^emonte, buongiorno con vista

^emonte, buongiorno con vista IL VOLUME SARA' IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBRE A 9,90 EURO, PIÙ IL PREZZO DEL GIORNALE ^emonte, buongiorno con vista Un libro fotografico con La Stampa TORINO Il blu è quello luminoso dei cieli sopra le Alpi; poi c'è il verde intenso delle colline che sembrano muoversi come un mare, segnate dal rincorrersi dei filari di vite; e il rosso mattone delle austere torri che svettano su borghi millenari e il giallo ocra degli eleganti palazzi barocchi. Se i luoghi hanno un'anima, quella del Piemonte, di questo Piemonte, la si può «leggere» senza difficoltà attraversando le sue strade: terra di forti contrasti, dalle colline aspre delle Langhe alla pianura senza fine delle risaie, dai laghi cari ai poeti alle belle montagne, le più alte d'Europa, dalle cantine scavate nel tufo alle nuove fabbriche della net-economy. E' un itinerario ricco di suggestioni e fascino, per un viaggiatore attento e curioso. «La Stampa» offre dal 3 novembre un'occasione davvero unica per riscoprire quelle strade e quei luoghi. In abbinamento al giornale (con 9,90 euro ih pira), si potrà t^xiKS4Sup,^gWi3io Piemon» te», un elegante volume fotografico che raccoglie, accompagnate dall'introduzione di Massimo Gramellini, gli scat¬ ti di Dario Fusaro, Enrico Formica, Livio Bourbon. Sfogliando le 150 pagine dell'opera (edita in collaborazione con Friuli S- Verlucca), si inizia un emozionante percorso che parte da Punta Violetta, in valle Orco nel Parco del Gran Paradiso e arriva sulle piccole cascate dell'Alpe Deverò. In mezzo ci sono Torino, sorpresa nelle luci del tramonto, le piazze medievali di Savigliano e Asti, il monumentale complesso di Staffarda, gli scorci romantici del Lago Maggiore con le isole Borromee sullo sfondo, gli straordinari affreschi del castello di Manta e i poderosi contrafforti delle vette alpine. Le fotografie sono precedute da un ironico (ma non troppo) «dizionario alfabetico» firmato da Massimo Gramellini. Si vai dall'A di acqua («La patria del vino è anche quella delle acque minerali, con buona pace di un mio bisnonno che puciava il pane nella barbera») alla Z di zabaione («...il viagrà dei golosi, ideato a Torino da un frate francescano che lo suggeriva alle penitenti per scuotere l'abulia sessuale dei mariti»). Leggerlo, è un modo per scoprire e riscoprirsi piemontesi. Centosessanta scatti firmati dai fotografi Fusaro, Formica e Bourbon Il curioso «alfabeto» di Massimo Gramellini QC Chiedere a un piemontese dipariarebene del Piemonte è esercizio difficile e spesso tortuoso. C'è chi ama la sua terra gridandone al mondo le meraviglie. E chi invece la circonda di un affetto riservato che lo induce a tacerne i pregi presso gli «estranei». Noi che siamo nati in quel salotto d'Italia che sta fra le Alpi e il mare, apparteniamo di solito alla seconda categoria. Ma la nostra ritrosia congenita nei confronti di ogni forma di autoesaltazione ha consegnato il Piemonte e la piemontesità alla dittatura dei luoghi comuni. Att Wtt La terra di Cavour, liberale e mangiapreti, ha dato i natali al gesuita Boterò, teorico insuperabile della conservazione. Valenza, capitale del lusso, convive con Asti die inventò il prestito a pegno.» A Uno scorcio di Sa luzzo, col suo centro storico, e sullo sfondo il Monviso