Il Cavaliere puntava su un rinvìo di Emanuele Novazio

Il Cavaliere puntava su un rinvìo UN ULTERrORE SLITTAMENTO AVREBBE PROLUNGATO TROPPO IN CARICA LA VECCHIA COMMISSIÓNE Il Cavaliere puntava su un rinvìo Decisive le pressioni del presidente e del governo olandese retroscena Emanuele Novazio Inviato a BRUXELLES FINO all'ultimo istante prima di entrare a Palais Justus Lipsius - la sede del Consiglio europeo intitolata al giurista fiammingo del sedicesimo secolo - Silvio Berlusconi pensava di potersi concedere ancora qualche giomo prima di annunciare che Franco Frattini avrebbe sostituito Rocco Buttiglione nella Commissione Barroso. 0, in subordine, prima di presentare al presidente designato un nome alternativo (Giuho Tremonti, Letizia Moratti?!. Arrivando a Bruxelles, ieri pomeriggio, il presidente del Consigho era convinto di riuscire a convincere i colleghi europei ad aspettare la soluzione della complessa equazione politica italiana. Uscendo dall'Hotel Conrad nel quale alloggia durante i suoi soggiorni nella capitale belga, Berlusconi aveva del resto confermato che le richieste italiane non erano ancora state soddisfatte: «Barroso aspetta noi, ma anche noi aspettiamo die Barroso faccia altri cambiamenti», rispondeva teso a chi gh domandava se la soluzione era in vista. Alla vigilia del vertice fonti vicine a Palazzo Chigi confermavano la difficoltà, per il governo italiano, di accettare la sostituzione del solo Rocco Buttiglione (insieme alla lettone Ingrida Udre, contestata dagh europarlamentari ma uscita di scena in seguito alla crisi del governo nazionale) e lasciavano intendere che Roma era decisa a chiedere la sostituzione dell'olandese Neelie Kroes, nei confronti della quale l'Europarlamento aveva espresso perplessità legate alla sua precedente attività di consulente di numerose multinazionali: un impegno che la esponeva al dubbio di possibili conflitti d'interessi nelle sue funzioni di commissario alla Concorrenza, l'incarico finora ricoperto da Mario Monti. Dopo appena 45 minuti dall' inizio del Consigho, invece, lo stesso Barroso annunciava in una conferenza stampa convocata a sorpresa che Franco Frattini era il nuovo candidato italiano e che la crisi si poteva considerare risolta. Co's'era successo, nel frattempo? Fonti vicine al presidente designato sostengono che di fronte alle sollecitazioni dello stesso Barroso, che gh prospettava la responsabilità di una impasse prolungata in mancanza della presentazione del nuovo commissario italiano, Berlusconi si sia reso conto di non poter più rinviare. A convincerlo, in realtà, sarebbero stati lo stesso Bar- roso e il presidente in carica dell'Unione europea, l'olandese Balkenende. «Frattmi è l'unico candidato che può tenere alta l'immagine dell'Italia in Europa», lo ha avvertito il presidente della Commissione ormai in dirittura d'arrivo verso la fiducia dell'Europarlamento. «Il nome del vostro ministro degh Esteri sta bene anche ai socialisti europei, alzare la posta ostinandosi a chiedere un'altra sostituzione complicherebbe inutilmente le cose e rischierebbe di chiuderci in un vicolo cieco», lo ha awisa- to Balkenende. Quanto all'ipotesi Tremonti, Balkenende e il danese Rasmussen l'hanno giudicata improponibile, considerate le tentazioni euroscetticbe dell'ex ministro che i deputati di Strasburgo non avrebbero certo mancato di rinfacciargli, col rischio di far saltare per la seconda volta il candidato italiano. Con i nomi di tutti i commissari in mano entro la fine della due giomi di Bruxelles, ha insistito Barroso, l'Europarlamento potrà votare la fiducia alla sua prossima sessione plenaria, in programma dal 15 al 18 novembre. In caso contrario si rischierebbe un rinvio a metà dicembre (la minisessione del 2 dicembre non si tiene a Strasburgo ma a Bruxelles, e il presidente francese Chirac vuole ad ogni costo assicurare alla Francia l'incoronazione della nuova Commissione) o peggio ancora a metà gennaio. Costringendo per troppo tempo all' ordinaria amministrazione il vecchio «governo» dell'Unione arrivato alla fine del suo mandato il 1" di novembre. A quel punto Berlusconi ha capito di dover cedere e di non poter più insistere nella richiesta di sostituire la commissaria olandese, ma di doversi accontentare di un cambio di deleghe per il commissario ungherese Laszlo Kovacs. E soprattutto, ha capito di non potere più collegare la scelta del successore di Buttiglione a BruxeUes con la soluzione del puzzle pohtico interno alla maggioranza di governo, che infatti rimane aperto. Il presidente del Consigho ha dunque chiamato al telefono Carlo Azeglio Ciampi, che ha approvato la scelta, e subito dopo lo stesso Frattini, ad Abu Dhani per partecipare ai funerali del presidente degh Emirati Arabi Uniti - lo sceicco Zayed Bin Sultan al Nahyan - e arrivato a Bruxelles soltanto a tarda notte. Raccontano testimoni che quando Barroso è tornato in Consigho, al termine della conferenza stampa, la tensione dal volto del presidente del Consigho era sparita. Roma era determinata a chiedere che fosse sostituita anche la contestata commissaria Kroes La replica : non si può più alzare la posta Il vostro ministro degli Esteri va bene pure al gruppo socialista Il presidente della Commissione Prodi con il primo ministro olandese Balkenende