Kumacreola, l'urgenza di dare la parola agli scrittori migranti

Kumacreola, l'urgenza di dare la parola agli scrittori migranti (lì Mirella Appiatti Kumacreola, l'urgenza di dare la parola agli scrittori migranti Una collana ad hoc inventata da Gnisci per la Cosmo lannone: dal siriano Wakkas al somalo Garane Garane CASI illustri ci sono sempre stati, da Nabokov a Rushdie, romanzieri che scrivono nella lingua del paese d'acquisto. Succederà sempre più se si realizzerà quella «creolizzazione» che Armando Gnisci, lo studioso tra i massimi interpreti delle «scritture migranti», definisce con le parole del caraibico Edouard Glissant: «1' incrociarsi e il meticciarsi delle lingue, delle culture, dei popoli e degli individui con in più e in oltre la creazione dell'imprevedibile». Sono ormai molti gli «scrittori migranti» che vivono in Italia e adottano la nostra lingua. Oltre un centinaio di titoli e se ne sono già occupati editori importanti come Bompiani che ha «scoperto» l'iracheno-torinese Tawfìk e Feltrinelli, poi Besa, Fara, Edizioni Interculturali, Mani Tese, Nigrizia, Terre dì Mezzo e, per la saggistica un po' tutti, da Meltemi a Laterza al Mulino, Ma, sistematica, è l'operazione che compie Gnisci sul lavoro di questi «ospiti» «che vengono da noi non per conquistarci ma a chiederci dignità e lavoro», attento a seguirli nel loro diffìcile cammino (anche il solito ma benemerito Veltroni sta partecipando con una serie di incontri in Campidoglio) convinto che «uno dei compiti della letteratura della migrazione è rinnovare il linguaggio e aprire la lingua d'acquisto a nuove modalità espressive». Non per nulla Gnisci ha inventato per la Cosmo lannone la collana «Kumacreola» (e relativa rivista) dove kumu nella lingua «bambara» dell'Africa Occidentale vuol dire parola. E parola, non tutti beninteso sono capolavori, ha dato al siriano Yousef Wakkas (i racconti di Terra mobile), alla brasiliana-triestina Christiana de Caldas Brito (Qui e là), all'indiana Lily-Amber Lalla Wadia iXl burattinaio e altre storie extra italiane) mentre nel 2005 usciranno il romanzo del somalo Garane Garane II latte è buono, le poesie dell'architetto olandese Arnold de Vos UT* nudo è il tuo abito talare), i saggi di Davide Bregola non nuovo al tema {Il significato dei voli, interviste a poeti migranti). A dispetto delle paure e delle diffidenze, una prossima rinascita per la vecchia Europa grazie alla linfa vitale di questi nuovissimi? Se sare¬ mo capaci di incamminarci sulla via della «decolonizzazione», avverte Gnisci nel suo saggio omonimo: che investe tutti e ciascuno di noi: «gli accoglienti che non sanno accogliere». Contropiede Temevamo di continuare a ricevere da Kowalski i libri dei comici di Zelig e dintorni, visto il loro successo, 300 mila copie per quello della Barbera ecc...Quasi sempre modesti, se non poveri, libri. Ma avevamo sottovalutato quella macchina teatral-editoriale che si chiama Gino&Michele. Ecco che, dopo l'omaggio a un attore grande come Piero Mazzarella, i due sfornano, insieme a una saporita Saturdoy Night Live story per i 30 anni del medesimo (cui non fanno onore gli spezzoni che Sky sta trasmettendo), un dvd con libretto (filone sempre più frequentato dall'editoria ma talvolta alla «garibaldina») che qui salutiamo come uno dei gioielli negli ultimi mesi: 170 minuti di registrazione (ottima) con: Monsieur Malaussène nell'one man show di Claudio Bisio (strepitoso), testo-collage di Fennac, andato in scena a Spoleto e a Genova; più passeggiata dell'attore con il suo regista e Pennac stesso per Farigi-Belleville, lunga chiacchierata dei tre in trattoria e galleria di foto. Tutto sul filo di un humour sorvegliato, senza una sbavatura. Grazie Kowalski. Si può votare fino ai 21 novembre sul sito www.noirfest'com per scegliere il miglior giallo italiano tra i 24 titolo selezionati dalla giuria del Noir in Festival di Courmayeur per il Premio Giorgio Scerbanenco, I vostri voti serviranno a determinare la cinquina finalista che verrà presentata in apertura del Festival, organizzato in collaborazione con La Stampa, Il 7 dicembre, alle .16, La sera, alle 21, la giuria decreterà il vincitore. Ecco I titoli, In ordine alfabetico per autore: 1) Marco Fabio Apolloni, li mistero della Locanda Serny, Ponte alle Grazie; 2) Gianni Biondino, Per cosa si uccide, Guanda; 3) Giancarlo Caroflgllo, Ad occhi chiusi, Sellerio; 4) Piero Colaprico, Trilogia della città di M., Marco Tropea; 5) Piergiorgio di Cara, L'anima In spana, e/o; 6) Barbara Garlaschelli, Sorelle, Frassinelli; 7) Leonardo Gorl, La finale, Hobby&Work; 8) Luigi Quicdardi, Cadaveri diversi, Flemme; 9, Maurizio Matrone, Il mio nome è Tarzan Sorala, Frassinelli; 10) Gianluca Morozzi, Blackout, Guanda; 11) Giuseppe Pederiall, Camilla nella nebbia. Garzanti; 12) Patrizia Pesaresi, Ancor non vi fu donna, Libreria dell'orso; 13) Marco Ruflni, Il lago, e/o; 14) Gaetano Savatteri, La ferita di Vishinskij, Sellerio; 15) Giampaolo Slmi, Il corpo dell'inglese, Einaudi; 16) Enrico Solito, All'ombra del pino, Hobby&Work; 17) Giorgio Todde, L'occhiata letale, Frassinelli; 18. Nicoletta Vallorani. Visto dal cielo, Einaudi; 19) Valerio Varasi, L'affittacamere, Frassinelli; 20) Grazia Verasani, Quo vadls baby?, Colorado Noir; 21) Nicola Verde, Sa morte secada, Flaccovio; 22) Marco Vichi, Il nuovo venuto, Guanda; 23) Sandro Volpe , All'Incrocio delle righe, Pequod; 24) Antonio Zamberletti, I morti non pagano, Todaro.

Luoghi citati: Africa Occidentale, Courmayeur, Europa, Genova, Italia, Nicola Verde, Spoleto