«Crudele e meravigliosa» Palermo festeggia Ferriera di Osvaldo Guerrieri

«Crudele e meravigliosa» Palermo festeggia Ferriera UN OMAGGIO Al 40 ANNI DI ATTIVITÀ DEL DRAMMATURGO E NARRATORE «Crudele e meravigliosa» Palermo festeggia Ferriera Osvaldo Guerrieri PALERMO Con «Ti ricordi?», primo atto della sterminata, onirica, rabdomantica trilogia intitolata «Gli atti del Bradipo», si apre oggi ai cantieri culturali della Zisa l'omaggio che Michele Perriera e i suoi quarant'anni di attività teatrale ricevono dalla Regione Siciliana, dal Comune di Palermo e dall'Università, che al drammaturgo e narratore dedicherà in novembre un convegno di studi. Questo primo movimento del lavoro forse più nolo di Perriera è curato da Roberto Andò e ha la voce recitante di Umberto Orsini. La prossima settimana, tra venerdì e domenica, saranno rappresentati i «secondi atti» così suddivisi: «Dove hai lasciato la sua barca?», spettacolo-installazione di Ceppino Monti con Kadigia Bove; «Injury Time», regia di Gianfranco Perriera con Consuelo Bove; «Il polverone», regia di Daniela Ardini con Giuditta Perriera. In novembre, dal 19 al 21, sarà la volta dei «terzi atti». Si riproporrà «Dove hai lasciato la sua barca?», ma questa volta con la regia e l'interpretazione di Pamela ViUoresi. Seguirà «Buon appetito» con la regia di Michele Perriera e l'interpre¬ tazione di Maria Rosa Randazzo. Come si vede, un omaggio in piena regola, nel quale confluiscono drammaturgia, regia, pedagogia di un intellettuale profondamente radicato in una «città crudele e meravigliosa)), che sarebbe stato facile tradire per altri scenari e altre atmosfere. Ma Perriera non ama le cose facili. Sceglie i percorsi complessi. E allora ha voluto restare, combattendo e lavorando, cercando di spargere grani di creatività fin dal 1963, quando militò nella cosiddetta «Scuola di Palermo», parte integrante del nucleo storico del «Gruppo '63». All'epoca aveva ambizioni narrative. Aveva appena pubblicato il romanzo «Principessa Montalbo» e il teatro era un pensiero nascosto, sfociato (era il '61 ) nel dramma «Il signor X». Aspetterà il 1970 per fornire la prima prova ufficiale di regista e drammaturgo con la riscrittura e la messa in scena del «Faust» di Marlowe, da lui ribattezzato «Morte per vanto». La svolta grande, e tutt'oggi visibile, avviene nel 1979, quando Perriera fonda la Scuola di Teatro Teatès. Ha trascorso anni corrugati. Ha meditato sul teatro d'avanguardia, che gb appare privo di un rigoroso senso del «mestiere», ha misurato l'assenza della tradizione, che per lui coincide con mito e memoria. E allora fonda Teatès, che è molto più di ima scuola: è una finestra sul futuro ancorata al passato, è un luogo di ascolto della parola poetica e della parola interiore. Inaugurando un corso del 1996, Perriera dichiara ai giovani allievi: «Noi desideriamo che il teatro sia un luogo di rivelazione e di intensità». Mostra il percorso che porta al teatro: «Senza il piacere, senza la passione delle differenze non c'è vero teatro». E impone il prezzo da pagare: «Imparare a fìngere bene in scena - imparare, cioè, a rendere viventi le verità nascoste - è imparare a misurarsi con la parte più segreta di noi, scottarsi al nostro fuoco nascosto, diventare stregoni, artigiani e moderni ragionieri della scena». Teatès è tuttora uno dei gangli vitali di Palermo. Da alcuni anni è riuscito a trovare nei cantieri della Zisa la sua sede stabile. Qui si creano attori e suggestioni. Qui, senza tradire la proverbiale discrezione né il tono sommesso della voce, Perriera sperimenta la sua utopia teatrale, quel corpo scenico pulsante di emozioni e di memorie che nasce dai miti: come tutto il suo lavoro di scrittore teatrale. Le sue «favole» provengono da questo medesimo sostrato, appena corrugato dalla pas- sione civile o dall'indignazione mora- le. «Gli atti del Bradipo» appartengo- no a questo genere di favole: sono un elogio della lentezza affidato a una scimmia che attraversa i tre atti con la densità e la levità di una macchia. di una nuvola, di un pensiero allegro o maligno. Nella città «crudele e meravigliosa» questa scimmia può creare allarme, simpatia, diverti- mento e affetto. Magari gratitudine, m Pamela VII lo resi regista e interprete di «Dove hai lasciato la sua barca?» di Michele Perriera, uno degli spettacoli programmati perle celebrazioni

Luoghi citati: Comune Di Palermo, Palermo