Giovani a caccia di college a stelle e strisce

Giovani a caccia di college a stelle e strisce LA MAPPA DELLO STUDIO: NON CI SONO SOLO HARVARD E YALE PER I MASCHI E VASSAR PER LE FEMMINE Giovani a caccia di college a stelle e strisce Fiamma Arditi ALLE sette di sera i vialetti del campus cominciano a svuotarsi. Qualche studente solitario cammina a passo svelto e testa bassa. H verde dei prati si scolorisce, le ombre si abungano, gb scoiattob rimangono padroni assoluti di quest'oasi di silenzio. Tra gb alberi, in lontananza fuori dal recinto si intravede lo sfrecciare debe macchine, il luccicare debe insegne. Mi avvicino a uno degb edifici dì mattoni nel loro stile severo, salgo i pochi scalini davanti all'ingresso, spìngo la porta dì mogano. E' pesante, cigola. Davanti a me sì snodano corridoi deserti, fl verdino debe pareti è interrotto a intervalb costanti da una sfilza dì porte. NeU'atrio, una enorme bacheca è ravvivata da fogb fuxia, verdi, turchesi, giabì. Assomigliano alle preghiere al vento dì un monastero tibetano. Anche questo è un tempio, mi dico, mentre mi avvicino per leggere gb annunci messi dagb studenti o per gb studenti. Sì offre dì tutto, dabe lezioni di chitarra, a quelle di yoga. Sessioni per ((rilassare lo stress». Terapìe di gruppo per sciogliere ì nodi e le tensioni. Non siamo in un ospedale psichiatrico, ma ad Harvard. Da tre secob è meta dì studenti americani e non, attratti daba magia dì questa fucina dove la cultura, viene abmentata e ì cervelli addestrati a funzionare al megbo. Chi vìve negb Stati Uniti sa bene che questa università è solo una debe tremba e più sparse in tutti i cinquanta stati, ma raggruppate soprattutto lungo le due coste, a Est e a Ovest. Certo, Harvard fa parte dì queba ébte dì scuole riunite sotto il nome di Ivy League ab'inìzio del Novecento. b termine sì riferiva soprattutto abe squadre dì football americano dei coUegi più vecchi, ì cui edifici erano ricoperti da cascate dì edera. Fino alla Prima guerra mondiale l'unìoa partita importante, una volta l'anno, era queba tra Harvard e Yale. Talmente importante da essere definita (da partita» per antonomasia. Poi nacquero le squadre di Princeton, Brown, Dartmouth, Columbia e Penn, abbreviazione per University of Pennsylvania. Queste sette scuole attiravano a sé sportivi, e figb dì papà, ragazzi dotati dì cervebo ed altri dì volontà. Medio se questi due attributi erano colle- gati perché per essere ammessi ed eccebere c'era e c'è bisogno deb'uno e deb'altra. Per le donne, invece, sbocciarono altri sette cobeges, ribattezzati le «Seven sisters», le sette sorebe, l'equivalente debe Ivy League riservate ai ragazzi. Vassar, Smith, Bennington, Radcliff, Barnard, Wellsley e Bryn Mawr. Poi, tranne che per questi ultimi due, le separazioni sono svanite e oggi studenti dì entrambe ì sessi hanno b diritto di accedere abe une o abe altre. Nel frattempo miriadi di altre scuole sono comparse in tutti gb Stati Uniti. Orientarsi in questo labirinto è diventato dìfficbe per non solo per gb studenti intemazionab, ma anche per gb americani stessi. Così sono proliferati mestie¬ risslactedBpsWCoMizS ri cobaterab per aiutare famìgbe e studenti a fare luce in questa foresta dì università specializzate. Nello stesso tempo le case editrici affobano gb scaffali debe librerie con guide e manuab dì ogni tipo. «I primi 351 cobeges», pubbbcata daba Princeton Review, per esempio, fa identikit sintetici e dettagbatì dì ognuna di loro. Bowdoin, su nel Maine, una tra le più progressiste e aperte dì idee, è specializzata in liberal arts, come Wesleyan, Skidmore e Connecticut Cobege, b Massachusetts Institute of Technology, conosciuto come M.I.T (emmaìti) contìnua ad essere il punto dì riferimento per le scienze, b business, la Rhode Islend School of Design, che tutti chiama¬ no R.I.S.D. (risdì) è la meta degb aspiranti artisti, Camegie Mebon, in Pennsylvania, la fucina degli architetti, Emory in Georgia e Johns Hopkins, a Baltimora famose per la medicina, Stanford in California per economia e biologia, Duke, in Nord Carolina per scienze pobtìche e psicologia, Syracuse e George Washington, G.W. (gidabliù), per il giornalismo, Amherst o rUniversità deba Virgina, chiamata familiarmente U.V. fiumi), per l'ingegneria, Berkeley, oltre ad eccebere in scienze pobtìche e letteratura inglese, è una debe poche ad avere programmi speciab per studenti con difficoltà neU'apprendìmento, mentre Brandeis, a Boston, è l'unica ad avere masters in coesistenza e riconcibazione. Poi ci sono anche le ((party school», come Tulaine a New Orleans, e University of Wisconsin a Madison, una con 7 mba e l'altra con 30 mba studenti, note oltre che per b bvebo accademico anche per b tipo di vita colorata e festaiola del campus. Piccole, medie grandi, top, Duone, mediocri, a est, a ovest, al freddo, al caldo, in città, nei boschi le università americane offrono dì tutto. A qualsiasi bvebo. E b povero studente ha solo l'imbarazzo deba scelta. Le famìgbe, invece hanno l'imbarazzo di sborsare dai 30 ai 50 mba dobari l'anno per permettere abe creature di prendersi un diploma, (dt's hard to get ìnto», è dìfficbe essere ammessi, è il leitmotiv, ripetuto fino all'ossessione a qualsiasi povero disgraziato cominci l'avventura deba caccia al cobege. Per aiutare studenti e genitori a fare luce in questa foresta accademica, ogni scuola pubbbca o privata ha un consigbere. Un personaggiochiave che aiuta o dovrebbe aiutare gb studenti deU'ultimo anno dì bceo a fare la scelta mìgbore. Il guaio è che spesso, suggerisce scuole dì bvebo inferiore abe possibbità degb studenti per essere sicuro che vengano ammessi e dare dunque alla scuola la fama dì preparare i propri albevi al megbo. Le famìgbe, dal loro canto, premono perché ì figb riescano ad entrare nebe università mìgbori. E i poveri ragazzi, già stressati da esami e test per provare b loro bvebo dì intebigenza, stanno in mezzo, schiacciati dàlie ambizioni dei genitori e frustrati spesso dab'ottusità dei consigberi deba scuola. Chi non ce la fa da solo a metabolizzare lo stress e se lo può permettere si rifugia neU'analisi, qualcun altro si chiude nel mutismo e lavora, altri ancora somatizzano le tensioni in ogni modo. E i cobeges nel frattempo organizzano «open houses» giorni in cui aprono le porte agb aspiranti studenti permostrare la meravigba dei campus, debe aule, dei dormitori, debe mense. Queste ultime, insieme ai programmi all'estero sono b pallino dì ogni scuola che sì rispetti. Enormi sale-ristorante offrono banchi dì salad bar, dì cibi aba grigba, altri ancora riservati ai vegetariani, ai carnìvori o ai golosi. I programmi ab'estero, invece, permettono ad ogni studente dì scegbere la destinazione preferita, inventarsi un progetto per farsi spedire sei mesi neba terra del fuoco o neba foresta deb'Amazzonìa, ma anche soltanto a Barcebona o Timbuktu. Ogni scuola poi ha un centro speciale per trovare lavoro ai ragazzi durante gb anni dì università così possono mettere in pratica quebo che imparano, e pagarsi un po' debe spese. Ma prima di riuscire ad essere accettati il cammino è lungo. Lo spauracchio sono ì test standardizzati, gb SAT o gb ACT, a cui ognuno si deve sottoporre. Per gb stranieri è obbbgatorio, invece, b TOEFL. Le scuole più progressiste come Bowdoin, Skidmore, Connecticut Cobege o alcune altre deba west coast non ne tengono conto, ma la maggior pane debe altre sì. Insieme aba domanda dì ammissione, ogni ragazzo deve scrivere un saggio, Nebo spazio dì una carteba e mezzo gb viene chiesto di raccontare di sé e spiegare in poche parole perché è unico al mondo. Basta? No. Prima ancora deve andare a fare un giro del cobege, sottoporsi a una intervista. E una volta tornato a casa è megbo se prende carta e penna e scrive unalettera al prof essere che lo ha intervistato per ringraziarlo e dirgb quanto è interessato a queba scuola. Se proprio ci tiene ad entrare deve andare a passare un paio di giorni nel campus per assistere a qualche lezione. Finito? No. Un incontro con i professori debe materie che più gb interessano è l'ideale. Domande intelbgenti e tbank you note al ritorno sono d'obbligo. Per assurdo fino a ieri era più faebe per uno studente straniero che per un americano essere ammesso nei cobege più severi. Oggi invece no. Grazie al Patriot Act, voluto dal presidente Bush. Siccome tutti i terroristi, che avevano dirottato gb aerei l'I 1 settembre 2001, erano entrati negb Stati Uniti con visti di studenti, agb studenti stranieri provenienti da paesi «sospetti» oggi è diventato impossibbe venire a studiare qui. Le università sono in subbugbo. «Il novanta per cento debe istituzioni ha avuto un calo di studenti stranieri del 30 per cento rispetto abo scorso anno», sottolìnea John Hennessy, preside dì Stanford, «fl risultato è che per problemi dì visto agb studenti internazionab più intelligenti e a quebi che venivano nel nostro Paese per approfondire la loro ricerca scientìfica viene impedito di entrare». Fino a qualche anno fa era più facile per uno straniero che per un americano farsi accettare in una università Oggi non più, a causa del Patriot Act voluto da Bush perché tutti i terroristi dell'11 settembre erano entrati in Usa con visti studenteschi La Harvard Hall, ovvero l'ingresso della celebre università bostoniana L'allegria degli studenti dì Princeton