La sorpresa inizia a tavola, ma il greggio preoccupa di Stefano Lepri

La sorpresa inizia a tavola, ma il greggio preoccupa AIUTA LA STAGIONE MITE. A MILANO LA FRENATA SI SPIEGA INTERAMENTE COL RIBASSO DEI MEDICINALI La sorpresa inizia a tavola, ma il greggio preoccupa Gli esperti avvertono: gli effetti devono ancora sentirsi, non durerà Stefano Lepri ROMA Un ottobre mite, buono per l'agricoltura. Il calcolo dei ribassi di prezzo dei medicinali dovuto al decreto-Ieg^e di giugno. Un calo nei prezzi dei telefonini. Scavando nei dati, è soprattutto da questi tre fattori che viene l'inatteso, sorprendente, del tutto insolito movimento all'ingiù del costo della vita, il misterioso minimo dell'inflazione. Al che, gli economisti consigliano di non trarre conclusioni frettolose. Né stracciarsi le vesti sostenendo che i prezzi calano perché nessuno compra; né darsi all'ottimismo, poiché le quotazioni folli del greggio non si sono ancora trasmesse del tutto al consumo. Tutto questo tenendo presente che gli esperti credono ai dati ufficiali; ieri, tra l'altro, nelle rilevazioni delle città campione, erano all'opera uffici statistici di Comuni retti da sindaci di ogni parte politica. Solo che nell'elaborazione dei dati esiste una convenzionalità, quella per cui ad esempio è stato inserito nel calcolo adesso un ribasso dei prezzi dei farmaci che investe soltanto una parte di essi e che risulta da unprowedimento in vigore dal 26 giugno. Tanto per fare un esempio, lo 0,loZo in meno del costo della vita registratola Milano nel mese di ottobre rispetto a settembre è dovuto per intero ai medicinah. Tuttavia è strano che in ottobre i prezzi degli alimentari freschi calino, perché in genere succede il contrario. Per ortaggi e frutta ha aiutato la buona stagione, eccezionalmente mite, considerando che le rilevazioni vengono chiuse il 15 del mese. Come mai sia ribassato il pesce è meno chiaro; il fenomeno, seppure omogeneo in tutta Italia, non è univoco, visto che per esempio a Venezia risultano in calo di prezzo orate, cefah, dentici, sogliole, sarde, cozze e vongole, con un vero crollo per le triglie, in aumento invece sgombri e palombi. Chissà. Che le variazioni al ribasso siano concentrate sui prodotti freschi, e non riguardino i prodotti trasformati, ispira ad alcuni esperti scetticismo sui meriti degli accordi con la grande distribuzione firmati a Torino con l'intervento anche del ministro Domenico Siniscalco, a Roma su iniziativa del sindaco Walter Veltroni, e altrove. Tanto più che per l'abbigliamento si registrano inveea.irincari. e . anche piuttosto pronunciati (a Torino, per esempio, '4-l,3l}6 nel mese). Altri esperti invece sostengono che il ribasaadeiprezzi da parte della grande distribuzione si fa sentire, benché fosse cominciato in realtà prima degli accordi ufficiali. Sui telefonini, nulla da dire: l'oggetto in sé come pure i suoi accessori risultano ribassati di prezzo ovunque. j Un altro pie e olcn.contributo al ribasso viene dedite'tariffe invernali applicate ai trasporti. Finita l'estate, scendono di prezii zOcpacchBtti vacanza; (camping, agriturismo, in alcune città ma non in tutte la camera d'alber¬ go. E i ristoranti, i bar, indice interessante della capacità di spendere della gente? Qui ribassi non se ne vedono, prezzi stazionari a Milano, in aumento a Firenze, e così via. Mentre .potrebbe segnalare.,portafogli vuotili calo dei prezzi di «ricreazione spettacolo e cultura». Numeri contrastanti non danno dunque certezza.-dinjLaraato dei consumi specie voluttuari. Dall'altro Iato i rincari dei prodotti petroliferi non sono nascosti, ci sono. Ad esempio: combustibili liquidi, a Milano 4-6,90Zo nel mese, -f-20,907o negh ultimi 12 mesi, carburanti e lubrificanti -t-l,I07o nel mese, -M0,807o nei 12 mesi. Venezia calcola -l-0,30Zo per la benzina verde, +0,5% per il Gpl, +2,5% il gasolio. Tra gasolio e benzina c'è un contributo all'insù di 0,05 per l'intero indice mensile, tale da compensare metà del ribasso dovuto ai medicinali. Però queste variazioni dei prezzi petroliferi sono inferiori a quelle registrate in altri Paesi. Tra metà settembre e metà ottobre, nota l'Isae (l'itituto pubblico di analisi economica) «il rincarò della benzina nel nostro Paese è risultato dell' 1,5Vo circa, a fronte di aumenti superiori al 5*56 e al 4% in Germania e in Francia». Diversi tecnici sostengono che da noi il processo di adeguamento al costo del greggio è un po' più lento non solo in discesa (come tutti temiamo) ma anche, abbastanza, in salita; non nel senso dei prezzi alla pompa ma di tariffe e prezzi che vengono ritoccati solo di tanto in tanto. Dunque non durerà. Tanto più che un indice assai osservato dagli specialisti* tcpiellOiCbia- mato-delia:-«core t-iTiilatìòn» (i fattóri «di base» dell'inflazione) 1 non appariva, aff atto in climiij.uzione fino a quando è possibile icalcolarlo, ossia al mese di settembre. 2,8 2,6 2,4 2,2 2,0 1,8 0.3 0,2 0,1 0,0 -0,1 VARIAZIÓNE ANNUA *2,6 L'ANDAMENTO DELL'INFLAZIONE 'iiy DATI "/o g S OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE t s OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE

Persone citate: Domenico Siniscalco, Walter Veltroni