I gelidi inverni di Ludovico Ariosto

I gelidi inverni di Ludovico Ariosto W E E K E ND CASTELNUOVO DI GARFAGNANA TRA MEMORIA E BELLEZZA I gelidi inverni di Ludovico Ariosto Enzo Gaiotto AI nostri giorni è facbe raggiungere Castelnuovo di Garfagnana; b suo cuore è la Rocca più volte passata di mano tra Lucca, lo Stato Pontificio e gb Estensi, dopo cruente battagbe ed estenuanti assedi. Sfogbando gb annali b personaggio più famoso che visse a Castelnuovo è Ludovico Ariosto. Un salto a ritroso nel tempo ci porta al febbraio del 1522, quando l'insigne letterato giunse suo malgrado a Castelnuovo, nominato Commissario deba Garfagnana da Alfonso Duca I d'Este. L'mvemo innevato e gebdo rendeva inospitale quel posto sperduto tra i monti, pieno di insidie e pericob, tanto che b poeta, prima di congedarsi da Ferrara, stese addirittura b testamento. Il Duca prese la decisione di inviare l'Ariosto in Garfagnana nel tentati¬ vo di riassestare le sue condizioni economiche, gravate da notevob spese per la seconda ristampa deb* Orlando Furioso Ulteriori studi formularono anche l'ipotesi che b soggiorno garfagnino «facesse assegnamento sul prestigio personale di queb'uomo grande, suba fama di lui, ormai indiscutibilmente affermata». La nostalgia di Ferrara intristiva Ludovico Ariosto; a Castelnuovo mancavano la vita e gb agi deba corte, ma era soprattutto amareggiato dal rimpianto di non aver accanto a sé la beba Alessandra Benucci, vedova del mercante fiorentino Tito Strozzi, con la quale il joeta aveva una relazione, che regoarizzerà qualche anno dopo con un matrimonio segreto, dettato da motivi economici e di tutela legale dei figb. L'incarico estense, anche se tra infinite difficoltà, fu assolto dab' Ariosto nel migbore dei modi; le sue capacità diplomatiche, acquisite in precedenti incarichi di ambasciatore, lo portarono ad amministrare b territorio con determinazione e spiccato senso di giustizia. Al termine del primo anno di govemo l'Ariosto scrisse alcune polemiche terzine che evidenziavano la gravosità del proprio lavoro; «O stiami in Rocca o vogba ab'aria uscire/ accuse e bti sempre e gridi ascolto,/ furti, omicidi, odi, vendette ed ire;/sì che or con chiaro or con turbato volto/ convien che alcuno prieghi, alcun minacci,/ altri condanni, altri ne mandi assolto...». Daba minuscola finestra del suo modesto aboggio nel torrione deba Rocca, b poeta scorgeva b lento scorrere debe stagioni. Le nevicate invemab acuivano il disagio e lo facevano sentire segregato, lontano dal suo ideale di trovarsi altrove, in quiete, fantasticando e componendo versi. Oppresso dabe difficoltà del suo incarico, si lamentava col Duca per l'esiguo numero di balestrieri e di armati indispensabib a mantenere l'ordine pubbbco ed a far rispettare la legge. «Le donne, i eavaberi, l'arme, gb amori/ le cortesie, l'audaci imprese io canto...» diventavano versi lontani, scritti in giorni febei e pieni di queb'ingegno creativo che ora sembrava perduto per b continuo assblo nebo svolgere b proprio dovere. Nel gennaio del 1525, ultimo anno di permanenza in Garfagnana, l'Ariosto vide sfilare davanti la Rocca, provenienti da nord e diretti a Napob, seimba soldati francesi a cavabo, comandati dal Duca d'Albania, Giovanni Stuart, generale di Francesco I, Re di Francia. Le truppe di passaggio depredavano le case e i campi dei garfagnini che avevano la sfortuna di trovarsi lungo il cammino debe milizie. Il Commissario Ludovico Ariosto venne incontro ai malcapitati annubando le loro gabebe ed inveendo contro i francesi. B poeta fece ritorno a Ferrara nel giugno debo stesso anno, atteso dalla sua amata Alessandra, con la quale non convisse mai, anche se dal loro amore nacque un figbo, Virginio. Oggi a Castelnuovo di Garfagnana b ricordo del loro personaggio più ibustre è sempre vivo, alimentato da continue iniziative che ne rievocano la figura e le gesta. Per i turisti una visita alla Rocca, un gbo nebe strade e piazze della cittadina è un'escursione piacevole per fare shopping e, ab'ora giusta, gustare i piatti della cucina locale nebe acco¬ gbenti e convenienti trattorie e ristoranti. Per un eventuale soggiorno sono molto confortevob gb alberghi e gb agriturismi deba zona. Numerose sono le speciabtà tipiche della Garfagnana: la farina di castagne, i saporitissimi formaggi pecorini e vaccini, i superbi insaccati lavorati a mano, tra cui b celebre 'biroldo", l'insuperabbe farro e b granturco ad otto file, (che qui chiamano "Formenton") dai chicchi rotondi e molto grossi, insuperabbe per ottime polente. Informazioni presso la Pro Loco di Castelnuovo, tei. 0583-641007. La Rocca Ariostea simbolo di Castelnuovo di Garfagnana