Vertice con duello tra Putin e L'Ue di Enrico Singer

Vertice con duello tra Putin e L'Ue DURA REPLICA DEL LEADER RUSSO ALLE CRITICHE DELL'EUROPA Vertice con duello tra Putin e L'Ue «Le vertenze non si compongono in piazza» Enrico Singer inviato all'AJA Le facce sono tese. L'unico che abbozza un sorriso è Manuel Barroso, al suo primo vertice intemazionale da presidente della Commissione europea. E quando cominciano le dichiarazioni è subito chiaro che nelle tre ore dell'incontro Ue-Russia il dialogo è stato tra sordi. Per Vladimir Putin il risultato delle elezioni presidenziah in Ucraina è «trasparente e democratico». Per Jan Peter Balkenende, che parla a nome dei Ventincinque, è «inaccettabile» perché viziato da «gravi irregolarità». Ma su una cosa sono tutti d'accordo. Il braccio di ferro va risolto in modo pacifico. Scongiurando ogni forma di violenza, nel rispetto della legge. Così la decisione della Corte suprema di Kkv, che ha sospeso la pubblicazione del verdetto elettorale in attesa di decidere sul ricorso di Viktor Yushenko, arriva provvidenziale ad allentare la tensione. Apre un terzo tempo della partita e lascia spazio a nuove mediazioni. Ma tra Unione europea e Russia le posizioni di partenza sono molto lontane. Il giovane premier olandese, che ha la presidenza di turno della Uè, lo dice senza troppi giri di parole : sulla crisi ucraina con Mosca c'è «divergenza di vedute». E chi ha assistito alle discussioni racconta che sono state molto «vivaci» nella sala dei Cavalieri dove Balkenende, con Barroso e Javier Solana, ha accolto Putin. Tra gli arazzi e i tappeti dominati dall'arancione, il colore della casa reale d'Olanda e, non a caso, della nazionale di calcio. Ma anche il colore dell' opposizione ucraina, diventato simbolo delle manifestazioni nella piazza dell'Indipendenza di Kiev. Certo, gli europei riaffermano che la Russia è un «partner strategico». Putin ricambia e ringrazia anche l'ex presidente della Commissione, Romano Prodi, per il «lavoro fatto insieme». Ci sono progressi su quattro accordi bilaterali che potrebbero essere firmati in primavera. Ma sull'Ucraina la divisione è netta. Balkenende dice che le elezioni «non hanno rispettato le norme intemazionali», come è stato accertato dagli osservatori dell'Osco, e per questo la Uè «non ne può accettare il risultato». In gioco c'è «il futuro dell' Ucraina» e quelle europee non sono «interferenze», come sostiene Putin. Se l'Unione europea protesta e chiede ima verifica dei risultati elettorali è perché si devono rispettare le regole della democrazia. «Questo è il messaggio che voghamo dare», spiega Balkenende, che ha già inviato un emissario speciale a Kiev. «Attendiamo il suo rapporto e ci riserviamo di prendere altre iniziative», annuncia il premier. Tra queste. si dice all'Aja, ci potrebbe essere la richiesta dì garantire la presenza di osservatori intemazionali anche nell'aula della Corte suprema ucraina che deve decidere sul ricorso di Yushenko. Anche Vladimir Putin parla molto del rispetto delle regole della democrazia - la parola più pronunciata ieri all'Aja - ma rovescia il discorso europeo. Rilancia le accuse di ingerenza: «Non crediamo sia vostro diritto interferire nelle elezioni in Ucraina». E avverte che «nessuno può spingere un Paese verso il disordine». Le controversie, dice il capo del Cremlino, «devono essere regolate nel quadro costituzionale e per vie legali, non in piazza». Soprattutto, so¬ stiene Putin, la legalità del voto non deve essere «riconosciuta da Stati esteri, ma dal popolo ucraino». E' una bordata diretta anche contro gli Stati Uniti, che non hanno ricosciuto il risulta¬ to provvisorio delle elezioni. Ma è una critica - osservano gli europei - che ignora proprio quello che Putin ha fatto poco prima di arrivare in Olanda: Tinvio delle congratulazioni per la «vittoria» del candidato filorusso, Viktor Yanukovic. In questo dialogo tra sordi, l'unico punto di contatto è l'impegno generale a evitare che il confronto in Ucraina sfugga di mano e si trasformi in scontro. E non è poco. Se Putin dice che la soluzione non va lasciata alla piazza, anche Solana è molto chiaro: le divisioni «sono già profonde e non vanno esasperate». Bisogna sfruttare ogni spazio di mediazione. E le iniziative si moltiplicano. Anche il Parlamento europeo, ieri, ha deciso di inviare una nuova missione di otto osservatori in Ucraina per seguire gli sviluppi della crisi e ha invitato il presidente del Parlamento di Kiev alla sessione plenaria che si terrà a Bruxelles nei primi giorni di dicembre. Con la speranza che, tra una settimana, la soluzione pacifica del braccio di ferro possa essere più vicina di quanto non lo sia adesso. li premier olandese: attendiamo il rapporto del nostro emissario a Kiev e ci riserviamo di prendere altre iniziative. Il capo del Cremlino: non si può spingere un Paese verso il caos .^^» Conferenza stampa ieri all'Aja dei protagonisti del vertice Ue-Russia (da sinistra) José Manuel Barroso, Vladimir Putin, Jan Peter Balkenende, Javier Solana