia a quei medici e a quei piccoli pazienti è nata la Fondazione. In questi dieci anni ha costruito l'ospedale, poi il Day Hospital e poi ancora i laboratori. Ora finanzia progetti di ricerca e borse di studio. Il Centro, diretto del professor Luigi Zanesco, è un punto di riferimento nazionale ed è riconosciuto tra i migliori in Europa. Sostenuta inizialmente da imprenditori, oggi la Città della Speranza, presieduta dal vicentino Franco Masello, è diventata patrimonio comune e sentimento collettivo. Così il Veneto, che ritrova nella moderna solidarietà i valori delle antiche radici contadine, organizza eventi di ogni genere per finanziare la ricerca in Oncoematologia pediatrica. I sindaci ascoltano le indicazioni dei cittadini, e si gemellano: sottoscrivono una Charta, si impegnano a diffondere una cultura etica e a promuovere tutte le manifestazioni organizzate in favore della ricerca. Poi, con orgoglio, appendono il cartello alllngresso della città. Venti comuni sono già nella rete e lunga è la lista di quelli che stanno per entrare, [a.san]
Persone citate: Franco Masello, Luigi Zanesco
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