Dalla pop a fluxus la vita si fa merce di Manuela Gandini

Dalla pop a fluxus la vita si fa merce SIENA Dalla pop a fluxus la vita si fa merce Manuela Gandini ■■■f accattivante e remmi spingente allo stesso tempo, proprio come ■h U mondo sovraffoliato e caotico deUe merci che ti invitano al possesso e al consumo immediato in cambio dì denaro. E' suUa mercificazione deUa vita, in ogni singolo frangente, che si sviluppa la mostra «Ipermercati deh' arte», curata da Omar Calabrese nei musei senesi di Palazzo Pubbhco. Santa Maria deUa Scala e Palazzo deUe Papesse. L'esposizione sì snoda dalla pop art al movimento fluxus per giungere alle meno turbolente slabbrature contemporanee, ed è divisa in tre sezioni: U consumo ironizzato, U consumo contestato, U consumo rappresentato. DaUa merda in scatola di Piero Manzoni ai condannati aUa pena capitale fotografati da QUviero Toscani neUe braccia della morte americane, l'esposizione traccia un percorso visivo ampio e colorato, denso di immagini note, banaUtà, overdose visiva, di denuncia e compiacimento tre le opere di Barh jra Kru;er, Antonio De Pascale, Jan Albera, i 01001011110101101.org, Jan Fabre, Walter Marchetti e più dì altri cento artisti. L'analisi prende le mosse da pensatori come Roland Barthes, da pionieri come Marcel Duchamp, da visionari del dejà-vu come Mimmo Rotella. La si può in qualche misura considerare una storica più che contemporanea perché percorre questi ultimi cinquant'anni che sono sembrati più lunghi di un secolo: affollati, aggressivi, veloci, invecchiati precipitosamente come un pacco di Kleenex. «Dato U meccanismo del sistema produttivo, - scrive AchiUe Bonito QUva in catalogo (SUvana Editoriale) - le immagini deUa città vengono accettate nel loro improvviso narrativo come reaU. Perciò la tecnica del sogno diventa tramite necessario per leggere la città e le sue ìmprevedibiUtà». ImprevedibiUtà che l'arte «ufficiale» registra con sempre minore prontezza e con una sorta di collettiva rassegnazione. «Ipermercati deU'arte» è una dichiarazione dì resa, è U punto di crisi e di catastrofe che gira su se stesso, U ritratto del versante stanco dell'occidente. E se da un lato U rumoroso roteare del mondo deUe merci ironizzato, contestato, rappresentato, affolla i tre musei, da un altro, una mostra neUa mostra, al Palazzo deUe Papesse, parla deU' invisibUe. «InvisibUe», curata da Emanuele Quinz, comprende installazioni di artisti quah Jean-Louis Boissier, Qlafur EUasson, Akìtsugu Maebayashi. L'esposizione sì conclude nel caveau con l'opera dì Petunia MattioU. 1 Clear glass stack dilonyCragg Ipermercati dell'arte Siena. Palazzo Pubblico. Santa Maria della Scala. Palazzo delle Papesse. Fino al 9 gennaio 2005

Luoghi citati: Siena