Sardegna nel fango Allarme per una diga

Sardegna nel fango Allarme per una diga A VILLAREALE I DETRITI AL PRIMO PIANO DELLE CASE Sardegna nel fango Allarme per una diga In due giorni sono caduti 580 millimetri di pioggia, danni ingenti Decine di pastori salvati con gli elicotteri, case e negozi sommersi Mauro Spignesì CAGLIARI La pioggia continua a tormentare la Sardegna, un diluvio ininterrotto. In provincia di Nuoro l'incubo contìnua, le ruspe lavorano giomo e notte per liberare le strade dal fango e ì fiumi sì fanno sempre più minacciosi. Mentre a Villagrande Strisaih s'inizia la conta dei danni, a Galtellì, a pochi chilometri dal capoluogo, la diga sul fiume Cedrino fa ancora paura. Ieri pomeriggio nella chiesa dì San Michele Arcangelo sono stati celebrati ì funerali della piccola Francesca e della nonna. Assunta Bidotti, 69 anni, le due vìttime dell'alluvione. In chiesa c'era tanta gente, altri hanno dovuto continuare a lavorare per liberare le strade e le case dai detrìti. «Immagi¬ no Assunta che affida Francesca nelle mani della Madonna», ha detto il vescovo dì Lanusei, Antioco Piseddu. Antonietta Loddo non è riuscita a darsi pace per un attimo. Il maltempo, in pochi minuti, le ha portato vìa la figlia e la madre. Leonardo, sei anni, non si è staccato un attimo dalla bara bianca della sorella. Sguardo fisso e occhi lucidi. Lui, lunedì sera, aveva capito subito che era successo qualcosa dì grave. I genitori hanno tentato di nascondergli tutto fino all'ultimo ma non si è rassegnato, a tutti i costi ha voluto sapere perché quella notte Francesca non dormiva nel letto accanto al suo. Alla fine mamma e papà non hanno potuto mentire e da quel momento Leonardo si è chiuso nel silenzio. Nelle vie del piccolo centro dell'Oglìastra camion e ruspe continuano a raccogliere quintali di detriti. Si spala fango persino dal primo piano delle case. Alcuni negozi sono sprofondati, ì due panifìci sono inagibili. Cinque quìntah di pane sono arrivati dalla vicina Vìllanova. Dalla cucina da campo della Protezione civile sono stati distribuiti settecento pasti caldi. In due giorni sono caduti 580 millìmetri d'acqua, 517 solo nella sera dì lunedì. Difficile, per ora, appurare l'entità dei danni. Bisognerà attendere alcuni giorni, per liberare le case dalle macerie e verificarne la stabilità. Il Centro di prima accoglienza allestito dai vigili del fuoco la scorsa notte non è servito, gli sfollati sono ospiti di parenti e amici. A Galtellì l'emergenza non è finita. Il Cedrino è ritornato nell'alveo, l'acqua convoghata nella diga ha avuto il tempo dì defluire. «1 danni sono enormi - dice il sindaco Renzo Soro - le aziende sono distrutte, le abitazioni lesionate anche in modo grave, molte strutture e i servizi sono praticamente inservibili». Manca l'acqua potabile, le autobotti sono arrivate a metà mattina. Nessun problema, invece, per la corrente elettrica. Al lavoro, giomo e notte, ci sono cento uomini, tra volontari e vigili del fuoco, con quaranta mezzi arrivati da tutta la Sardegna. Nel frattempo piove ancora. Quelli che erano torrenti si sono trasformati in fiumi, i fiumi sono diventati una furia. C'è acqua da tutte le parti. Le colture sono completamente sommerse. I frutteti sembrano risaie, le serre quasi galleggiano. Diverse strade sono state inghiottite. Decine di pastori sono rimasti isolati nelle aziende agricole e per riportarli a casa è stato necessario l'ìnter- vento degli elicotteri. Intanto nella zona nordorientale dell'isola si vìvono momenti dì apprensione. Il livello dell'acqua del fiume Posada ieri sera cresceva di quattro centimetri al minuto. La Protezione civile ha predisposto un piano d'emergenza in caso di straripamenti. Due auto danneggiate dopo i nubifragi a Villagra nde, in provincia di Nuoro

Persone citate: Antioco Piseddu, Antonietta Loddo, Assunta Bidotti, Renzo Soro

Luoghi citati: Cagliari, Galtellì, Lanusei, Nuoro, Sardegna