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Testori e la memoria Testori e la memoria «I Promessi Sposi alla prova» al Matteotti di Moncalieri UN uomo entra in un teatro abbandonato. E' stanco, l'uomo. Sembra aver viaggiato mollo, come se venisse da un luogo e un tempo troppo lontani. Entra e si guarda intomo: tra l'incuria dell'abbandono spiccano i nuovi inquilini della sala, addormentati davanti a televisori accesi che trasmettono un biancore chiassoso, denso di rumori a metà strada tra una festa stonata e la guerra. Nonostante l'estrema stanchezza l'uomo reagisce, stacca la spina dei televisori, sveglia gli addormentati e dice loro: «Ricominciamo». Che vuol dire ora, adesso, riprendiamoci ciò che ci apparteneva e che ci hanno convinto a rinnegare, a dimenticare, recuperiamo la memoria del nostro passato e con quella ricostruiamo il nostro presente. E ancora più semplicemente, recuperiamo la Cultura, e ricominciamo dall'inizio, dagli albori del Teatro, dall'antica Grecia, e anche da quella storia nata sulle rive di un lago nostrano, con un matrimonio avversato con forza e che la Provvidenza volle portare a compimento sottoponendo i Promessi Sposi, e non solo loro, a prove di immenso dolore. Da qui parte «I Promessi Sposi alla prova» di Gii Ttri dlli ppGiovanni Testori, da quella necessità «intima, quasi angosciante, che poi è diventata anche coscienza e dovere, di restituire a me stesso scrive nel 1984 - e ai miei contemporanei lei, la memoria, ciò che il mondo di oggi cerca di distruggere». Al Teatro Matteotti di Moncalieri, domenica 5 dicembre alle ore 21, l'opera di Testori va in scena nell'allestimento di Maurizio Schmidt con l'interpretazione di Virginio Gazzolo, Giorgio Branca, Elisabetta Vergani, Franco Calmieri, Lilli Valcepina e Anelila Oggioni. Da questo testo lo scrittore lombardo si augurava il recupero di «quella tal memoria senza la quale il presente non è nominabile, è cecità, annaspamento, servitù a nuovi padroni che ripetono, ingranditi, i vecchi errori», [m.bo.l Virginio Gazzolo è protagonista dei «Promessi Sposi alla prova»