Omaggio a Calandri di Guido Curto

Omaggio a Calandri ALBERTINA Omaggio a Calandri Un'intensa retrospettiva ricorda l'opera di un maestro dell'incisione ^^UBITO dopo le Bkmostre «Farsi ^^Spazio» e (Nuovi Arrivi», dedicate agli artisti delle ultime due generazioni attivi a Torino, l'Accademia Albertina delle Belle Arti da martedì 23 toma a proporsi come spazio espositivo culturalmente vivo inaugurando alle 17,30 un' intensa retrospettiva di Mario Calandri. Un grande maestro dell'incisione (nato a Torino nel 1914 e morto nel 1993) che per molti anni ha insegnato proprio all' Albertina. La mostra é quindi un omaggio dovuto che l'Accademia rivolge a un suo docente illustre, ripercorrendo dodici anni della sua attività, dal 1937 al 1949. Curata con passione e devozione dal professor Vincenzo Gatti, che di Calandri é stato dapprima allievo e poi degno successore all'Albertina, il percorso espositivo riunisce una quarantina d'incisioni ad acquaforte o a bulino, accostate in rigoroso ordine cronologico nelle salette del Gabinetto delle Stampe, che riapre per l'occasione. Qui possiamo ammirare i soggetti più amati da Calandri: le Conchiglie (1940), i Tetti (1947) e, in genere, quelle Una paesaggio soffuse immagini di oggetti semplici e di scorci cittadini che rappresentano sì il mondo esteriore, ma che, a ben vedere, esprimono uno stato d'animo interiore, meditativo e raccolto. Realizzata in collaborazione con l'Archivio Mario Calandri, la mostra è accompagnata da un piccolo, elegante catalogo, dove troviamo i testi del curatore Vincenzo Gatti, del direttore dell'Accademia Albertina Carlo Giuliano e dello storico dell'arte Rolando Belimi. Guido Curto Accademia Albertina, vìa Accademia Albertina 6, or.: da lunedì a venerdì 10/12,30; 15/18,30, fino al 5 gennaio, ingresso lìbero tei. 011/889020 Una paesaggio marino, tra i soggetti amati da Calandri

Persone citate: Carlo Giuliano, Mario Calandri, Rolando Belimi, Tetti, Vincenzo Gatti

Luoghi citati: Torino