Barroso: Buttiglione sarà affiancato da un «direttorio»
Barroso: Buttiglione sarà affiancato da un «direttorio» LA PROPOSTA DI COMPROMESSO DOPO LE POLEMICHE PER LE FRASI SU GAY E RAGAZZE-MADRI Barroso: Buttiglione sarà affiancato da un «direttorio» Un team di quattro commissari si occuperà delle questioni legate a tutela dei diritti umani e discriminazioni, sotto controllo del presidente Il rappresentante italiano mantiene il suo ruolo e tutte le competenze Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES Manuel Barroso ne ha portate con sé otto copie e le distribuisce al presidente dell'Europarlamento e ai sette leader dei gruppi politici dell'assemblea mentre spiega la sua «soluzione equilibrata» per chiudere il caso Buttighóne. E' una lettera del commissario designato italiano. E' l'arma segreta per tentare il compromesso con l'agguerrito fronte che muiafccia di far cadere tutta la sua Commissione, mercoledì prossimo, quando saràmessa ai voti la fiducia. Barroso l'ha in 'tasca' da più'di'vèh'tlqiiatti'ore. Testo in inglese, cinque brevi capoversi per esprimere il ((profondo rammarÌGO»~per- i-prabiemi nati dopo la sua audizione - ((non intendevo offendere nessuno, in particolare le donne e gh omosessuali» - e ammettere che parole di un impatto emozionale così fori» come peccato ((forse non dovr^bero essere usate nel dibattito politico». Ma anche per confermare dì essere contro ogni discriminazione e pronto a «chiedere di essere esonerato» da decisioni che dovessero ((mettere in conflitto» la sua coscienza con i suoi compiti. Alle garanzie che Rocco Buttighóne offre nella lettera, Barroso ne aggiunge un'altra. Istituziona¬ le. Una specie di direttorio di quattro commissari - in alcuni casj anche sei - che si occuperà di tutte le questioni che hanno a che fare con il principio della non discriminazione e della tutela dei diritti umani. Una «responsabilità collegiale» in cui ci sarà anche Buttighóne, naturalmente, sotto la guida personale del presidente del futuro esecutivo europeo. «Più di così non potevo fare. Sono arrivato al limite massimo», dice Barroso. Niente cambio di portafoglio, insomma. Niente scorporo formale di una parte delle compe( tenze. Buttighóne resta commissa' no' alla Giustmà/libertà e sicurezza con la doppia garanzia di rispettare la Carta dei Diritti, ormai —inserita anche nella Costituzione che sta per essere firmata a Roma, e di trattare assieme con altri commissari le materie sulle quali si sono scatenate le polemiche delle ultime settimane. Anche il direttorio è una soluzione che Barroso e Buttighóne hanno trattato nei loro contatti riservati e che lo stesso commissario italiano affronta in un passo della sua lettera. ((Riconosco che l'applicazione del principio della non discriminazione, come stabilito nell'articolo 13 del Trattato, e la questione connessa dei diritti umani, non ricadono nella sfera di competenza di un singolo commissario. Ricadono sotto la responsabilità collegiale dell'intera Commissione e accetto che siano sotto la diretta supervisione e garanzia del presidente». E' ima autolimitazione non solo concordata, quindi, ma in linea con le regole europee. E Barroso su questo direttorio insiste molto per fare breccia nel campo dei suoi avversari. La scelta della squadra non è casuale. La socialista svedese Margot WalIstroem, un altro vicepresidente come vicepresidente è Buttighóne - che ha la responsabilità dei Rapporti istituzionah. 5..il jsopiafeta cèco Vladimir Spidìa, ex premier di Praga, responsabile degli Affari sociali. Quando le decisioni in materia di diritti fondamentali dovessero riguardare anche Paesi terzi, ecco entrare nel direttorio anche il liberale bèlga Louis Michel, ex ministro degli Esteri che tanti screzi ha avutqcon il governo Berlusconi, e lapopllare austriaca Benita Ferrero-Waldner, anche lei ex ministro degh Esteri di Vienna. ((Forse qualcuno si aspettava di più ed è deluso. Ma in politica non si può mai avere il cento per cento», dice Manuel Barroso che lancia agli eurodeputati un appello all'equilibrio in vista del voto di fiducia del 27 ottobre. Nel suo discorso ai capigruppo c'è un passaggio-chiave: ((Finora il dibattito, anche le polemiche, hanno fatto bene. Hanno sensibilizzato su problemi che stanno a cuore a tutti. E, per ora, vinciamo tutti. Sono sicuro che avrò la maggioranza, ma se così non fosse bisogna valutare le conseguenze. Quelle di un voto negativo sarebbero peggiori per tutti». La conclusione è ancora più chiara: ((Ammettiamo anche che imo o tre commissari non soddisfi¬ no il Parlamento. Sarebbe giusto far cadere tutta la Comrmssione? Io dico di no». LUnione europea in questo momento così dehcato della sua vita ((ha bisogno di ima Commissione e non di'una crisi istituzionale». Ma nella strategia del presidente designato non ci sono soltanto «avvertimenti)) che qualcuno già definisce ((minacce». C'è anche 3 tentativo di ricucire lo strappo. In particolare con i socialisti e i democratico-liberali. E per questo Barroso spende anche il nome di un suo avversario politico diretto: Antonio Vitorino. Portoghese come lui, ma socialista e attuale commissario alla Giustizia e affari interni. ((E' Vitorino che mi ha suggerito il nome di Buttighóne come suo successore. L'ho incontrato per avere un consiglio, gh ho fatto vedere i curricula dei commissari designati dai Paesi e lui mi ha detto che quello dell'italiano gh sembrava il profilo più adatto». Rocco Buttiglione corril presidente Uè José Manuel Barroso
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