Rumsfeld e i generali denunciati a Berlino di Francesca Sforza

Rumsfeld e i generali denunciati a Berlino QUATTRO IRACHENI FANNO CAUSA «PER CRIMINI CONTRO L'UMANITÀ» AD ABU GHRAIB Rumsfeld e i generali denunciati a Berlino Francesca Sforza corrispondente da BERLINO E se Donald Rumsfeld fosse chiamato un giorno davanti a un tribunale per rispondere alle accuse di corresponsabilità nelle torture del carcere di Abu Graib e di essersi macchiato di crimini contro l'umanità? Quella che sembrava una possibilità estremamente remota si è trasformata ieri in una prospettiva giuridicamente percorribile: una denuncia penale di quasi duecento pagine è stata depositata alla procura federale di Karlsruhe, in Germania, per essere esaminata dalle autorità competenti. A presentarla sono stati i rappresentanti del «Center for Constitutional Rights» di New York e l'avvocato di quattro cittadini iracheni, convinti che ci siano tutti gli estremi per portare davanti a un giudice il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, l'ex capo della Cia George Tenet, il generale Ricardo Sanchez e altri sei alti ufficiali dell'esercito americano. Se i procuratori tedeschi condivideranno le valutazioni degli avvocati Weiss, Ratner e Kaleck - autori della denuncia allora il procedimento potrà considerarsi ufficialmente avviato. Come mai proprio in Germania? «Perché era l'unico posto al mondo dove era possibile presentare questo genere di denuncia», ha detto ieri a Berlino l'avvocato Peter Weiss, nato a Vienna nel 1925 e fuggito in America all'età di 16 anni per sottrarsi al nazismo. «Le due giurisdizioni ideali - spiega Weiss, da sempre impegnato sul fronte del rispetto dei diritti umani - sarebbero state Iraq e Stati Uniti». E se in Iraq le strutture giudiziarie non sono ancora funzionanti, «negli Stati Uniti sono state avviate solo cause nei confronti di esecutori materiali delle torture, ma non contro i responsabili di grado superiore». Anche la Corte Internazionale dell'Aia non ha potuto attivarsi, perché né Iraq né Stati Uniti hanno firmato lo statuto del 2002. «Tra i paesi che restavano - dice l'avvocato americano Michael Ratner - la Germania era l'unico con una legge, approvata dal governo federale nel 2002, in cui si autorizzano procedimenti legali nei confronti di chi ha commesso violazioni in tempo di guerra contro persone di qualsiasi nazionalità». Non importa che l'autore del crimine sia tedesco, o che si tratti di un militare o di un civile: «La legge si applica a tutti i crimini commessi contro il diritto internazionale». Fondamentali, per la messa a punto della denuncia, sono state le testimonianze dirette di quattro cittadini iracheni: «Quando gli ho chiesto come mai si sono rivolti proprio a me - dice l'avvocato tedesco Wolfganf Kaleck, che ha all'attivo cause internazionali contro militari argentini per crimini commessi tra il 1976 e il 1983 - mi hanno risposto che non sapevano da chi altro andare».