Due ragazzi tra le macerie della città di Lietta Tornabuoni

Due ragazzi tra le macerie della città PRIME CINEMA Due ragazzi tra le macerie della città «Nemmeno il destino» mescola realismo, ricordo e sogno Lietta Tornabuoni NEMMENO il destino», titolo del film di Daniele Gaglianone, è un verso della vecchia canzone italiana «Nessuno» (Nessuno, ti giuro, nessuno, nemmeno il destino ci può separare...) cantata al festival di Sanremo 1959 da Betty Curtis e Wilma De Angelis, resa poi famosa in versione urlata e terzìnata da Mina: ma per il regista rappresenta forse soprattutto la forza dì memoria e struggimento delle canzoni, l'emblema di un passato da cui non sì può separarsi. Molto interessante, il film è la storia dì due ragazzi amici di 15-17 anni, abitanti in una città innominata, del loro tentativo di salvarsi dal mondo in cui vivono. Un mondo in pezzi. Sono in rovina le famiglie: uno dei ragazzi vìve col padre ex operaio, alcolizzato, molto malato dopo tanti anni di fabbrica (i suoi amici sono morti tutti); l'altro vìve con la madre senza marito, domestica avvilita, non dimentica di un altro passato, insana, fragile. Sono in macerie le cattedrali del capitalismo industriale: capannoni deserti, fabbriche dismesse, officine abbandonate. È devastata la scuola, e ì protagonisti smettono presto di frequentarla: risse, scherzacci, botte, indisciplina, chiasso, sopraffazioni, esplosioni di petardi, insegnanti fiaccati, alunni annoiati. Duro e sentimentale, il film tratto dal romanzo di Gianfranco Bettin (editore Feltrinelli) se¬ gue la vita quotidiana dei due amici: i bagni a fiume, la musica ad altissimo volume, il vino il vomito e le pernacchie, le risate e i versi, le case d'un tempo che vengono abbattute, il padre che cammina piano parlando con se stesso («Ci operiamo o non ci operiamo? Non ci operiamo») e poi. unica felicità, il motorino emblema dì libertà, di spazio, della gioia di andare. Ma nemmeno il destino, letale oppure no, può salvare i ragazzi dalla condanna pre-pronunciata dalla loro condizione sociale. La descrizione di vita è bella, sobria ed emozionante; la conclusione sembra invece troppo trascinata, incerta; la costruzione narrativa che mescola realismo, ricordo e sogno non è realizzata con buon equilibrio. Ma i non-attori debuttanti sono bravi, Lalli interpreta la madre con grande efficacia, la vicenda è profondamente toccante. NEMMENO IL DESTINO Di Daniele Gaglianone Con Mauro Cordella, Fabrizio Nicastro, talli, Ginio Lana, Giuseppe Sanna Drammatico. Italia,2004. TORINO, cinema Empire. Una scena di «Nemmeno il destino», memoria e struggimento delle canzoni

Persone citate: Betty Curtis, Daniele Gaglianone, Fabrizio Nicastro, Gianfranco Bettin, Giuseppe Sanna, Lalli, Mauro Cordella, Wilma De Angelis

Luoghi citati: Italia, Sanremo, Torino