«lobìettìvo dì Mosca: ricostituire una pìccola Urss» di Maurizio Molinari

«lobìettìvo dì Mosca: ricostituire una pìccola Urss» L'EX CONSIGLIERE PER LA SICUREZZA NAZIONALE ED ESPERTO DELL'EUROPA ORIENTALE «lobìettìvo dì Mosca: ricostituire una pìccola Urss» Brzezinski: ci sono nostalgici al potere che vogliono una unione di popoli slavi intervista Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK CI E' lo zampino di Vladimir Putin nel tentativo delle vecchie élite ucraine di impedire l'affermarsi della democrazia». Così Zbignew Brzezinski, già consigliere per la Sicurezza nazionale del presidente Carter e profondo conoscitore dell'Europa orientale, legge quanto sta avvenendo a Kiev. Quale è l'origine della crisi politica in atto in Ucraina? «E' nella volontà delle ex élite politiche locali e della leadership del Cremlino di impedire all'Ucraina di avvicinarsi all' Unione europea con il fine di mantenerla vicina a Mosca, stretta alla Russia». Che cosa accomuna i vecchi poteri locali a Mosca? «L'obiettivo strategico che si cela dietro questo disegno politico è di fare dell'Ucraina una nuova Bielorussia». Perché il presidente russo Vladimir Putin vuole questo? «Perché lui e gli ex agenti del Kgb come lui che lo circondano nelle stanze del Cremlino condividono idee nostalgiche, sognano di realizzare nel prossimo futuro una nuova versione dell' Unione Sovietica, creata attorno a un'unione di popolo slavi come quelli della Bielorussia e dell'Ucraina». L'Unione europea ha reagito al braccio di ferro in atto a Kiev lanciando segnali di apertura verso il leader l'opposizione. Non crede che anche questa possa essere considerata un'intromissio- ne negli affari interni dell' Ucraina? «L'Unione europea ha interesse a veder emergere in Ucraina la democrazia e a denunciare le manipolazioni elettorali che sono avvenute. I brogh alle urne sono incompatibiU con ima democrazia europea. Oggi l'Europa non può accettare che un risultato elettorale venga manomesso». Lei crede dunque che sia stato davvero Viktor Yushenko a vincere la tornata elettorale? «Se teniamo presente i dati che sono stati raccolti dalle opposizioni, ciò che hanno visto e raccontato i pochi osservatori intemazionah presenti sul posto e anche i dati contraffatti che ci sono stati forniti dal governo, non credo proprio che rimangano dubbi sul fatto che l'opposizione abbia prevalso e che è in atto un tentativo di privare Viktor Yushenko della vittoria legittimamente ottenuta alle urne». L'amministrazione Bush considera Vladimir Putin un alleato ma ha fatto trapelare negli ultimi giorni una crescente attenzione politica nei confronti di Vik¬ tor Yushenko. Quali conclusioni dovrebbe trarre, a suo avviso, la Casa Bianca da quanto sta avvenendo a Kiev? «Questa Amministrazione dovrebbe essere seriamente preoccupata per la sorte della democrazia e dell'Ucraina. Ciò che sta avvenendo a Kiev avrà ripercussioni nella Federazione russa. Non ci troviamo di fronte a un evento di importanza secondaria. Una vittoria della democrazia a Kiev rafforzerebbe chi a Mosca si batte e vuole la democrazia. Una sconfitta della democrazia a Kiev invece darebbe forza a chi a Mosca persegue disegni nostalgici ed è animato da propositi illiberali e dispotici». Come dovrebbe allora reagire la comunità internazionale di fronte allo scontro fra Yanukovic e Yushenko? «La posta in palio in Ucraina è davvero molto alta. Per l'Europa, per gli Stati Uniti, per chiunque ha a cuore la democrazia. Ciò che io credo è che l'Unione europea e gli St^ti Uniti dovrebbero agire assieme e in tempi molto ravvicinati». In quale maniera, per fare che cosa? «Per chiedere formalmente all' ex presidente Leonid Kuchma o alla Rada Suprema, il Parlamento ucraino, di indire al più presto nuove elezioni poUtiche con la garanzia che avvengano sotto un monitoraggio intemazionale tale da impedire il ripetersi dei brogh che sono avvenuti in questa occasione». ÌolÉL Non è un evento "" secondario. La sconfitta della democrazia a Kiev rafforzerebbe chi al Cremlino è animato da propositi e dispotici w Per Zbignew Brzezinski l'obiettivo dì Mosca è ricreare una nuova versione anche se ridotta dell'Unione Sovietica con Ucraina e Bielorussia