Lobo Antunes, sia maledetto il padre di Angela Bianchini
Lobo Antunes, sia maledetto il padre Lobo Antunes, sia maledetto il padre Angela Bianchini DA un luogo chiuso, con tutta probabbità un ospedale, un uomo ancora giovane, Paulo, ripercorre, come ferita, tutta la propria vita: il padre, continuamente evocato, chiamato, maledetto, che ha cambiato sesso abbandonando lui e la madre, trent'anni prima, per diventare «artista», con il nome di Soraia in un locale notturno («finché non trovavo un nuovo amico in salotto con lui, il rossetto più rosso, le camicette più aderenti, le sopracciglia più sottili, tutto ciglia e mignoli sollevati che titillavano allegrie, grazie a Dio sono felice Paulo, non vedi come sono felice»); la madre, divisa tra paure religiose, desideri amorosi, la fobe scelta di sposare Carlos («Ti sposi davvero con Carlos Judite?») e, alla fine, anche il vino; la triste coppia, che, rimpiangendo la figlia morta, accoglie in casa Paulo come figbo adottivo («due stupidi spaventati che scrutavano una frangia sbiadire dietro il vetro») e, peggio di tutto, il ricordo di Rui, l'amante del padre cbe lo deruba e inizia Paulo aba droga («mio padre non si arrabbiava mai con Rui, lo guardava con il portafogli aperto in grembo e non domandava... mi diceva non capisci Paulo, non ti chiedo di capire.... -Sono un pagliaccio Paulo»). Ecco, in certo senso, il tema o, forse, sarebbe meglio dire il canto, la litania, il lamento che traversa e permea le cinquecento pagine dell'ultimo romanzo di Antonio Lobo Antunes, Che farò quando tutto brucia?: opera complessa, difficbe, a tratti piena di poesia, di aperture improvvise di paesaggi che, come una boccata d'aria, si spalancano su un Portogallo bellissimo, ma quasi sempre chiuso, in ascolto di una voce che parla solo di abbandono, di esistenze deviate che, beffardamente, però, non cessano di essere tali neppure nel riposo e riparo delle bare. Com'è noto, Lobo Antunes è un grande autore le cui opere. divise tra Einaudi e Feltrinelli, sono tutte tradotte in italiano: dal famoso In culo al mondo fino a quest'ultimo, pubblicato nel 2003 in Portogallo. Nato nel 1942 a Lisbona, ha partecipato alla guerra coloniale in Angola come tenente, chirurgo e psichiatra: guerra che è anche b tema di molti suoi romanzi. Oggi vive a Lisbona e, pur non esercitando più, proprio neb' ospedale psichiatrico Miguel Bombarda, mantiene uno studio dove si reca a scrivere ogni mattina. I malati offrono quotidianamente allo scrittore l'idea deba sofferenza, lenita però sempre dall'interesse e dall' amore che viene loro offerto, ma, e questo è più importante, gli mettono davanti quel delirio che è proprio, sì, della pazzia ma che Lobo Antunes, al contrario, vede come fonte di creatività, l'unica assolutamente indispensabile alla sua scrittura. Dunque, niente «stream of consciousness» alla Joyce, nel lunghissimo monologo di Paulo, niente ricostruzione della memoria, che, del resto, non viene mai ricostruita nella sua totalità. Piuttosto un'esplosione di emozioni che attendono di essere tradotte in parole. «Le emozioni sono anteriori alle parole», ha dichiarato Lobo Antunes in un libro di Conversazioni pubblicato due anni fa, e ha aggiunto «e la sfida consiste nel tradurre queste emozioni, nel cercare che le parole significhino queste emozioni». Questa la chiave offerta dallo scrittore per questo romanzo, molto diverso dai suoi primi, tutti proiettati sulla storia, sul presente, sui problemi deb' oggi: più difficile, certo, più faticoso, ma tale da farsi più leggero quando ci si abbandoni al suo ritmo, alle sue onde, proprio come consiglia l'autore. Del resto, per comprenderlo, serve ancora un elemento e si trova nel titolo, altrimenti misterioso. Sembra che venga da un verso del poeta portoghese, del XVI secolo, Francisco Sa de Miranda e abude al crepitare debe braci deba memoria che fino ad allora parevano sopite. E questo, per Lobo Antunes, è il momento del risvegbo, momento doloroso, eppure magico. «CHE FARO' QUANDO TUTTO BRUCIA?»: DUE STRANI GENITORI, LUI CAMBIA SESSO PER DIVENTARE «ARTISTA», LEI E' DIVISA TRA PAURE RELIGIOSE E DESIDERI AMOROSI A± Antonio Lobo Antunes Chefarò quando tutto brucia? trad. di Vittoria Martinetto Feltrinelli, pp. 526, «20 ROMANZO
Luoghi citati: Angola, Lisbona, Portogallo
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- In settantamila: «Addio Federico »
- E futuro Ú già cominciato per la maga di Borgo San Paolo
- Una festa studentesca all'insegna dell'arie
- Alessandria e Provincia Sabato 14 Maggio 1994 al 35
- «Azzorre, colpa solo dei piloti»
- 9
- Paola di Liegi in Versilia
- Cinquant' anni di cinema e d'amore
- Paola e Alberto di Liegi in vacanza
- Una serie di gravi e mortali incidenti
- Annientato da Monzon abbandona la boxe
- Il giovane uxoricida e nascosto nei boschi che circondano Druent?
- Martine inghiottita dalla notte
- 24 novembre 1986
- Eletta miss Italia '72 Ú veneta e ha 18 anni
- I'industriale insidiava i ragazzini: arrestato
- La Juventus decide stamane la formazione per Padova
- Dieci giorni fa, appena uscito dal carcere, era venuto per uccidere
- Gli ultimi istanti di Elena
- Alla ricerca di una piste par scoprire il naseondif lia
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- S'uccide con l'auto contro un rimorchio l'industriale del tessile Zegna Baruffa
- "Varsavia deve arrendersi"
- Annientato da Monzon abbandona la boxe
- Il giovane uxoricida e nascosto nei boschi che circondano Druent?
- Ad un favoloso Pulici risponde una volta sola Chinaglia
- Uccisa con ventidue coltellate
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- Grace Kelly ha pagalo
- L'orrenda visione nella sala della Banca
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy