BUSH contro KERRY le Borse dopo il voto di Glauco Maggi

BUSH contro KERRY le Borse dopo il voto BUSH contro KERRY l e Borse dopo il voto ISI Group «Le azioni tifano repubblicano i bond sono democratici» Glauco Maggi NEW YORK HA senso una strategia di investimento sulla scommessa «Bush o Kerry»? Non per tutti i protagonisti finanziari Usa. E' ovvio che non dimenticano, nelle analisi, il fattore-Casa Bianca. In un sondaggio della Merrill Lynch sul futuro dei mercati, un campione di gestori americani ha persino previsto qualche giorno fa, in larga maggioranza, la vittoria di Bush (6507o), con un 2107o prò Kerry e il restante 14 di «non so». E quanto agli effetti sul mercato finanziario statunitense, il 60^0 ha detto che l'impatto di una affermazione di Kerry sarebbe negativo, il 230Zo che sarebbe nullo, l'S^o positivo. Ma il passaggio dalla previsione politica personale (anonima) alla consulenza finanziaria specificamente connessa al voto non è automatico, come documentano queste interviste: una a dirigenti dell'Isi Group, che su Bush e Kerry hanno costruito due portafogli con tanto di settori e 20 nomi di società (vedere grafici); l'altra al direttore strategico di Nationwide, che «non ha fatto del voto un elemento centrale della strategia d'investimento» (T intervista nell'altro articolo). Isi (International Strategy 8- Investment) Group è una società di partner nella consulenza globale, con sedi a New York e Washington. Tuttosoldi ha chiesto a Jason Trennert, direttore per le strategie, le previsioni sul trend di azioni e bond, dei tassi, dell'inflazione, della crescita del Pil e dei profitti aziendah nel 2005, e ad Andy Laperriere, direttore del team per la ricerca politica, di spiegare la composizione dei due portafogli di Bush e Kerry. «Premesso che come società non abbiamo preferenze politiche - dice Trennert - io ho un interesse di bottega a puntare su Bush. Vivo di Borsa, e non c'è dubbio che le azioni tifano Bush, mentre i Bond statah Usa sono per Kerry». Ciò emerge dal mix di titoli inseriti nei due indici Isi. In quello di Bush, su 20 azioni soltanto due sono presenti «in negativo», cioè vendute allo scoperto nella previsione che subiranno perdite con Kerry presidente: «Sono due compagnie vita, le cui vendite caleranno se Bush vincerà ed espanderà il peso dei piani previdenziali individuali in azioni» è la motivazione di Laperriere. Tutti gli altri comparti - dal farmaceutico alla salute, dalle telecorn alle assicurazioni alla carta all' oro, dalla difesa alle utilities, all'energia e alle società di gestione finanziaria, hanno uno o più rappresentanti in positivo nel portafoglio del presidente attuale. Viceversa, il portafogho di Kerry è composto di sole sette azioni acquistate, con ben 13 vendute allo scoperto: 4 farmaceutiche, nell'aspettativa che i democratici traducano con la rifonna della sanità in chiave «sociale» l'ostilità espressa nella campagna elettorale contro le corporation farmaceutiche; 2 del settore sanità e una dei servizi farmaceutici (che per Keny starebbero traendo eccessivo vantaggio dalla legge sanitaria introdotta dal congresso in questa legislatura); 2 utilities e una mineraria, poiché Kerry vuole inasprire le norme sulle emissioni, diminuendo i profitti delle prime e la vendita di carbone; una automobilistica, per il calo degli utili legati all'inasprimento degh standard ecologici; una finanziaria, specializzata in mutui per studenti che, per Kerry, sarebbero troppo «profittevoli» per chi li emette; un Etf di titoli ad alta distribuzione di dividendi, ma il discorso riguarda in generale tutte le società che percepiscono regolari e alte cedole, se Kerry eliminerà la tassa del 1507o seccò introdotta da Bush. Quanto ai tassi, per Trennert (da Fed sarà lenta nell'aumentarli: il 20Zo entro dicembre e solo 25 centesimi nel 2005, perché il caro-petrolio, che costa circa un punto di freno al Pil, avrà un effetto deflazionistico». Secondo lisi, il 2004 chiuderà con il Pil tra il 3,50Zo e il 40Zo, e il 2005 tra il 2,5^0 e il 3^0, mentre ci sarà una crescita minima dell'inflazione al 2,50Zo (dal 20Zo attuale). Anche gli utili aziendali, a -H90Zo quest' t oderanno al -l-50Zo, «ma è un rallentament. , t uido il ciclo economico è a metà strada»,, , - Tre aert. «Oggi il rapporto PZU (prezzi su utili) dello S&P500 è a 16, e presumibilmente crescerà a 18-19 nel 2005. Al contrario, il40Zo attuale del Bond Usa a 10 anni, che noi calcoliamo alla stregua di un PZU di 25, salirà un po', ma senza provocare il temuto scoppio della bolla obbligazionaria». «Le elezioni non incideranno sui tassi di interesse Greenspan continuerà ad alzare il costo del denaro lentamente» Gartmore-Natìonwide «Se vincerà lo sfidante il dollaro sarà più debole» NEW YORK ALTRO che Bush o Kerry. Per qualche gestore, meglio concentrarsi su petrolio, freno alla crescita globale, e prossimi rialzi dei tassi. «Non abbiamo fatto dell'esito delle elezioni un elemento centrale della nostra strategia negb ultimi mesi. In parte perché i due sono così testa a testa che fare previsioni affidabili è semplicemente impossibile. Ma soprattutto perché altri potenti fattori hanno influenzato i mercati finanziari», è la posizione di Richard Urwin, inglese, direttore della ricerca strategica mondiale della Gartmore-Nationwide. Il gruppo finanziario-assicurativo Usa Nationwide è stato fondato nel 1926 in Ohio come cassa mutua. Oggi gestisce 147,6 mibardi di dollari, è quotato al Nyse, ha 30 mila dipendenti, è primo negli Usa nel settore dei piani previdenziali e 5" gestore di fondi pensione in Gran Bretagna; negb Usa ha 16 milioni di polizze attive, sia unit linked che danni. Nel 2000 ha comprato la società di gestione inglese Gartmore ( 189 gestori in 8 uffici nel mondo), i cui fondi sono collocati anche in Europa, dove il gruppo è presente in 8 Paesi, Italia compresa. «Anche in questo periodo la nostra attività di gestione privilegia società che sono in grado di assicurare una buona crescita di utili, con un portafoglio che mantiene una prevalenza di azioni sui Bond, e una leggera preferenza per le aziende più esposte al ciclo economico rispetto a quelle strettamente difensive» dice Urwin. «In questo contesto, il fattore Kerry-Bush è in fondo alle lista delle variabili di cui teniamo conto nella nostra attività. Non parteggiamo, né diamo finanziamenti». I mercati non sono stati influenzati dall'incertezza su chi vincerà? «Può aver pesato nel raffreddare i prezzi delle azioni e sostenere quelli dei bond, ma non in modo decisivo. Se avessero pesato davvero avremmo avuto maggiore volati- «ln Europa non ci saranno effetti immediati dopo la tornata elettorale, semmai una forte influenza continuerà ad averla il petrolio» lità delle quotazioni». Per l'immediato futuro, a presidente eletto, che impatto ci sarà su Wall Street e Bond? «Dubito che ce ne possa essere uno sui Bond. Greenspan sarà sempre b, ed è improbabile qualsiasi reazione di breve termine su crescita o inflazione, chiunque vinca. Pure l'economia globale sarà sostanzialmente "non influenzata". L'unica via per un candidato di incidere sui rendimenti dei Bond sarebbe stata la presentazione di un piano credibile di riduzione del deficit federale. Ciò non è successo, entrambi sono stati molto riservati su questo punto. Potrebbe essere che il presidente appena eletto assuma un atteggiamento più rigoroso fiscalmente, cosa più facile all'inzio del mandato che alla fine. Ma in termini di mercati finanziari, tutto ciò sarà materia per il 2005 e il 2006. Dei due candidati, Kerry potrebbe essere più incline ad affrontare il tema della riduzione del deficit più seriamente in caso di vittoria, ma non ha certo fatto finora capire che ciò avverrà. Le sorti di Wall Street, secondo quanto comunemente si crede, saranno favorite più da Bush che da Kerry. Ma non penso che l'esito, in generale, sarà un elemento di guida del trend nei mesi a venire: oltretutto, i prezzi stanno già incorporando probabilmente le aspettative, il che rende improbabiU prossimi strappi o crolli legati al voto». I primi 200 giorni del nuovo presidente che conseguenze avranno sul mercato Usa e su quelli europei, dove pure siete presenti? E sul dollaro? «Chiunque vinca, saranno sempre cause intemazionali a guidare il trend. Noi seguiamo da vicino i comparti dell'energia e i farmaceutici, ma solo in un contesto di fattori più generaM. In sostanza, il voto sarà fondamentale per le conseguenze sui trend politici-chiave negb Usa, ma meno significativo, probabilmente, per le tendenze economiche e finanziarie. Quanto all'Europa, le Borse non saranno toccate dall'esito, mentre il dollaro potrebbe risentirne. Kerry è percepito come candidato meno impegnato nel difendere i liberi scambi, e potrebbe perseguire una pohtica più aggressiva, soprattutto verso Paesi con politiche più protezionistiche Ciò non aiuterebbe il dollaro, anche perché c'è il rischio che Kerry sia favorevole a ima valuta Usa ancor più debole per forzare, specialmente in Asia, aggiustamenti di cambio con le valute locali». [già. mag.] «Le elezioni non incideranno sui tassi di interesse Greenspan continuerà ad alzare il costo del denaro lentamente» «ln Europa non ci saranno effetti immediati dopo la tornata elettorale, semmai una forte influenza continuerà ad averla il petrolio» JL PORTAFOGLIO Di FINANZIARI SOCIETÀ'DI REDDITO t Slm Coro (NYSEVo I }Shares:Dow Sei Dry Ix (NYSE)o ^ ^ CorP{NYS5}0 AGENZIE FINANZIARIE PARAGOVERNATIVE t Fannie Mae (NYSE) Freddie Mac (NYSÉ) INGEGNERIA E COSTRUZIONI FARMACEUTICI Bombardier (TSX) t OPfizer Ine (NYSE) f oÉii Ùlijrand Company " "' oWyeth CARBONE | Massey Energy Company (NYSE)0 ÀUTO iVFord Motor Company (NYSE)o UTIUTIES Firstenergy Corp (NYSE) SANITÀ' OPàcIficare Health SysDel oHumana Ine Centene Corp Dei FARMACIA o Express Scripts Ine Ci A (NASDAQ NM) ENERGIA ALTERNATIVA BallardPwrSys IrMNASDAQ NM) v^iLV6?3*^01 sysAstfyrHEROTQ : Tetra Tech Ine (NÀSDÀQ NM) IL PORTAFOGLIO DI BUSH ASSICURAZIONI t The Chubb Corporation (NYSE) TELECOM t Verizon Communications (NYSE) UTIUTIES Njcor Inc. (NYSE) Peoples Energy Corporation (NYSE) CARTA Georgia-Pacific » Corporation (NYSE) ORO Newmont Miningi ' Corporation (NYSE) ENERGIA Nabors Industries Ltd (AMEX) 8p Pie (NYSE) DIFESA Lockhegd Martin Corp. (Holding Company) (NYSE)" General Dynamics Corporation (NYSE) FARMACEUTICI Pfizer Ine (NYSE) ' Mei^&Co^incjNYSÉ) i Eli Lilly and Company (NY5È) SANITÀ' Aetna Ine New (NYSE) Ùnitedhealth | Group Ine (NYSE) SOCIETÀ' DI GESTIONE State Str Corp (NYSE) » WwTRw^Jtoy? Ine (NASDAQ NM) Charles Schwab Si Co, Inc. (NYSE) ASSICURAZIONI O Nationwide Fini Svcs Ine (NYSE) \ o Lincoln National Corp. (NYSE) SETTORE PER SETTORE SECONDO STANDARD ftPOOlfS NOTA : i due india Bush e Kerry consistono ognuno di 20 società, presenti con lo stesso peso In dollari. Quando vicino alla società c'è un astensco, significa che è venduta allo scoperto, non posseduta fonte; ISI Group AUTO Meglio con Kerry che contrasta la concorrenza giapponese FORNITURE SANITARIE Meglio con Kerry che rilancerà la sanità pubblica COMPAGNIE AEREE Il fardello dei fondi pensione dei dipendenti peserà in ogni caso GRANDE DISTRIBUZIONE Meglio con Bush, Kerry aumenta le tasse e i consumi diminuiscono SOCIETÀ' FINANZIARIE Meglio con Bush che favorirà le pensioni private TTECNOLOGIA Bush è favorevole a spostare il lavoro in Asia; Kerry premiere chi non lo farà COSTRUZIONI Nessuna differenza crescerà comunque CHIMICA meglio con usn ALCOL Nessuna differenza TELECOM | Kerry favorirà di più la concorrenza e il settore salirà CASE Meglio con Bush, Kerry potrebbe innalzare le tasse sul mattone ÒRO meglio con Bush, Kerry userà anche le riserve per ridurre il deficit MERCATI E LA 1A BIANCA VARIAZIONE NELL'ANNO 10 ELETTO (PARTITO) EtETTORALE 1964. Lyndon Johnson (D) 'WÀMm 11968; Richard Nixon (R) BTBii | p972 ■■ Richard Nixon (R) %i\^ 11984; Ronald Reagan (R) |ffi|fc -::p988 s George H.W. Bush (R)j|II!H p992 > Bill Clinton (D) ff^fc ^1996 Bill Clinton (D) MW/b f*2000 : George W. Bush (R) I^JJJil Fonte; Melici