Oates in viaggio, capolinea l'Eden

Oates in viaggio, capolinea l'Eden Oates in viaggio, capolinea l'Eden Claudio Collier L/ AMERICA era atomi nel vuoto; atomi in contìnuo movimento che si toccano, rimbalzano e di rimbalzo saltano nello spazio». Così parla «Anelba», nome fittizio e chiaramente sìmbobco della protagonista di uno dei due nuovi romanzi di Joyce Carol Oates, quello di più ampio respiro. Sempre vanamente aU'ìnseguimento del Nobel, la Oates incarna una generazione (è nata nel 1938) tenacemente fedele a una stagione letteraria oggi scompaginata dai vari Franzen, Cbabon, Lethem. Un giorno riporterò ìóggiù vigorosamente riprende i punti fermi di una tematica indubbiamente centrale. Ecco: l'America come un turbinare di atomi, geograficamente, storicamente, che Anelba drammaticamente, angosciosamente vive, altro aspetto chiave della narrativa della Oates. Il suo è un itinerario mentale, una ricerca di identità che, non a caso, si protende verso un atomo decisivo, il West. Alla giovane studentessa universitaria muore prematuramente la madre, e qui prende inizio la sua ossessione pressoché quotidiana, una forma dì lancinante abenazione. Padre e fratelb le hanno trasmesso un doloroso senso di colpa, e il primo anello del suo dramma si colloca alla Syracuse, un'università di prestigio. La Oates, che all'università sta di casa, porta in scena una scagba di ambiente caratteristicamente americano che il lettore non americano dovrà scoprire, o decifrare. Si tratta delle confraternite studentesche, le^ratemi- ries e sonorìties - ne ha offerto e ne offre esemplari il cinema hollywoodiano - in linea di principio vivaci e stimolanti, spesso, come in questo caso, iniziatiche e compbci, con le loro iniziab in greco classico. La Kappa Gamma Pi punisce la sua intelligenza e il suo fisico quasi mortificato, la sua incapacità di barare. Siamo aU'inizio degb Anni Sessanta, un periodo nel quale un rapporto amoroso interrazziale rientra nei tabù più riconosciuti, e dunque la relazione di ((Anelba» con Vemor, un brillante studente di filosofia che abora veniva definito block, nero, non può che spingere la sua abenazione agb estremi. Il riscatto, nel segno di un paradosso inatteso, si concretizzerà in un viaggio nel Midwest - un nuovo, decisivo atomo americano - per assistere il padre che, cinquantaseienne, sta morendo lentamente di cancro. E' la scoperta, il dono estremo recato a un moribondo un tempo vigoroso anche nei suoi duri pregiudizi. Non deve stupire se la Oates sottotitola l'altro suo recente, più breve romanzo, Stupro, «una storia d'amore». Anche qui realtà persino feroce e simbolo si intrecciano, nel quadro di una visione impietosa deba società americana. E' il 1996, e una ragazzina terrorizzata assiste, sfuggendo quasi miracolosamente, aUo stupro e aUa morte deba madre. Ottenere giustizia sembra un'ibusione, tessuta di inganni. Ma un poliziotto diventerà, neUa sua tenacia anche spietata, lo strumento del destino, e insieme un idolo per la ragazzina, che lo amerà e grazie a lui, superata l'adolescenza, diverrà donna, si sposerà e racconterà la vicenda come una favola insieme truce e incantata. JobnDromoor, l'agente amato anche in memoria deba madre e al quale Bethel, la ragazza, non ha mai confessato la sua passione, conserverà il suo ruolo di icona, tra sogno e la quotidiana realtà del matrimonio. La Oates riconferma la sua personabtà quasi emblematica nel quadro della letteratura americana: la scrittrice, come ha bene sottolineato la critica, che con singolare pregnanza, con lucida asciuttezza, si è impegnata nel raccontare la crisi, forse il crobo, deba mitica innocenza americana. Nei primi romanzi aveva fatto la sua comparsa anche qui tra realtà, abegoria, simbolo, la Eden County, la contea del paradiso perduto, dove si consumava angosciosamente queba perdita. E l'ultimo romanzo appena uscito negb Stati Uniti, Thefolls, le cascate del Niagara, simboleggia proprio la catstrofe deb'Eden. Non a caso già un suo libro del '71 si intitolava Wonderland, paese debe meravigbe, proprio come quebo di Abce. La perdita di innocenza si riverbera, nei due romanzi ora tradotti, neba disintegrazione deb'io. Ma la Oates non indulge a una sconfitta totale, nichibstica. I suoi personaggi, le sue situazioni, si protendono verso una possibile, anche se fatalmente ambigua, salvezza. Sono, senza eccezione, donne. «Un giorno ti porterò laggiù» e «Stupro»: la scrittrice impegnata a raccontare con occhio impietoso il crollo dell'innocenza americana La scrittrice americana Joyce Carol Oates è nata nel 1938 Joyce Carol Oates Un giorno ti porterò laggiù trad. di A. Biavasco e V. Guani Mondadori, pp. 332, GÌ 7,50 Stupro trad. di R. Serù Bompiani, pp. 187, GÌ 5 R O M A N Z

Luoghi citati: America, Stati Uniti, Thefolls