La caterinetta che non lavava i piatti

La caterinetta che non lavava i piatti La caterinetta che non lavava i piatti L'epica modesta delle sartine ai tempi della Merveilleuse nei ricordi di una modista che non voleva rovinarsi le mani II NA caterinetta del 1933, (cioè una sartina, come 'erano chiamate fino agli anni 50 le ragazze che lavoravano negli ateliers): è la storia raccontata da Valentina Scandalitta di Nichelino. «Esisteva a Torino in via Roma, fino credo agb Anni 60, una casa prestigiosa di mode, la Merveilleuse, e mia sorella Clara vi lavorava fin dai suoi quindici anni. La foto, scattata nei pressi del castello medievale al Valentino, la ritrae in compagnia di una sua collega di lavoro. Il vestito che indossa, confezionato da lei, era, ricordo, di taffetà azzurro cielo con un gran fiore alla scoUatura. Torino fino al dopoguerra era capitale della moda italiana, era un piacere ammirare l'eleganza delle signore che non uscivano senza cappellino. Molti erano i negozi di stoffe, e tante erano le sarte e le modiste che con arte inventavano con ogni tipo di tessuto cappellini ornati di fiorì, veb, piume e acconciature per ogni occasione. La moda non era vistosa ma sempbce e armoniosa, dava al corpo la grazia naturale senza scoprire troppo. Le sartine erano chiamate caterinette, mia sorella era orgogliosa di fame parte, non voleva mai lavare i piatti, diceva che le sue mani cucivano la seta, e la soda con la quale si lavavano le stovigbe gliele faceva diventare ruvide e avrebbe tirato i fib del tessuto mentre cuciva. Nascevano discussioni tra lei e mia sorella Franca che era impiegata, io ne rìdevo, però dopo facevano pace perché Clara prometteva di confezionarle un abito. Le caterinette organizzavano serate danzanti alle quali partecipavano molti studenti e giovanotti, ogni anno premiavano le sarte che confezionavano gb abiti da loro stesse. Ricordo che indossavo con orgogbo i bei vestitini confezionati da mia sorella, conservo l'abito della prima comunione in seta con lana passata in fondo, al collo e alle maniche che era un piccolo capolavoro. Credo che ormai siano poche le caterinette soprawisssute, molte sono anziane come mia sorella che ha compiuto 85 anni, e purtroppo è molto malata e le sue mani ora riposano dopo aver tanto cucito. Le sue fighe ed Elena ne hanno una cura amorevole, le apprezzo moltissimo. Dedico a lei e a tutte le caterinette torinesi, questo ricordo di quando Torino era specchio di buon gusto nell'abbigliamento quasi come Parigi». i ''"* ' MMliiMIffllBBMIBilllllllIflHII Qui sopra: il consiglio direttivo delle Caterinette del 1956. A fianco: Clara Scandalitta, con un'amica, al castello del Valentino nel 1935 'Cf ' '■«"■l** " ■'

Persone citate: Clara Scandalitta, Valentina Scandalitta

Luoghi citati: Nichelino, Parigi, Torino