A scuola: parlo solo se interrogato

A scuola: parlo solo se interrogato A scuola: parlo solo se interrogato E' vero che consulte ed elezioni studentesche non servono a nulla e che le assemblee sono solo un pretesto per non fare lezione? Uno dei nostri lettori ci racconta un altro punto di vista e ci ricorda che la scuola per crescere ha bisogno delle nostre idee. Tra pochi giorni in tutte le scuole medie superiori si rinnoveranno gli organi collegiali (avverranno cioè le elezioni dei rappresentanti di istituto e il rinnovamento delle consulte provinciali): per questa occasione vorrei che tutti noi ci rendessimo finalmente conto del fatto che le assemblee vuote - ormai una consuetudine - non creano danni ad altri se non a noi stessi. E che il disinteresse dei tanti rende impossibile l'impegno dei pochi. A meno che non ci riscopriamo nostalgici del tempo passato, in cui la scuola era un luogo rigido, dove il sapere era un'imposizione e dove le idee degli studenti erano considerate superflue. Venne poi un momento in cui alle idee si iniziò a guardare con sospetto: erano gli anni in cui gli studenti scendevano nelle piazze a reclamare il loro diritto ad esprimersi e a partecipare in maniera attiva alla vita della scuola. Da protagonisti. Così l'istituzione scolastica si trasformò, in maniera radicale e irreversibile. Così gli studenti rovesciarono il concetto di sapere e di partecipazione. Il frutto di quella lotta oggi è nelle nostre mani sotto forma di diritto di rappresentanza, che si delega e si esercita durante le assemblee studentesche. Abbiamo bisogno, tutti, di uscire dalla mentalità della scuola intesa come contenitore di persone, come monte orario e come mero strumento per diplomarci e magari trovare lavoro. Noi possiamo viverla a pieno, la scuola. Domenico Siamone, che sugli studenti ha scritto tanto, in un suo libro dal titolo "Solo se interrogato", dice: "Tutta la mia vita di studente è stata, se ridotta all'osso, uno star buono, schivare all'occorrenza, arrendersi subito in caso di necessità. Parlare, naturalmente, parlavo solo se interrogato". di M. Coccia, 18 anni, Roma coccia_m@yahoo.it

Persone citate: Domenico Siamone

Luoghi citati: Roma