Democratici europei Rutelli presidente Ruolo onorario a Prodi di Fabio Martini

Democratici europei Rutelli presidente Ruolo onorario a Prodi IERI IL CONGRESSO COSTITUTIVO DEL PDE A BRUXELLES Democratici europei Rutelli presidente Ruolo onorario a Prodi Candidature alle regionali, telefonata del Professore a Mastella «Vediamoci lunedì, prima non prendere nessuna decisione» Fabio Martini ROMA All'hotel Amigo di Bruxelles, luccicante albergo della catena Forte, mancano pochi minuti all'inizio del primo congresso del Partito Democratico Europeo (nuova formazione con l'ambizione un giorno di far concorrenza al Ppe e al Pse) e curiosamente ancora non si sa chi farà il presidente del Pde: Romano Prodi? Oppure la coppia Francesco Rutelli e Frangois Bayrou? L'organigramma di massima fissato cinque mesi fa (Rutelli e Bayrou co-presidenti operativi. Prodi presidente onorario) da qualche giorno traballa: si sa che il Professore sarebbe tentato dall'idea di una presidenza effettiva e non soltanto onoraria. Non resta che telefonare al Professore, rimasto a Bologna bloccato, si dice, da una influenza. Lapo Pistelli, eurodeputato della Margherita, fa il numero di casa. Risponde u Professore in persona: «Romano, ti passo Francesco». E Rutelli rilancia: «Caro Romano, sei sicuro di non volere la presidenza operativa?». Segue chiacchierata, Prodi assicura che no, va bene la presidenza onoraria, gli impegni che lo attendono in Italia richiedono il tempo pieno. Qualche minuto dopo anche Frangois Bayrou, presidente della francese Udf telefona a Prodi, ricevendo la stessa risposta. E così, a organigramma perfezionato può finalmente iniziare il congresso costituente del Pde che ieri pomeriggio ha formalizzato quel che era stato deciso poco prima grazie alle telefonate partite dall'hotel Amigo: Rutelli e Bayrou sono i nuovi presidenti del Pde, Prodi è il presidente onorario, mentre assumono la vicepresidenza del nuovo partito i capi degli altri cinque partiti aderenti. Formazioni minori tranne una: il partito nazionalista basco, da decenni la formazione leader in quella martoriata regione. A fine giornata erano tutti contenti, nessuno avanzava più illazioni sulla natura del forfeit di Prodi («malattia diplomatica?») ma la singolare procedura che ha sciolto soltanto in "zona Cesarini" gli ultimi dubbi sull'assetto di vertice del Pde conferma una volta ancora quanto siano fan aginosi i rapporti tra Romano Prodi e Francesco Rutelli. Ma almeno ieri i due hanno trovato un compromesso ^il Professore ha rinunciato ad una guida effettiva del Pde, superando le obiezioni (in particolare di Arturo Parisi) di chi gli consigliava un impegno diretto, senza lasciare a Rutelli la presidenza anche di un partito transnazionale. Prodi non sembra comunque intenzionato a mollare del tutto la presa sul partito appena nato. Nel suo colloquio telefonico con Bayrou, il Professore ha assicurato che intende esercitare una «presidenza onoraria attiva» e che sarà «presente alla prossima riunione operativa del Pde». Per il momento il Partito democratico europeo - nato grazie ad una trama tessuta da molti mesi da Rutelli e Bayrou sotto la supervisione di Prodi - rappresenta nel Parlamento europeo una parte minoritaria di quella Alleanza dei Democratici e dei Liberali europei che a Strasburgo rappresenta il terzo goxp-, pò in termini numerici dopo il Ppe e il' Pse. Del gruppo liberale infatti fanno parte 88europarlamentafi di cvuftsoltanto 25 aderiscono al Pde. Ma Francesco Rutelli è convinto che «l'Alleanza e il Pde sono già oggi l'ago della bilancia nell'Europarlamento» e sono destinati a diventarlo ancor di più perché nuovi ingressi sono annunciati per le prossime settimane. Intanto Prodi - a poche ore dalla manifestazione di tutta l'opposizione contro la Finanziaria in programma domani pomeriggio al Palahdo di Milano - ha indetto per lunedì 13 ima riunione di tutti i leader della Grande Alleanza Democratica per decidere, ima volta per tutte, chi saranno i candidati presidente nelle regioni ancora in ballo. E Prodi ha telefonato ieri a Clemente Mastella, che sembrerebbe davvero intenzionato a lasciare il centrosinistra se non sarà consentito ad uno dei suoi di correre almeno in una Regione: «Clemente - gli ha detto Prodi - prima di prendere una decisione, attendi la riunione di lunedì». Ma ora anche Fausto Bertinotti punta i piedi: «Se la Gad dicesse no a Nicky Vendola in PugUa - sostiene il leader comunista in un'intervista a Panorama - la battaglia politica dentro la coalizione subirebbe una drammatica acutizzazione». Il leader della Margherita Francesco Rutelli e il numero uno dell'Udf Frangois Bayrou ieri al battesimo del Partito Democratico europeo

Luoghi citati: Bologna, Bruxelles, Italia, Milano, Roma, Strasburgo