Catullo ai tempi di Erica Jong e Almódovar

Catullo ai tempi di Erica Jong e Almódovar Catullo ai tempi di Erica Jong e Almódovar ERA Catullo figho di notabili di Verona, ove trescorse le sue prima giovinezza. Favorevole elle buona cucina, l'erie del luogo deve evere un che di afrodisiaco, se ha dato i natali anche e Romeo e Giulietta, la coppie più eppessioneta e romantica della storia. E ell'emore Catullo molto diede e molto si concesse. L'enumeratio dei suoi empiessi sembra esigere lo spezio dì ima vita ben superiore ai suoi trent'anni, nel corso dei quah intensamente visse e assaporò un arcobaleno di sentimenti, poi filtrati nei suo versi in tei modo da far pensare a una fehce e facile immediatezze dì scrittura. Versi non certo congeniali el paludato Cicerone, che spese molto del suo tempo a deriderlo, fors'enche perché emente noioso ripudiato delle bella di Catullo. Il quale, poeta novus, aveva altresì in uggia istituzioni e potenti romani, pur godendone a volte della protezione. Intriga quel suo passionale, impetuoso, romantico parlar dì sé, dei suoi amori e della sua debolezza: un modello che sì ripropone prepotentemente nella cultura alta e popolare dì sempre. Non sono piccoli neocatullini persino i canteutori dì oggi, che lacrimano e piangono sul mal d'amore, narrando di fatali incontri e tormentosi ebbendoni, saltabeccando tra amore e odio, implorazioni e invettive, presupponendo un'immagine crudele della donne? Une donna amata perché trasgressive, eppure vituperate per la volubilità del suo trasgredire. Vive già nel Liber del poeta latino l'archetipo attualissimo dell'uomo fragile come canna al vento, in bilico su voragini di profonda sensualità. Il macho pare ormai leggenda. Gratta via la crosta e affiorano i giovani globalizzati che gemono e imprecano, tra il flebile e l'urlato. sulle pagine dei romanzi «azzurri»: quella lad Ut che è l'altra faccie del rosa, le sue variante al maschile. Molti, gh amori dì Catullo. Ma tra questi domine, per intensità e durate, quello sanguigno, greve e beve, ottundente e illuminante, per Lesbie. Poco importe che fosse o no elodìe, adultera dai trecento amenti, ivi incluso sue eccellenze Cicerone. Lesbie è ormai leggenda, emanazione ambigua di quella Saffo che ancora di recente ha irretito Erica Jong, con il suo ammiccare alla torbida sensualità dei tiasi. Lesbie che si protende pallidamente regale a succhiare la linfa dei figh di Romolo alla luce delle fiaccole in angiporti neri e vermigli. Torbida e carnale. Ma anche ritratta in dolcezze d'Arcadie mentre si trastulle con il suo pessero, l'uccellino sulla cui morte piange luì, sempre conscio delle caducità della vite e della dolorosa brevità deUe umane gioie. E accanto a Lesbie, che tutta si concede e sì nega, altre fanciulle e altri giovinetti, perché la passione non ha né confini né regole. Il bel Giovenzio, ad esempio, che pare uscito dalle Mala educación di Almodóver, e che prende e si offre con civetterie inusitate, per poi negarsi all'amante e bollarlo con il suo disprezzo. O Quinzie, le «squinzia» illeggiadra perché sciocce nella sua bellezza. O, in chiave mitologica, Àttis, devoto a Cibele, che «de secro furore spinto, uscito di senno, via divelse con acuta selce el ventre i suoi ciondoli»; sicché, destetosi, medita, umidì gh occhi, su ciò che era e più non è: «Io sono donna, io fui garzone; io efebo, io fui pargolo; io decoro alla palestra, io fiore del ginnasio...». Un maschio in corpo di donna. O cuore matto, metto da legare... dimmi la verità che non l'hai detta mai. Catullo Le poesie ? con testo a fronte tradeìntr. di Mario Ramous pref. dì Luca Canali pp. 400,2 4.90 in edìcola con La Stampa martedì 16 novembre

Persone citate: Cicerone, Erica Jong, Luca Canali, Mario Ramous

Luoghi citati: Verona