La sinistra divisa sui rapporti con il «Bush 2» di Maria Grazia Bruzzone

La sinistra divisa sui rapporti con il «Bush 2» LE CONGRATULAZIONI DI CIAMPI IN UN MESSAGGIO ALLA CASA BIANCA La sinistra divisa sui rapporti con il «Bush 2» Maria Grazia Bruzzone ROMA Deluso, ovviamente, il centrosinistra che fino all'ultimo aveva sperato che dalle elezioni americane uscisse un segnale di cambiamento. Esulta U centrodestra, che arriva a rinfacciare agli avversari la sconfitta del candidato democratico quasi come si trattasse della loro. Divisa appare però la CdL sulla politica estera. Con Udc e più sfiunatamente An (ma non Forza Italia) che auspicano un riavvicinamento Usa-Europa. Una speranza condivisa da gran parte dell'opposizione, sia pure con qualche scetticismo su una reale volontà americana di cambiare rotta. «Ora Bush imbocchi la strada del multilateralismo», si spinge a chiedere Pollini. Rutelli se lo augura ma non ci crede : «Ora a tocca a noi progressisti europei, amici di un'America democratica, la guida di un possibile cambiamento». Lo stesso augurio a una riawicinamento tra le due sponde atlantiche esprime il presidente della Repubblica Ciampi nella lettera di congratulazioni inviata a Bush. Ciampi ricorda come l'America, che ha «superato a testa alta il trauma dell'11 settembre» abbia avuto l'Italia «al suo fianco» e sottolinea come «le sfide che ci attendono possano essere affrontate con successo solo attraverso un rinnovato spirito di solidarietà transatlantica». «Oggi più che mai, insieme. Stati Uniti e Europa posso fare la differenza e lavorare per un mondo migliore» conclude, dopo aver osservato che «la risposta ai profeti dello scontro di civiltà sta nell'opera che abbiamo intrapreso a sostegno della democrazia, dei diritti umani, della giustiza sociale e di un rinnovato impegno per portare la pace in Medio Oriente». E' lo stesso tema su cui batte e ribatte gran parte dell'opposizione, in particolare la federazione ulivista in via di costruzione. Mentre dall'ala sinistra Cossutta vede nero, prevedendo che «la vittoria di Bush agggrava le preoccupazioni per le vicende del mondo» e (d'Italia si troverebbe ad essere schiacciata dalle pretese egemoni¬ che americane», Fassino considera «necessario» accelerare la ricostruzione di un rapporto fra Europa e Usa, messo in crisi dalla guerra in Iraq» e sollecita a vedere la relazione con l'America «non nei termini di un rapporto bilaterale Usa-Itaha ma in quelli di un rapporto Stati Uniti-Europa». E «è proprio l'Europa che può aiutare l'America a uscire dalla sua solitudine». Una speranza che il secondo mandato ed Bush sia «meno estremista» esprime il capogruppo della Margherita alla Camera Castagnetti. Sembra augurarlo anche La Russa. «L'Italia ha avuto il molo di non allungare la distanza tra Europa e Stati Uniti e credo che questa funzione di raccordo sia utilissima nella fase 2 della politica estera di Bush», sottolinea il coordinatore di An. Pur non spingendosi a chiedere «un dialogo con la Uè e il mondo arabo moderato» come fa il centrista Alessandro Forlani. Parole, quelle di La Russa, che appaiono però contrad- dette dal portavoce di An Landolfi, che trova motivo di «gioia e soddisfazione» nella «continuità della politica americana intemazionale». Mentre per La Malfa è l'Europa che «deve riflettere e rivedere la sua politica». Come dire che quella di Bush si è dimostrata vincente. Una vittoria che permette al centrodestra di infierire sugli avversari. «Il centrosinistra si è iscrìtto da solo al partito della sconfitta», ironizza Gaspani. Il coordinatore di Fi Bendi accusa la sinistra di «inguaribile provincialismo». «Adesso minore arroganza»,avvisa il governatore del Lazio, Storace. Ma il ministro Pisanu frena: «E' un fatto enorme, non riduciamolo alla politica intema». II leader della Margherita Francesco Rutelli