Il mondo per un tartufo L'asta incassa il record

Il mondo per un tartufo L'asta incassa il record L'EVENTO DI GRINZANE CAVOUR Il mondo per un tartufo L'asta incassa il record Da New York a Mosca scatta una grande gara di beneficenza Per una trifola da un chilo e 50 grammi sborsati 41 mila dollari «E diventato il migliore ambasciatore dei prodotti del Piemonte» Roberto Fiorì Gianni Martini GRINZANE CAVOUR (Cuneo) Quarantunomila dollari. Per un tartufo. Bello, anzi straordinario, se si pensa che pesa un chilo e 50 grammi. Ma a ben pagarlo poteva valere 6 o 7 mila euro sul mercato settimanale di Alba. A far salire il prezzo ha giocato sì la finalità benefica dell'asta, sì il gusto del gioco, ma determinante è stata la sfida tra russi e americani, con i piemontesi inchiodati alle poltrone nel castello di Grinzane Cavour a guardare. Non era facile immaginare che lo spirito competitivo potesse salire così alle stelle da spingere il ristoratore di New York Francesco Giambelh a destinare una piccola fortuna in un tartufo, per «soffiarlo» ad un misterioso personaggio russo che sembrava voler sfuggire alle riprese delle telecamere. L'idea, comunque, viene riproposta da sei anni: un'asta mondiale per raccogliere fondi da destinare in beneficenza. Oggetto: gli studi dell' Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo, per l'Italia, e i senzatetto in Russia e Usa. A promuovere l'iniziativa l'Enoteca regionale di Grinzane Cavour, sostenuta da Regione Piemonte e Comune di Alba. Luogo dell'asta il Castello di Grinzane, con collegamenti via satellite a New York e Mosca, ovvero il ristorante Four Seasons e la Galleria Gum, che da grande magaz¬ zino del periodo comunista è diventato un tempio della gastronomia mondiale. L'appuntamento era per le 18 di ieri, mezzogiorno negli Usa, le 20 in Russia. A seguire l'evento una quarantina di televisioni, dal Giappone alla Francia. E altrettante nelle sedi collegate. Un successo mediatico che fa sorridere compiaciuto il padrone di casa, Tomaso Zanoletti, ex sindaco di Alba, senatore Udc. Tre aste parallele, con sei tartufi a disposizione per ogni banditore, e un diciannovesimo da contendersi tra tutti con rilanci di mille dollari. Si inizia da Grinzane. A raccontare i tartufi c'è una banditrice d'eccezione: Natasha Stefanenko. Sui monitor compaiono i magazzini Gum, poi il ristorante americano. Il segnale del satellite va e viene. Iniziano le puntate. A Grinzane: «Primo esemplare, 220 grammi, trovato dal cane Diana. Base d'asta 2400 dollari», esordisce la Stefanenko. Si alzano le mani tra il pubbhco. Ci sono il designer Giorgetto Giugiaro, il parlamentare Guido Crosetto, l'imprenditore del barolo Bruno Ceretto, il rappresentante del governo Teresio Delfino, oltre a imprenditori, industriali, personaggi della tv. Ci sono anche Lamberto Sposini del Tg5 e l'olimpionico Igor Cassina, mentre cerca di far lievitare i prezzi il comico Raul Cremona. La prima asta si chiude a 3700 dollari. Tocca a New York e un tartufo di peso analogo viene aggiudi- cato a 3 mila dollari. Terzo tartufo. E' la volta di Mosca, 3500 dollari. E il gioco si ripete su Grinzane, New York e Mosca. Una sfida a distanza. Gli americani sentono che russi e italiani sono più generosi e rilanciano, comperano un tartufo di 188 grammi a 10 mila dollari. A Mosca c'è più diffidenza, ma - spiega la Stefanenko - «da noi il tartufo non è ancora così conosciuto e apprezzato». Eppure, pochi minuti dopo sono proprio i partecipanti di Mosca che fanno lievitare il prezzo della «trifola» da un chilo e 50 grammi, partito da 19 mila dollari, con rialzi da mille dollari in un ping pong virtuale con il ristorante newyorkese. Per due volte prova a inserirsi il relatore della Finanziaria Guido Crosetto, ma sui 35 mila dollari getta la spugna. Si chiude e si fanno i conti: 135 mila dollari in beneficenza e il tartufo che si confenna come il miglior ambasciatore dei prodotti piemontesi da esportare nel mondo. Ennesima dimostrazione, dopo il Salone del Gusto di Slow Food, di come il prodotto locale diventa globale, se sa utilizzare le tecnologie più avanzate, dal satellite ai new media. Ma indispensabili restano gli ambasciatori dei prodotti piemontesi nel mondo come il cuoco Alain Ducasse, premiato ieri a Grinzane Cavour, che da anni usa il tartufo d'Alba nei suoi ristoranti di Parigi, Montecarlo, Tokyo, New York. Oppure come l'attore Gerard Depardieu, che pochi giorni fa è tornato alla fiera del tartufo albese e ha ripetuto: «Per il mio naso è un profumo irresistibile». Tre «competizioni» in parallelo con sei esemplari a disposizione per ogni banditore e un diciannovesimo destinato a essere conteso da tutti con rilanci di mille dollari Il ricavato andrà alla ricerca anticancro e ai senzatetto in Russia e Usa L'asta di Grinzane Cavour