lraq, colpo alla nuca a 49 reclute

lraq, colpo alla nuca a 49 reclute VIAGGIAVANO SU TRE AUTOBUS SENZA ARMI E SENZA SCORTA, RIVENDICAZIONE DI ZARQAWI lraq, colpo alla nuca a 49 reclute Bloccati in viaggio, fatti stendere e trucidati BAGHDAD Sino a ieri gli aspiranti agenti della «nuova» polizia irachena erano stati bersaglio di attentati dinamitardi, con cariche di esplosivo fatte scoppiare con telecomandi a distanza, ma, più spesso, con terroristi suicidi che, a bordo di automobili trasformate in bombe, si lanciavano contro di loro. Questa volta le reclute non sono state colpite mentre erano in fila in attesa di arruolarsi o quando erano dentro gh edifici della Polizia ad apprendere, da tecnici stranieri, le tecniche di investigazione o per garantire l'ordine pubblico. Questa volta si è trattato di una vera e propria esecuzione, con colpi sparati alla nuca. Sono morte così 49 giovani reclute e i loro tre autisti, tutti originari di Amara e Kut, due città sciite del Sud dell'Iraq, nelle quali stavano facendo rientro dopo avere seguito una parte del loro addestramento a Kirkuk, nel Nord del Paese. I giovani viaggiavano, di notte, a bordo di alcuni piccoli autobus. Non avevano scorta e, non essendo ancora ufficialmente entrati a fare parte della polizia irachena, non avevano nemmeno armi leggere. I loro addestratori, coloro che avrebbero dovuto insegnare loro - tra le altre cose - le principali regole, di prudenza da osservare per non diventare carne da macello, li hanno mandati in giro senza un minimo di protezione in un Paese assediato dalla guerriglia con le divise pantaloni neri e camicia azzurra che li «qualificavano» come agenti. L'altro ieri notte, lungo la strada che passa vicino il villaggio di Mandah (a poca distanza dalla frontiera con l'Iran), è scattata l'imboscata, la cui dinamica resta ancora sconosciuta, perché non ci sono sopravvissuti o testimoni volontari. Il punto in cui gli automezzi sono stati intercettati e costretti a fermarsi sembra essere stato scelto con cura: una strada poco battuta, che collega Kirkuk con le città di Qazaniya e Badra. I bus sono stati bloccati, forse mettendo per traverso degh automezzi, e i loro occupanti fatti scendere e, quindi, sdraiare lungo il cigho della strada, l'uno accanto all'altro. Poi l'esecuzione: per tutti, colpi alla nuca, sparati da brevissima distanza. La loro fine ha segnato anche quella dei cinque autisti che guidavano i piccoli automezzi e che sono stati trucidati a loro volta, sempre con colpi sparati alla testa. Oscura la dinamica, ma anche il numero dei terroristi, che dovevano essere molti perché è ben difficile pensare che, ima volta sentiti i primi colpi e visti i loro colleghi morire, le reclute siano rimaste immobili. A scoprire i cadaveri sono stati alcuni abitanti del vicino villaggio di Mandah. I 51 corpi erano in due luoghi diversi (39 in uno, 12 nell'altro), che distano poche centinaia di metri. I documenti e il denaro che le reclute portavano addosso non sono stati toccati. Alle vittime invece sono state portate via la scarpe: un messaggio di difficile decifrazione. Un sito Internet integralista islamico ha diffuso nella tarda serata di ieri un comunicato attribuito al gruppo del terrorista giordano Abu Mussab Al Zarqawi, nel quale si rivendica il massacro. Il gruppo spiega di aver cambiato denominazione, da «Tawid walJihad» (Unità nella fede e guerra santa) a «Tanzim Qaidat Al Jihad Fi Bilad Al Rafidain» (letteralmente Organizzazione della base della guerra santa nel Paese della Mesopotamia). Esphcido il riferimento nel nome all'affiliazione ad Al Qaeda. Altri tre agenti sono stati uccisi a Falluja, ma questa volta da un bombardamento americano. La città da settimane è bersaglio dei raid aerei con lo scopo dichiarato del Pentagono di colpire i covi di Al Zarqawi. Fino a questo momento però a pagare il prezzo più alto di sangue sono stati i civili iracheni. E questa volta anche gli agenti della polizia. Le vittime di ieri, secondo il comandante di polizia Aziz Ahmad, sono sei, tre poliziotti e tre civili: i poliziotti erano parte di una pattuglia che si trovava all'ingresso Nord di Falluja al momento del raid. I civili erano passanti. Secondo l'ufficiale, l'edificio colpito era vuoto. Un ufficiale di polizia, che lavorava come interprete per i militari statunitensi, è stato invece rapito a Ramadi. Frattanto la resistenza ha ucciso un diplomatico americano in un attacco a colpi di mortaio contro Camp Victory, una base Usa nei pressi dell'aeroporto di Baghdad. A dame notizia è stato il segretario di Stato Usa, Colin Powell, che nel viaggio di trasferimento dal Giappone alla Cina ha espresso cordoglio per la morte di Ed Seitz, responsabile dell'Assistenza regionale per la sicurezza dell'ambasciata a Baghdad. «Onoriamo la sua devozione al Paese e alla libertà», ha dichiarato Powell assicurando che «i nemici della pace non scuoteranno la nostra volontà». Nell'attacco, avvenuto all'alba, è rimasto ferito anche un militare americano. E ancora, un soldato bulgaro è morto e altri tre sono rimasti feriti, quando un camion imbottito di esplosivi è saltato in aria al passaggio del loro convoglio nei pressi della città santa scuta di Karbala, nell'Iraq meridionale. Un bambino di 11 anni e un ragazzo di 17 sono stati uccisi e 4 feriti durante scontri tra forze americane e rivoltosi a Samarra, a Nord di Baghdad. Infine il corpo di uno sconosciuto decapitato è stato ripescato nel fiume Tigri a Ovest di Kirkuk. [e. st.j Assassinato all'aeroporto diplomatico americano Le bombe Usa uccidono tre agenti a Falluja Un bambino di11 anni e ragazzo di 15 morti in scontri a Samarra Una terribile immagine di alcuni dei corpi delle reclute assassinate a poca distanza dal confine con l'Iran

Persone citate: Amara, Aziz Ahmad, Badra, Colin Powell, Ed Seitz, Powell, Zarqawi