Scroppo, pittura e critica

Scroppo, pittura e critica ACCADEMIA ALBERTINA Scroppo, pittura e critica Antologica dedicata al pittore siciliano figura storica del panorama italiano DI OPO tanti eventi dedicati |alle giovani generazioni, da «Altissima» alle esposizioni nelle gallerie, Torino ricorda una figura storica del panorama italiano, Filippo Scroppo. All'Accademia Albertina, fino al 30 gennaio, a cura di Pino Mantovani e Maria Teresa Roberto con la collaborazione di Ivana Mulatero, è aperta un'antologica, un omaggio al noto artista. Dipinti e documenti relativi all'attività artistica di Scroppo, insegnante di Pittura presso l'Albertina, nato in Sicilia nel 1910, ma attivo in Piemonte, tra Torino e Torre Pellice, dalla metà degli Anni 30. L'opera di Scroppo unisce la passione artistica a un forte impegno critico, con l'organizzazione di importanti mostre di arte contemporanea presso la Galleria Civica di Torre Pellice, da lui stesso voluta. La mostra torinese comprende circa ottanta opere, dipinti ma anche disegni e interventi di arti decorative che ripercorrono tutte le fasi della ricerca formale dell' artista. Il punto di partenza è l'esordio figurativo, tra gli Anni 30 e 40, influenzato dalla rilettura dell'esperienza espressionista; si continua poi con l'immediato dopoguerra con la stilizzazione neo-cubista, fino agli Anni 50 con all'astrazione geometrica e la partecipazione al Mac (Movimento Arte Concreta). Scroppo arriva a Torino nel 1934 da Riesi, la sua ricerca è un intreccio d'arte, studi teologici e letterari. La scelta della pittura arriva alla fine della guerra, ma convive sempre con la docenza e la critica perché per Scroppo, come lui stesso scriveva, «il bello è quando si dicono parole che significano il senso profondo». Segretario nel 1949 della prima mostra internazionale dell'Art Club a Torino, nello stesso anno inizia a lavorare alle mostre d' arte contemporanea a Torre Pellice. La ricerca astratta lo avvicina al gruppo di artisti che danno vita alla sezione torinese del Movimento Arte Concreta: Annibale Biglione, Albino Galvano, Adriano Parisot, accanto a Carol Rama e Paola Levi Montal- cini. Fu poi anche critico d'arte sulla pagina torinese dell'Unità. Un «impegno umano assoluto» che unisce gli scritti ai ritmi grafico-geometrici delle prime composizioni astratte alle più orchestrate strutture spaziali degli Anni 50 ma anche alla ricerca degli Anni 60. Lisa Parola Accademia Albertina, or. 10,30/18,30, chiuso II lunedì. Fino al 30 gennaio. Tra le opere In mostra, un nudo realizza.o nel 1936 e. In basso, «Strutture», del 1961

Luoghi citati: Piemonte, Riesi, Sicilia, Torino, Torre Pellice