Pisanu: manderò rinforzi a Napoli di Guido Ruotolo

Pisanu: manderò rinforzi a NapoliIL MINISTRO DELL'INTERNO: LO STATO RISPONDE COLPO SU COLPO ALLA CAMORRA Pisanu: manderò rinforzi a N «Ma la militarizzazione non basta, servono leggi più severe» Guido Ruotolo ROMA Il ministro dell'Interno, Beppe Pisanu, non crede che militarizzando Napoli la camorra - anzi «le camorre» - verrebbe sconfitta, ma annuncia, nello stesso tempo, l'invio di altri trecentoventicinque poliziotti e carabinieri nella città teatro di una sanguinosa guerra tra bande camorriste. «Lo Stato - fa sapere il ministro - risponderà colpo su colpo, fino a imporre le ragioni del diritto e il valore della vita umana». Non è imbarazzato, Pisanu, nell'invocare «l'aperto sostegno della società civile» e nel prendere atto che dall'inizio dell'anno vi sono stati 113 morti ammazzati: «Per fermare i camorristi non basta conoscerli e in molti casi non basta neppure arrestarli più volte». A costo di sembrare paradossale, pur denunciando la pericolosa deriva della città, Pisanu ha rivendicato che l'azione di contrasto delle forze di polizia «sta producendo risultati che non possono essere sottovalutati». E si è appellato all'unità delle forze politiche, criticando «la tentazione dì strumentalizzare a fini di parte vicende così gravi per l'intera collettività»: «Se le forze politiche e sociali dovessero dividersi in questo modo, farebbero soltanto il gioco dei camorristi». Pisanu, infine, invita tutti a fare ciascuno la propria parte: «Spetta in primo luogo alle istituzioni centrali e locali fare tutto il possibile per costruire sicurezza e sviluppo, assumendosi ciascuna le responsabilità che le competono». Era stato al Senato la settimana scorsa, per una valutazione sulla violenza scatenata a Napoli dai clan della camorra. Ieri, il ministro Pisanu è stato ascoltato dalla commissione Affari costituzionali della Camera, sempre su Napoli. E in questa sede ha denunciato l'aspetto più allarmante dell'emergenza criminalità, «la malagioventù»: «Le organizzazioni camorristiche ha detto - utilizzano massicciamente la manovalanza giovanile, facendo leva sulla non punibilità dei minori di 14 anm". Su questi giovani si gioca il futuro dì molti quartieri e, in definitiva, dì Napoli. Perciò è assolutamente prioritario lavorare al loro recupero». Pisanu ha poi ribadito una sua convinzione: «Quando assisto a certe inopinate scarcerazioni, quando vedo che le teste dell'idra camorrista una volta recise tornano al loro posto, non posso non interrogarmi sull'adeguatezza delle norme e non posso fare a meno dì augurarmi che Parlamento e governo aprano su questo tema una scrupolosa riflessione dì carattere ordinamentale». Avverte delle assenze non giustificate, Pisanu, quando dice che non toccherebbe a luì avanzare proposte precise. Ma non si tira indietro: «Proporrei dì discutere con sereno realismo sulla durata della custodia cautelare, sul ripristino dell'arresto obbbgatorio per determinati reati e su una maggiore severità nei confronti della recidiva». Il capogruppo dei Ds, Luciano Violante, coglie la palla al balzo: «Le proposte di Pisanu sono in rotta dì collisione con quelle delle sua maggioranza. Tutto quello che va nel senso dì rendere i processi più celeri ci trova d'accordo». A questo proposito, il presidente dell'Antimafia, il forzista Roberto Centaro, ieri ha rivelato che è allo studio un ((pacchetto di misure d'emergenza» per «accelerare la fase di conferma delle misure cautelari a carico dei mafiosi, dì rafforzare ì poteri dì ordine pubblico di questori e prefetti, dì inviare a Napoli reparti specializzati piuttosto che l'esercito, di varare misure a medio-lungo termine per risanare ì quartieri più degradati della città per per creare occupazione». Il senatore ds Massimo Brutti commenta: «Sono molto scettico sulla linea indicata da Cantaro, ma siamo disponibili a discutere». Il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu

Luoghi citati: Napoli, Roma