Arrivati ad Augusta i 13 curdi in cerca di asilo

Arrivati ad Augusta i 13 curdi in cerca di asilo DOPO TRE SETTIMANE DI BRACCIO DI FERRO TRA LE AUTORITÀ ITALIANE E MALTESI Arrivati ad Augusta i 13 curdi in cerca di asilo Vicino a Pantelleria altri 2 sbarchi di clandestini. Una giovane partorisce bimbo morto Fabio Albanese AUGUSTA (Siracusa) Il grande mercantile tedesco è entrato nella rada di Augusta poco dopo le 18. A bordo, 13 clandestini curdi che urlavano di gioia: di lì a poco sarebbero potuti finalmente sbarcare dopo quasi 3 settimane di dura navigazione per il Mediterraneo. Hanno vinto il primo round della loro battaglia per avere riconosciuto il diritto all'asilo politico e poco importa loro se il braccio di ferro tra le autorità italiane e maltesi stavolta abbia visto «soccombere» Roma e «vincere» La Valletta. Già, perchè la vicenda dei 13 curdi nascosti dalla notte tra il 3 e 4 ottobre in un container imbarcato nel porto turco di Mersin sulla nave tedesca 'Lydia OldendorH", pare ad insaputa di comandante ed equipaggio, era divenuto im nuovo caso intemazionale e, come un mese fa, vedeva contrapposti i governi maltese e italiano. Ma, a differenza dello sbarco degli 84 eritrei a Pozzallo e poi «restituiti» a Malta perchè il primo contatto con l'Europa era avvenuto nelle acque territoriali del piccolo Stato-isola, stavolta i fatti si erano svolti esattamente al contrario e Malta invocava quello stesso Trattato di Dublino e l'accordo bilaterale che a suo tempo aveva sbandierato Roma. I tredici curdi, tutti maschi, tra loro due ragazzini di 13 e 15 anni, lo scorso 9 ottobre erano stati sbarcati con il container nel porto calabrese di Gioia Tauro. li, stando al racconto di armatore ed equipaggio della 'Lydia Oldendorff e dei funzionari dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati, le forze dell'ordine li avrebbero portati inunacasennae, poco dopo, riaccompagnati sulla nave: «La polizia ha minacciato di rinchiudere il capitano in prigione se non avesse accettato di riprendere a bordo i tredici - ha raccontato l'armatore, Matthias Dabelstein - Ben venti poliziotti armati di manganelli hanno ricondotto i tredici a bordo e li hanno scaraventati come sacchi di immondizia». La nave ha dunque ripreso il largo e, dopo avere scaricato parte delle merci a Malta, è rimasta per più di una settimana ferma in rada in attesa che la situazione si sbloccasse. Venerdì il ministro dell'Interno maltese, Tonio Borg, aveva chiuso ogni spiraglio: «Noi non accetteremo questo gruppo di immigrati la cui responsabilità è dell'Italia». Così, ieri mattina è stato dato il via libera e il mercantile tedesco ha fatto rotta verso il porto sicihano di Augusta: «Erano tutti stanchi - ha raccontato la portavoce delTUNHCR Laura Boldrini, da due giorni sulla nave - alcuni di loro avevano perfino minacciato il suicidio pur di non tornare in Turchia». Secondo la Boldrini, al momento dell' arrivo a Gioia Tauro «ci sarebbero stati dei problemi. Mihanno raccontato che sono stati interrogati senza interprete e quindi sono stati riportati sulla nave». Alle autorità maltesi i tredici curdi per tre volte hanno chiesto asilo politico, inutilmente. Ora potranno avanzare la richiesta all'Italia. Le stesse acque attorno a Malta ieri sono state al centro di un'altra drammatica storia di clandestini. Una giovane donna somala, imbarcata in Libia su una «carretta» assieme a 25 connazionali, ha partorito un bimbo morto che ha poi dovuto abbandonare in mare. Il gruppo è stato soccorso dalle motovedette rapitesi e portato a La Valletta. La donna, assieme ad una compagna di viaggio con un bimbo di sei mesi, è stata ricoverata in ospedale. Gli altri clandestini sono stati portati nel centro di detenzione di Safi. Più a sud, tra Lampedusa e Pantelleria, avvenivano altri due sbarchi di clandestini, in tutto 37 persone, proprio nelle stesse ore in cui una delegazione di senatori della Lega, guidata dal capogruppo Ettore Pirovano, visitava il centro di permanenza temporanea di Lampedusa: «Il centro è molto meglio di tanti campi all'estero dove ho lavorato insieme agli italiani - ha detto Pirovano - Mi meraviglio della strumentalizzazione che spesso viene fatta sul trattamento inumano dei clandestini perchè qui di inumano ci sono soltanto le critiche».

Persone citate: Boldrini, Di Braccio, Ettore Pirovano, Fabio Albanese Augusta, Laura Boldrini, Matthias Dabelstein, Pirovano, Tonio Borg