Il Csm apre un'inchiesta su Caselli di R. R.

Il Csm apre un'inchiesta su Caselli PER L'ARTICOLO SULLA SENTENZA ANDREOTTI Il Csm apre un'inchiesta su Caselli ROMA Il Comhìato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura, su proposta del consifliere laico Giorgio Spangher, a aperto un fascicolo sul procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli, per il suo articolo sulla prima pagina de La Stampa, a commento della sentenza della/Cassazione sul processo Andreotti. Spangher ha chiesto di verificare se esistono le condizioni «per il trasferimento d'ufficio di Caselli per incompatibilità con le funzioni che ricopre». Ieri anche il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, ha criticato il procuratore generale di Torino: «Ciò che la Costituzione richiede ai giudici è ciò che legittimamente i cittadini si aspettano da loro non è certo l'analisi sociologica della realtà né tantomeno una sua interpretazione in termini politici. Dai giudici ci si aspetta la valutazione di fatti e circostanze e la responsabilità di trame con coerènza le conseguenze previste dalla legge». Nel suo articolo il procuratore generale di Torino aveva ricordato che la sentenza d'appello di Palermo (e dunque la Cassazione) «ha confermato che fino alla primavera del 1980 l'imputato ha commesso il reato di associazione con i mafiosi dell'epoca, capeggiati da Stefano Bontade, autori di gravissimi delitti». Per il presidente della Camera non spetta ai giudici fare certe valutazioni. «Si perseguono i reati - precisa Casini - non l'analisi del fenomeno». Valutare i fatti e trame le conseguenze previste dalla legge, ha proseguito il presidente della Camera, «non mi sembra un'interpretazione riduttiva o minimalista del loro ruolo. Anzi mi sembra che si tratti di una valutazione che, recuperando il limpido disegno dei costituenti, rafforza l'autorevolezza dell'ordine giudiziario nelle sue ragioni fondanti e certo non la sminuisce». [r. r.]

Persone citate: Andreotti, Caselli, Giancarlo Caselli, Giorgio Spangher, Pier Ferdinando Casini, Spangher, Stefano Bontade

Luoghi citati: Roma, Torino