La Stampa - Consultazione Archivio

Vtb cerca una finestra europea la stagione degli acquisti NATO NEL 1990 L'ISTITUTO E' UNO DEI PIÙ AGGRESSIVI DELL'EX URSS Vtb cerca una finestra europea la stagione degli acquisti Vanta 11 ;2 miliardi di attivo e la benedizione delle agenzie di rating Ha una posizione leader nel retali e insidia il monopolio di Sberbank Anna Zafesova MOSCA Il nome è difficilmente pronunciabile anche in russo, Vneshtorgbank, l'acronimo per Banca di commercio estero. Ma per la sua offensiva su tutti i fronti cominciata qualche mese fa la terza banca russa ha scelto di abbreviarsi fino alla sigla Vtb, sotto la quale vuole farsi ricordare non solo agli addetti ai lavori, ma a tutti i russi. Nata come istituto per il commercio estero agli albori del capitalismo russo nel 1990, è una banca statale: il 99,50Zo delle azioni è in mano al governo russo e il rimanente 0,5 è diviso tra grosse società statali come la Gazexport e la Sberbank. Ma nella Russia di Vladimir Putin lo Stato ritoma protagonista dell'economia ed essere statali ritoma di moda: l'agenzia Moody's ha appena concesso il rating «positivo» a tre banche russe: Sberbank, Vneshekonombank e Vtb appunto, tutte e tre del Cremlino. Con i suoi 11,2 miliardi di dollari di attivi la Vtb è oggi probabilmente il giocatore più ambizioso e aggressivo sul mercato russo, impegnato in una campagna acquisti senza precedenti. Una delle poche a essere emersa non solo indenne ma rafforzata dalla crisi bancaria del luglio scorso, approffitandone anzi per ampliare il suo impero con le carcasse degli istituti deceduti. E' stata la Vtb ad acquisire il cadavere eccellente del panico estivo, la Gutabank, numero 20 della classifica nazionale e una delle protagoniste del mercato privato. Affossata da un attacco di voci e «inside» che qualcuno ha anche sospettato essere pilotato la Guta è stata comprata al volo dalla Vtb per la simbolica somma di un milione di rubli (circa 38 mila euro) per un pacchetto dell'85,8% delle azioni, mentre la Banca centrale si affrettava con le sue garanzie a rianimare il defunto che portava in eredità una delle più vaste reti clienti del Paese. Ed è proprio nel mercato del retali che la Vtb ambisce a diventare un peso massimo con l'ambizione a insidiare il monopolio della Sberbank, capillare banca di risparmio statale che detiene più della metà dei conti russi. Attualmente la quota della Vtb nel settore privato è appena dell' 1,80Zo ma il presidente Andrej Kostin - quarantottenne ex diplomatico proveniente dal settore privato e amico personale di Putin - conta di conquistarsi una fetta del 100Zo in 5 anni aprendo più di mille sportelli in tutta la Russia. Commercio estero e prestiti al consumo, investimenti e ipoteche (un progetto caro a Putin che vuole cosi dare finalmente ai russi la possibilità risolvere il problema degli alloggi), la Vtb punta a diventare un impero onnipresente, anche fuori dalla Russia: la campagna acquisti dell'ultimo anno ha riguardato anche le ex repubbhche sovietiche, in piena sintonia con i piani di Mosca per la riconquista economica e .politica dell'ex Urss. Progetti santificati dagli interessi dello Stato, ma costosi ed era da anni che si parlava di far entrare nella Vtb partner stranieri. Ma solo qualche mese fa Kostin annunciò finalmente che il 100Zo stava per venire ceduto a un pool di banche straniere: «Conosco già i nomi ma non li posso ancora dire». Gh analisti azzardano ipotesi snocciolando la lista dei numerosi partner della Vtb, cinesi, tedeschi, giapponesi, sudamericani, itahani (con Mediobanca a luglio l'istituto di Mosca aveva firmato un memorandum per un progetto di prestiti al consumo . Secondo l'analista di Sovlin Erich Krauze i potenziah investitori stranieri possono contare sulla posizione privilegiata di una banca statale: «Ma se vorranno avere a che fare con la Vtb non potranno non tenere conto anche del rischio Paese». Contìnua l'apertura del sistema bancario russo