In un video l'assassinio della britannica rapita

In un video l'assassinio della britannica rapita IL MARITO CONFERMA L'IDENTITÀ E IMPLORA GLI ASSASSINI: «HO BISOGNO DI RIAVERLA PER FARLA RIPOSARE IN PACE» In un video l'assassinio della britannica rapita Uccisa in Iraq con un colpo di pistola la volontaria Margaret Hassan BAGHDAD Margaret Hassan, l'operatrice umanitaria di nazionalità anglo-irachena che da trent'anni lavorava in favore del popolo iracheno, è stata uccisa, dopo essere rimasta in mano ai suoi sequestratori dall9 ottobre. Un video su cui appare la sua morte è giunto all'emittente araba Al Jazeera che ha deciso tuttavia di non mostrarlo. La notizia dell'assassinio della direttrice di Care International - la prima donna ostaggio assassinata in Iraq - è stata data in una drammatica apparizione televisiva dal marito iracheno, Tahsin Hassan, che ha implorato gli assassini affinché gli restituiscano il cadavere della moglie. «Ho bisogno di riaverla - ha detto l'uomo -, per farla riposare in pace. Margaret ha dedicato tutta la sua vita al popolo iracheno, per 30 anni ha vissuto e lavorato in Iraq con me. Per favore, chi Iha presa può chiamarmi, fatemi sapere come posso riaverla». Da Londra il ministro degli Este¬ ri Jack Straw ha definito «ripugnante» il crimine «contro una donna chehalavorato gran parte dellasua vita per il bene del popolo iracheno». I fratelli e sorelle di Margaret, che era nata in Irlanda, hanno ricordato il suo impegno umanitario, e come lei fosse contro la guerra e prima ancora contro le?; sanzioni: «Siamo distrutti. Quelli" che hanno commesso questo atto atroce non hanno giustificazioni. Niente può giustificarli. Margaret era contro le sanzioni e la guerra. Un crimine del genere non può essere perdonato». Care International si è detta «inorridita». Dal sequestro di Margaret Hassan aveva preso distanze persino il gruppo di Abu Mussa Al Zarqawi, caccio di Al Qaeda in Iraq e responsabile di numerose efferate uccisioni di ostaggi, tra cui il britannico Ken Bigley. H gruppo di Zarqawi si era spinto a chiedere il rilascio della operatrice umanitaria. Tre video della Hassan erano stati mostrati in queste settimane del sequestro, do¬ ve la donna, 59 anni, implorava con la voce spezzata il popolo britannico di mobihtarsi per salvarle la vita, chiedendo al governo di non inviare le truppe verso il Nord dell'Iraq. Scelta che poi il premier Tony Blair aveva puntualmente fatto, dichiarando ora di «condividere il ribrezzo dellafamigha». ' 'aPrattantoil fitoótì^fmnicipale'aì* .combattimento si è spostato ieri da Falluja a Mosul (370 chilometri a Nord di Baghdad), dove 1200 marine Usa (compresi 500 giunti da Falluja) e quattro battaglioni della Guardia nazionale irachena (trasferiti dal confine con la Siria) hanno avviato ima controffensiva per riprendere il controllo della zona Ovest della terza città irachena, dove nei giorni scorsi gli insorti avevano attaccato e saccheggiato dodici tra stazioni e sottostazioni di polizia (su un totale di 33). La controffensiva ha preso le mosse dalla sponda occidentale del Tigri, dove truppe Usa e governativi iracheni hanno chiuso con bloc- chi di cemento e sbarramenti di filo spinato l'accesso ai cinque ponti sul fiume che attraversa Mosul. Bersagliati a colpi di mortaio, gli insorti - che negli ultimi giorni avevano assaltato anche le sedi dei partiti curdi accusati di collaborare con gli americani - si sono ritirati dalle loro postazioni aridosso del Tigri, ma prima liaimò fatto saltare con l'esplosivo le stazioni di polizia di Zuhur è Qahira e un'altra sottostazione. Scontri tra soldati americani e ribelli anche a Baquba, dove già lunedì c'era stata una durissima battaglia costata la vita a diversi guerrigheri. I miliziani hanno attaccato i mihtari Usa e il quartier generale della polizia con armi leggere e lanciagranate a spalla. La caserma è stata danneggiata. E scontri pure a Ramadi, dove gruppi di insorti hanno affrontato le truppe Usa nel quartiere centrale di Maared, mentre a Baiji (nel Nord dell'Iraq) un camionista turco alla guida di un autocisterna è stato ucciso in un'imboscata. Lungo la strada tra Falluja e Ramadi (120 chilometri a NordOvest di Baghdad), a Mosul e vicino alla capitale, sono stati segnalati altri cinque attentati con autobombe in cui due marine sono stati uccisi e nove sono rimasti feriti. A Baghdad, è stata invece attaccata la stazione di polizìa tièrqùartiere sunnita di Adhamiya, ma ha soprattutto destato orrore la scoperta nella vicina Latifiyah di diciotto cadaveri di agenti della Guardia nazionale governativa (otto dei quali decapitati). Almeno tre persone sono rimaste uccise nel corso di un attacco in serata con colpi di mortaio contro la sede dell'amministrazione civile di Kirkuk. Un altro attacco è stato lanciato da un gruppo di rivoltosi all'aeroporto della città nel Nord dell'Iraq. Sempre nella capitale, nella comunità sunnita si registra una forte tensione dopo l'arresto del vice presidente del Parlamento provvisorio Nassir Ayef, prelevato ieri mattina nella sua abitazione dai soldati americani, che hanno ferito una delle sue guardie del corpo. Ayef aveva guidato la delegazione del Parlamento provvisorio che, prima dell' offensiva scattata 18 novembre, si era offerta di mediare con notabili sunniti di FaUuja ed è uno dei quattro deputati del 'Paitìto islamico iracheno, il principale movimento sunnita, uscito dal governo Allawi per protesta contro l'assalto a Falluja. H suo arresto ha dunque il sapore di una rappresaglia. Secondo il portavoce del Partito Islamico, lyad Sammarai, l'arresto è in relazione alle sue critiche ai «massacri perpetrati dalle truppe statunitensi contro la popolazione di Falluja». Ayef era un noto oppositore del regime di Saddam Hussein, il che gli era costato una condanna a morte negli anni Ottanta, tramutata poi in ergastolo; dopo sei anni trascorsi in prigione, l'esponente sunnita era stato rimesso in libertà nel 1990. [e. st.] Sul fronte della guerra i combattimenti più violenti si spostano a Mosul dove la resistenza controlla la zona Ovest della terza città irachena Scontri e vittime anche a Baquba, Ramadi Kirkuk e Baghdad dove gli americani arrestano il vice presidente del parlamento prOWÌSOrÌO Margaret Hassan, 59 anni, aveva speso tutta la vita al servizio del diseredati iracheni, era direttrice di Care International fSSgm ,n tre viàeo precedenti la Hassan piangendo aveva scongiurato Blair di non inviare le truppe verso il Nord dell'Iraq

Persone citate: Allawi, Jack Straw, Ken Bigley, Margaret Hassan, Saddam Hussein, Tony Blair, Zarqawi