Giustizia, settimana decisiva Magistrati verso lo sciopero di Guido Ruotolo

Giustizia, settimana decisiva Magistrati verso lo sciopero LE TOGHE CONTRO LA RIFORMA: IL 25 NOVEMBRE PRIMO STOP Giustizia, settimana decisiva Magistrati verso lo sciopero L'Anm spiega le ragioni dell'opposizione con una serie di vignette Rutelli rilancia il dialogo, il governo vuole il via libera entro giovedì Guido Ruotolo ROMA Ci siamo, ci dovremmo essere. Oggi, la maggioranza del Senato potrebbe decidere di contingentare i tempi della discussione, per approvare la riforma dell'ordinamento giudiziario entro giovedì. Se così sarà, la Giunta esecutiva dell'Anm domani potrebbe decidere di proporre al Comitato direttivo centrale, che sì terrà domenica, due giornate di sciopero, di cui una «virtuale» (si lavora e si destinano i soldi dello stipendio a qualche iniziativa dà definire). La prima data utile è quella del 25 novembre, in coincidenza con lo sciopero proclamato dagh avvocati penalisti. Nel frattempo, ì magistrati hanno dato il via a una campagna «mediatica», «creativa», attraverso vignette satiriche che spiegano le ragioni dell'opposizione alla riforma. M'inizio di questa che potrebbe essere la settimana decisiva, il leader della Margherita, Francesco Rutelli, ha proposto al centrodestra iipitavolò di,confronto sulla giustizia, chiedendo alla maggioranza di accantonare la riforma delTordinamento giudiziario, che nei suoi passaggi più importanti va rigettata, invitando l'opposizione a scendere dalle «barricate» e ad uscire dall'«arrocco», e i magistrati a non scioperare, «come prova di grande saggezza», a evitare «atteggiamenti da Grande Fratello». Una proposta che ha provocato mal di pancia e crìtiche all'interno dell'opposizione, apprezzamenti dal Guardasigilli Castelli e da esponenti della Casa delle libertà. «Se c'è un dialogo - spiega il ministro Castelli - noi siamo sempre disponibili. Avrei auspicato però che questa proposta di Rutelh fosse arrivata due anni fa: ci sarebbe stato più tempo per discutere. Oggi sicuramente non è così». Dice Poppino Gaigani, responsabile Giustizia di Forza Itaha: «E' una proposta interessante, forse tardiva, da valutare se è di tutta l'opposizione e se i magistrati rinunceranno allo sciopero». Insomma, per Gargani «il tavolo si potrà aprire all'indomani dell'approvazione della rifonna al Senato. Se è un tavolo serio, lo verifi- cheremo da subito». Michele Viotti, Udo, sottosegretario alla Giustizia: «Una discussione bipartisan sulla giustizia è l'unica via di uscita dalle contrapposizioni che finora hanno impedito il varo di qualsiasi riforma. A questo punto, il passaggio del Senato mi sembra obbligato. Rutelli esca dal generico e ci dica a condizione di quali modifiche l'ordinamento giudiziario potrà essere approvato con una intesa allargata, a partire dalla Camera.» A sentire Gaigani e Vietti, dunque, la maggioranza dovrebbe andare a vedere le carte dell'opposizione. Ma ì commentì arrivati dal centrosinistra alle proposte di Rutelli non sono incoraggianti. Ci sono i crìtici che non ammettono che sulla giustizia si possa dialogare con la maggioranza. Come Armando Cossutta, presidente dei Comunisti italiani: «Un tavolo con il centrodestra sulla giustizia è l'ultima cosa a cui si può pensare. Onesto governo ha violentato il prestigio e l'autorevolezza dei magistrati e ha fatto strame deUe norme più civili ed elementarì di giustizia». E il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio : «Ogni tentativo di dialogo con la Casa deUe libertà si è rivelato un'illusione o peggio un boomerang per il centrosinistra». Altri, che affermano che è la Casa deUe libertà a non volere il dialogo. Poppino Caldarola, Ds: «Sono favorevole al dialogo, ma sulla giustizia il centrodestra non è mai stato disponibile. Mai. La Cdl non è disposta ad andare al dì là del progetto definito dagh avvocati di Befluscom». E altri ancora che se lai prendono con Rutelli, per non aver discusso e concordato le proposte da avanzare. Vannino Chiti, coordinatore dei Ds: «Non pongo un problema dì legittimità, ma di opportunità: sarebbe utile per la coesione e l'unità del centrosinistra che proposte impegnative su terreni deheati venissero valutate e portate avanti insieme dalla coalizione e confrontate con il leader riconosciuto, che si chiama Romano Prodi». E i magistrati, naturalmente, si chiamano fuori dalle crìtiche espresse da Rutelli. Spiega Edmondo Bruti Liberati, presidente dell'Anm: «Se l'appello di Rutelli sarà accolto dalle forze della maggioranza, non potremo che gioirne. Ma non potremo scendere da barricate su cui non siamo mai saliti». Sullo sciopero. Bruti Liberati conferma: «Vi siamo ricorsi in casi estremi. Se la riforma verrà approvata al Senato senza significative modifiche, difficilmente avremo altri modi per esprimere dissenso e protesta di fronte a una riforma che non risolve i problemi, aggrava le situazioni e mette in crisi requilibrio dei poteri». Le vignette dell'Anm 1 PUNTI PRINCIPALI DELLA RIFORMA PM O GIUDICE, SCELTA IRREVOCABILE. Il magistrato, dopo cinque anni di servizio, due dei quali come uditore, dovrà scegliere se fare il pubblico ministero o il giudice. Per cambiare funzione si dovrà sostenere un esame orale e si dovrà frequentare un corso di formazione presso la Scuola della magistratura e ottenere una valutazione positiva. Ma soprattutto si dovrà cambiare distretto giudiziario. La scelta, una volta fatta, diventa irrevocabile. JD ISCRIZIONE A MOVIMENTI POLITICI. I magistrati non potranno iscriversi ai partiti politici e non potranno essere " ivohi «nelle attività di centri politici o affaristici che ne ano condizionare l'esercizio delle funzioni o appannarne magine». RVISTE. Le interviste che riguardano i soggetti coinvolti nei processi in corso o già conclusi saranno considerate illecito disciplinare. S PROCEDIMENTI DISCIPLINARI. In caso di procedimento s disciplinare per fatti gravi il Csm può disporre in via cautelare e provvisoria il trasferimento o la destinazione ad altre funzioni. E l'azione disciplinare può essere promossa entro due anni ^ dalla notizia del fatto. ■S POTERI DEL PG DI CASSAZIONE, il Pg della Cassazione può acauisire atti coperti da segreto investigativo e il Guardasigilli tpuo esercitare la facoltà di partecipare all'udienza delegando un magistrato dell'Ispettorato che può presentare memorie, i? esaminare testi, consulenti e periti e interrogare l'accusato. X IN PENSIONE A 75 ANNI. I magistrati potranno andare in pensione a 75 anni e non più a 72 come ora.

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