«Finanziaria in bilico» Senato verso la fiducia di Roberto Giovannini

«Finanziaria in bilico» Senato verso la fiducia TENSIONI SU IRAP E TETTO SPESE, DEPOSITATI 220 SUBEMENDAMENTI «Finanziaria in bilico» Senato verso la fiducia La riforma Irpef secondo il centrosinistra: una tantum sullo scudo fiscale e aliquota unica sulle rendite finanziarie per premiare i redditi più bassi Roberto Giovannini ROMA Potrebbe arrivare la fiducia sulla Finanziaria 2005, Il governo non ha ancora deciso, ma nel corso di un colloquio tra il ministro del- : l'Economia Domenico Siniscalco e il presidente dd Senato Marcello Pera il titolare di Via XX Settem- | bre ha chiesto lumi sul percorso parlamentare della manovra eco- ; nomica, I pericoli non mancano, e nell'Esecutivo si considera l'eventualità di ricorrere a un maxiemendamento generale su cui porre la questione di fiducia. Che il clima sia delicato lo si è visto con lo scontro in Commissione Bilancio tra il senatore Udc Ivo Tarolli e il sottosegretario al Tesoro Giuseppe Vegas sull'introduzione di una Commissione di controllo sulla spesa pubblica. C'è poi la Lega Nord che insiste per modificare il testo della riforma fiscale 1 varalo dal Consiglio dei ministri | per aumentare gli sgravi Irap per le piccole imprese. Ci sono gli oltre 220 subemendamenti (la metà dal centrodestra) al testo del governo sull'Irpef, Ci sono le proposte di senatori della Cdl per riaprire condoni che il Tesoro non gradisce, E cosi, anche se i ministri smentiscono, si comincia a pensare al ricorso al voto di fiducia: una soluzione che «blinderebbe» la Finanziaria, ma che permetterebbe di evitare il rischio di una quarta lettura al Senato proprio nel bel mezzo delle festività natalizie. Come si ricorderà, il dibattito in prima lettura a Montecitorio era stato chiuso in gran fretta, con la rinuncia obbligata all'esame di molti emendamenti, E proprio ieri, il presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio, il leghista Giancarlo Giorgetti ha scritto al suo omologo di Palazzo Madama Antonio Azzollini (Fi), chiedendo che gli emendamenti «concordati» tra governo e maggioranza ritirati alla Camera vengano «recuperati» dai senatori. Se il testo del Senato venisse rimodificato dai deputati (che riprenderanno la discussione dal 21 dicembre), si imporrebbe giocoforza la quarta lettura al Senato sotto le feste. Il ricorso alla fiducia accelererebbe l'iter, e chiuderebbe la porta a ulteriori richieste emendative che riaprirebbero problemi politici, È il caso delle richieste della Lega sull'Irap, che vengono bocciate da Vegas: l'emendamento fiscale «quello è, e quello resta», ha chiarito ieri mattina, E sempre Vegas ieri ha duellato con l'Udc Tarolli sulla proposta (accantonala, quando sembrava passare con il sì dell'Ulivo) di varare una commissione di controllo della spesa pubblica formata da Bankitalia, Istat e Corte dei Conti, «Cosi congegnata - ha detto il sottosegretario - la Commissione rischia di contare più del governo», «Non è un contropotere al governo - ha replicato Tarolli - ma uno strumento che serve a prevenire e a fornire al governo utili indicazioni per i rimedi necessari». Altri problemi ci sono sull'adeguamento degli studi di settore per gli autonomi, che deve dare 3,8 miliardi di entrate. Intanto, il centrosinistra ha formalmente presentalo la sua proposta sulle lasse, partorita con qualche fatica: si tratta di una riforma alternativa a quella del governo. con una copertura finanziaria altrettanto alternativa, trovata (teoricamente) colpendo le rendite finanziarie e i fruitori del condono Tremonti sull'esportazione di capitali. Naturalmente, hanno spiegato i capigruppo Ds e Margherita, Gavino Angius e Willer Bordon, il senso della proposta è soprattutto politico, visto che ora secondo la Gad non è possibile tagliare le tasse in modo «sostenibile». La nuova Ire dell'Ulivo è caratterizzata da una progressività più decisa, e premia fortemente i contribuenti con redditi bassi e medi, penalizzando invece rispetto a oggi i più ricchi, che comunque beneficerebbero della (generalizzata) restituzione del fiscal drag, ovvero dell'aumento della tassazione dovuto all'inflazione. In dettaglio, la nuova Ire voluta dal centrosinistra avrebbe quattro aliquote e scaglioni diversi: 23rZr, fino a 1 Smila euro, 30"Zo fino a 33.500, 400/. fino a 70mila, e 450Zo oltre 70mila, e le detrazioni per carichi di famiglia sono sostituite da un assegno legato al reddito complessivo. C'è anche uno speciale assegno (il 2,5"Zo dell'imponibile) per i redditi inferiori ai 21,500 euro. Per le imprese, si prevede una fiscalizzazione degli oneri impropri, l'istituzione di un Fondo per compensare il Tfr devoluto ai fondi pensione, un credito d'imposta pari al 100Zo delle spese per la ricerca, misure a sostegno degli investimenti in ricerca e sviluppo nell'industria. La copertura sarebbe in parte «una tantum», con un contributo straordinario del 50Zo sulle somme regolarizzate con l'adesione allo «scudo fiscale» Tremonti, e in parte strutturale, con una aliquota unificata al 200Zo su tutte le rendite finanziarie. Una misura che penalizzerebbe i detentori di titoli pubblici e altre forme di risparmio (fondi, azioni, ecc) che oggi pagano il 12,50Zo sui rendimenti percepiti, e avvantaggerebbe chi ha soldi sul conto bancario (oggi tassati al 27,50Zo). Sopra 70.000 euro «Restituzione dei fiscal drag in tre anni « Un nuovo sistema per gli assegni familiari che sostituisce le attuali detrazioni: l'assegno spetta alle famiglie con reddito basso e anche ai contribuenti che risultano esenti. L'assegno, per i redditi da lavoro dipendente, è pari a: » 792 euro per il coniuge a carico f 1272 euro per i figli minori a carico » 597 euro per i figli maggiorenni La Gad propone: * Un contributo straordinario retroattivo, a carico dei soggetti che hanno usufruito dello scudo fiscale, pari al 507o delle somme regolarizzate » L'unificazione della tassazione sulle rendite finanziarie, , che attualmente è del 12,507o per i capital gain e del 270Zo sugli interessi da conti correnti. ■ VARIAZIONE DELLE IMPOSTE Un lavoratore dipendente con moglie e due figli minori a carico ottiene un benefìcio di 790 euro per i soggetti con un reddito fino a 20.000 euro, di 1.127 euro per gli imponibili di 15.000 euro (contro i 332 euro della proposta del govemo). Per redditi sopra i 100.000 euro i contribuenti dovrebbero pagare 558 euro in più (mentre con la proposta del govemo hanno sgravi per 1000 euro). I sottosegretario Giuseppe Vegas

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