Arrestato il complice di Galesi

Arrestato il complice di Galesi JEROME CRUCIANI E' UNO DEI FONDATORI DELLE NUOVE BRIGATE ROSSE Arrestato il complice di Galesi ROMA L'operazione congiunta della Digos di Roma e dei Ros dei carabinieri ha portato all'arresto, martedì notte, di un ex appartenente ai Nuclei comunisti combattenti, Jerome Cruciani, con l'accusa di banda armata e rapina. Il trentasettenne brigatista è stato arrestato a Ostia, sul litorale romano, nella sua abitazione dove vive con la moglie e un figlio di dieci anni. La casa è al centro di ripetute perquisizioni; floppy disk e materiale cartaceo sono ora al vaglio degli investigatori. La Procura della Repubblica di Roma, nell'emissione dell'ordinanza cautelare sollecitata dai pm Franco lonta e Pietro Saviottì, fa riferimento a una rapina a un portavalori avvenuta nel 1996 e che, secondo l'accusa, sarebbe servita come fonte di autofinanziamento. Cruciani è conosciuto dagli esperti dell'antiterrorismo come personaggio legato al brigatista Mario Galesi; con lui fu arrestato nel 1997, dopo un lungo inseguimento dei carabinieri, dopo aver rapinato un ufficio postale in via Radicofani, quartiere di Montesacro a Roma. Pure in questo caso, per la rapina che fruttò 120 milioni di vecchie lire, si pensò ad una operazione di autofinanziamento del gruppo terroristico. Secondo i magistrati anche dopo l'arresto, Cruciani continuò ad avere rapporti con alcuni di quegli esponenti come Paolo Broccatelli e Federica Saraceni che, per l'accusa, avevano compiuto nel frattempo il «salto di qualità» passando alla fase della lotta armata. Ancora, il suo nome apparve nel 1986, quando Galesi fu arrestato all'esterno dello stadio Flaminio mentre tentava di aprirsi un varco con un paio di tronchesi. E anche questa volta aveva accanto Cruciani. Ma l'attenzione degli investigatori si concentrò soprattutto sulla rapi¬ na al portavalori del 1996; grazie agli appunti e ad altro materiale trovato nel covo delle Br in via Montecuccoli a Roma e anche nei file decriptati appartenuti a Cinzia Banelli, si è arrivati a pensare che quella rapina fu un ulteriore autofinanziamento. . Nella enorme mole di informazioni, circa 30 mila pagine che gli esperti dell'antiterrorismo della Digos si sono trovati di fronte, vi era più che un riferimento alla rapina riconducibile air«attività di Ncc che all'epoca lavorava per diventare Br». Secondo il Gip di Roma, Carmelita Russo, Cruciani non era uno di quei militanti dei Nuclei comunisti combattenti che optarono per quel «cambio di identità» strategica culminato con l'assunzione della denominazione Br, quanto più verosimilmente si sarebbe trattato di un «pedina dormiente».

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