Steinbeck jr: nel baule familiare western di mare e di terra di Mirella Appiotti

Steinbeck jr: nel baule familiare western di mare e di terra PROSSIMAMENTE Steinbeck jr: nel baule familiare western di mare e di terra di Mirella Appiotti THOMAS Steinbeck. E' U fìgho dell'autore di i^rore e di Pian della Tortilla, i romanzi della California dei poveri, dei contadini, degli emigranti, che prima e, certo più serenamente di Faulkner, ed fecero entrare, da giovanissimi con Twain e London, in quel!' America sconfinata, forse già scomparsa, che sognavamo senza conoscerla. Solo alla soglia dei 60 anni Thomas ha trovato la libertà, dopo essere stato cineasta, fotoreporter (in Vietnam), docente universitario, di oltrepassare la linea d'ombra del padre-Nobel e di presentare Sul fondo di un mare sema suono, dnque stories accolte benissimo oltre oceano, frutto di un lungo lavorio attorno ai racconti che circolavano in famiglia quando era ragazzo, avventure, mistero al limite del sovrannaturale, a cavallo tra Otto e Novecento. Tiziano Gianotti, owero l'editore Giano di Varese (ex Mondadori, Marsilio, Longanesi) in procinto di mandarli in libreria, li definisce «western di terra e di mare, con cowboy e indiani, ma sottratti all'immaginario hollywoodiano...l'America della giovinezza appunto o la giovinezza dell'America, come quella di WillaCather». Con Steinbeckjr, Gianotti che si dichiara mon un piccolo editore e neppure un editore di nicchia, ma un editore a tutto tondo» apre, dopo soli 2 anni e mezzo di attività e già con una trentina di volumi, la quarta delle sette collane previste nel suo progetto: ((Raggioverde», la romanzesca, il romance iu tutte le sue variazioni, intanto che le altre tre hanno jnà mietuto parecchi consensi: «Fuorosso», non fictionletteraria, autobiografie, diari di viaggio con Le confessioni di un ribelle irlandese di Brendhan Behan di cui usciranno altri titoli; con Sacche di resistenza, le «cronache dell'arte di guardare» di John Berger (autore specialmente caro alla Bollati Boringhieri di Salsano); con Chini Bagh il brillante memoir dell'inglese Catherine Macartney e la sua vita nel Turkestan cinese ai tempi del Grande Gioco, mentre IZ ragazzo col vestito verde, resoconto di viaggio in Medio Oriente dell'australiano Robert Hillman arriverà a gennaio; «Nerogiano» «veri noir senza se e senza ma» inaugu¬ rata con «Cypress Grove Blues» di James Sallis, «cult» in Usa e anche in Europa di cui Giano pubblicherà anche i sei romanzi della saga blues del detective Lew Griffin a partire, da gennaio, con La mosca dalle gambe lunghe. E contemporaneamente largo alle signore del noir. Mai tradotto in Italia c'è già Uh cadavere di troppo di Leigh Brackett (famosa sceneggiatrice con Faulkner del Grande sonno nonché di altri famosi film) che con Dorothy Hugues e altre «costituisce l'anello mancante tra Hammet-Chandler e i protagonisti gli armi 50, Thompson, Goodis, Hunes». Sono però quei libri dalla copertina arancione della «Biblioteca», la collana mainstream dell'editrice, fiction letteraria di classici moderni o di contemporanei a essere rimasti soprattutto nella mente dei lettori, ciascuno «segnavia» di una letteratura: Willa Cather per quella del Midwest; Deimore Schwartz per la neyorchese ebraica; Elizabeth Taylor (non si tratta della diva) per la commedia di costume inglese; Soderberg per la Svezia e Cora Sandel per le Norvegia. Quanto ai grandi di oggi Gianotti ha identificato il poeta australiano Les Murray (autore anche di Adelphi, ndr) di cui «Fred- T. Steinbeck: cin dy Nettuno è tra i pochi libri de{»li ultimi anni che resterà nella storia della letteratura»; l'inglese Anita Brookner (ricordate Hotel du lac? ndr) di Guardatemi di cui è l'editore italiano; lo svedese Per Olov Enquist; Louise Glucks, «poeta laureato d'America» vincitrice del Pulitzer con L'iris selvatico, e ancora l'americano Wright Morris (il Canto delle pianure, Sermone del fuoco), l'irlandese gallese James Hanley. A gennaio l'australiana Dorothy Hewett «una Steadpiù irriverente». Presto, la quinta collana, azzurra: testi di riflessione. Due in tutto i nomi italiani. Giacoma Limentani con La spirale della tigre, storia della sua famiglia ebrea e la giovane fiorentina Giada Ceri con L'uno. O l'altro, sorta di «farsa in giallo». Stop. «In futuro pubblicheremo solo se avremo trovato anche qui dei veri "segnavia"». Giano confessa di aspirare «negli anni, e ce ne vorranno tanti» ad avere un catalogo in grado di competere con Adelphi e Einaudi. Puntare alto, è un peccato così grave? Cinque stories del figlio del Nobel inaugurano la collana «Raggioverde» di Giano, in arrivo le signore del noir, come Leigh Brackett («Un cadavere di troppo») famosa sceneggiatrice con Faulkner del «Grande sonno» T. Steinbeck: cineasta, fotoreporter, professore